
Diciamo pure che il film non spicca per originalità, si attingono idee non solo dalla vecchia pellicola del regista austriaco: c'è un'atmosfera da Blade runner, una bambina simil-David del AI di Spielberg e citazioni della biblica Torre di babele. Anche i temi sono i classici del genere come lo scontro uomo-robot, il totalitarismo, la ribellione. La storia risulta pure un po' confusa e soffocata dalla grafica. Il ritmo è lento e scandito da musica jazz che dona un'aria sempre rilassata, ma un po' straniante.
In questa miscela del “già visto” il film si muove fra la questione indentitaria dell'uomo-robot e quella sul perché gli uomini continuino a farsi la guerra. Se la prima domanda rimane in sospeso per la seconda c'è una risposta: la colpa è delle emozioni, senza affermarle gli uomini non riuscirebbero a vivere. La conclusione ricorda che comunque sono, e saranno, proprio le emozioni, quelle nobili, il mezzo di sopravvivenza alla distruzione.
| Reg: 7 | Ani: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 5 |