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lunedì 31 dicembre 2012

Contro Wu Ming "sfruttatori" di Twitter


Premessa
Il Wu Ming è un collettivo che comunque conserverà sempre una parte della mia stima: il loro Q è uno dei libri che più mi sono piaciuti e che più mi hanno coinvolto.
Aggiungo anche di aver già dedicato in passato un post per parlare bene di loro (mi cadrebbero le braccia per la delusione se scoprissi che ho twittato con Wu Ming 4).
Questa premessa per far capire che non è un polemica per parte presa, anzi inizialmente la parte presa c'era in positivo, anche se già avevo assistito a qualche loro discussione con altri e avevo notato un certo tipo di atteggiamento che assumono alla critica. Mi ero limitato ad osservare, questa volta sono stato attivo e ho ritrovato lo stesso atteggiamento, su questo sorvolo e passo alla questione, ma credo sia il vero motivo che mi ha spinto a scrivere il post.


Fatto
Quello che mi ha smosso è stato un twit di ieri (vedi immagine sotto), a cui segue una discussione (di cui si vede solo l'inizio):


Versione breve
Usare Twitter solo per fare relink del feed del blog è un uso poco corretto del mezzo Twitter. Chiedere pure che non si commenti su Twitter, ma solo sul blog, è incoerente visto che si sta usando Twitter.


Versione lunga
Tempo fa i Wu Ming criticarono Twitter e decisero di passare ad identi.ca. Ma non abbandonarono completamente l'account Twitter, cominciarono ad usarlo come re-flusso per il feed RSS dei commenti di Giap, ossia incanalarono lo strumento RSS (mono direzionale) dentro un altro mezzo (almeno bidirezionale).

Il discorso è trito e ritrito, uno strumento può essere usato in vari modi, anche diversi da quelli per cui è stato concepito, ciò non toglie che alcuni rimangono inadatti o poco corretti. Comunque si può volerlo fare lo stesso, viva la libertà, basta poi si abbia la creanza di non desiderare che non ci siano gli effetti correlati a quell’uso distorto e, magari, lo si ammetta.

La questione nasce da quella richiesta fatta (vedi twit sopra) - loro preferiscono chiamarlo desiderio o auspicio - che la discussione avvenga solo su Giap.
L’uso che vorrebbero fare di Twitter mi ha ricordato quello fatto dalle multinazionali in campo economico: uso un territorio (Twitter) ma gradirei che i profitti (commenti, discussioni) vadano solo nel mio sito fiscalmente più conveniente (blog, più adatto alla discussione).

Ma se vuoi che il tuo discorso rimanga interno al blog allora usi il feed RSS che è mono direzionale, se lo re-twitti ti posizioni anche in un altro tipo di territorio e di comunicazione che, in questo caso, ha due caratteristiche salienti proprie del mezzo: la brevità e il fatto di essere bidirezionale.
Se tu entri in questo territorio devi essere consapevole che stai rilanciando il discorso con un altro mezzo e che produrrà degli effetti. In questo caso significa che ci saranno dei commenti su Twitter.

È chiaramente lecito il desiderio che la discussione abbia come area di riferimento Giap seguendo l’idea che un discorso, che vuole essere più argomentato, richiede spazi maggiori dei 140 caratteri del twit. Bene.
Se veramente quello che desideri è non avere commenti su Twitter e solo sul blog, puoi realizzarlo: basta non usare Twitter!
Ma forse quello che vuoi è solo sfruttare Twitter, come quelli del paragone sopra citato...

Il comportamento più corretto era una volta abbandonato Twitter, abbandonarlo veramente. In questo modo la coerenza e i desideri sarebbero rispettati e nessuno avrebbe nulla da biasimare.
Oppure se proprio si vuole continuare ad usare Twitter retwittando il feed RSS dei commenti (perché va bene criticarlo e passare ad altro, ma perdere i follower no...) bisogna essere consapevoli che chi usa Twitter vorrà, per l'appunto, usarlo, rispondendo ai twit generando il tipo di discussione possibile su Twitter.


Conclusione
Forse era meglio fare un rapido unfollow, fregarmene e non perdere mezzora a scrivere questa pappardella, ma la delusione delle risposte ricevute da persone di cui ho una certa stima, mi ha spinto a condividere con altri il mio pensiero.


P.S.
Se volete commentare non fatelo qui, ma solo su Twitter, così dovrete essere più concisi e ci metterò meno tempo a leggere... Occorre specificare che è ironia?


AGGIORNAMENTO
Ecco qual è stato l’epilogo della discussione su Twitter. Ieri (1 gen) un Wu Ming molto teso mi ha chiesto di finirla, gli ho fatto notare che erano loro che continuavano... ma niente da fare, alla sera mi ritrovo citato in altri 3 twit loro!
Gli faccio ri-notare la coerenza nel chiedere di smettere a me e loro proseguire. Per fare gli splendidi dicono che sono io che non conosco il mezzo perché quei twit sono in risposta ad un'altra persona. Il problema è che i twit sono scritti da loro ed evidentemente non sanno che è come per le mail con più destinatari: se fai rispondi inserisce anche gli altri, ma se non vuoi basta cancellarlo, come per le mail...
Che figura barbina, direi un new italian epic fail :)
Con l'occasione però, per placare i piagnistei, gli ho segnalato anche la presenza di un'opzione molto semplice su Twitter per bloccarmi. Neanche un minuto è questo l'avevano imparato.
E cosa fanno quelli che dicono di volerla finire? Vanno subito a bullarsi con gli amici twittando: «Abbiamo bloccato uno stalker. E il bello è che ce l'ha chiesto lui».
Come dite? È un controsenso uno stalker che spiega come fare per evitarlo!? Lasciate da parte la logica, questa è la licenza del romanziere: fa molta scena, stigmatizza chi ha osato mettere in discussione e rimarca il sentirsi Vip. Anche questo è Wu Ming, voltiamo pagina va.

lunedì 24 dicembre 2012

giovedì 20 dicembre 2012

Film del 2012 - Top 10

film-migliori-2012
Lasciate perdere i numeri dei botteghini, dimenticatevi di Oscar, Golden Globe, Mostre del cinema e Festival vari, a dire quali sono i film dell'anno ci pensa Google Zeitgeist.
Google Zeitgeist è il resoconto delle parole più cercate nel celebre motore di ricerca, divise per macro argomenti.
Il report annuale per la sezione film mondiale ha sancito questa decina:
  1. The Hunger Games
  2. Skyfall
  3. Prometheus [v]
  4. The Avengers [v]
  5. Magic Mike
  6. John Carter
  7. Ek Tha Tiger
  8. Paranormal Activity 4
  9. Taken 2
  10. Dark Shadows
[v] = film visto
    Per quanto riguarda la sezione film "casa nostra", quindi relativa solo alle tendenze italiane:
    1. Benvenuti al Nord
    2. Ted
    3. Magic Mike
    4. Prometheus [v]
    5. The Avengers [v]
    6. Hugo Cabret
    7. Quasi Amici [v]
    8. Dark Shadows
    9. Hunger Games
    10. Battleship
    [v] = film visto 
      Come si può notare dai [v] in queste "top ten" sono scarsetto, ma non me ne dispiaccio dato che la popolarità poche volte incontra i miei gusti e spesso è anche in antitesi con la qualità.
      Vediamo allora qualche altra decina per cercare qualche filamento migliore nello spirito del tempo andato.
      L'AFI (American Film Institute) ha redatto la lista dei migliori film americani del 2012. Alcuni film ancora non sono arrivati Italia, comunque già sale il livello:
      • Argo [v]
      • Beasts of the Southern Wild
      • Il cavaliere oscuro - Il ritorno [v]
      • Django Unchained
      • Les Misérables
      • Lincoln
      • Moonrise Kingdom [v]
      • Operazione Zero Dark Thirty
      • Silver Linings Playbook
      • Vita di Pi
      [v] = film visto 

      Altra lista, la più interessante fra quelle che ho visto, è quella di Indie Wire, risultato dei voti di 204 critici. Ecco la top 10 dei film 2012:
      1. Holy Motors [v]
      2. The Master 
      3. Zero Dark Thirty
      4. Amour
      5. This is Not a Film
      6. Moonrise Kingdom [v]
      7. Beasts of the Southern Wild
      8. Once Upon a Time in Anatolia [v]
      9. The Turin Horse
      10. Lincoln
      [v] = film visto

      Ci si aspetterebbe una conclusione con la mia lista di migliori film del 2012, ma quando tutti sparano liste mi passa la voglia di farne, tra l'altro non ne ho visti molti. Avrei invece qualcosa da dire su quelli "vistati" però preferisco fare i singoli post e quindi mi lascio aperta questa eventuale possibilità.
      Un'impressione conclusiva, relativa a quel poco che ho visto del 2012, è che l'anno precedente mi abbia regalato film che sono piaciuti di più al mio palato, ma forse recuperando alcuni titoli (come The Master, Django Unchained, Zero Dark Thirty) potrei rivalutare un po' l'annata cinematografica trascorsa.

      mercoledì 19 dicembre 2012

      A Cuba ci sono gli Zombie - Juan of the Dead

      cuba-zombie
      Questo è uno di quei film che molti possono benissimo evitare, destinato solo agli appassionati del genere zombie con la sfumatura, già vista, del demenziale (un ridondante al già assonante Shaun of the Dead).
      Un assortito manipolo di perditempo diventa il baluardo della resistenza popolare in una Avana invasa da "dissidenti pagati dal Governo degli Stati Uniti": i morti viventi.
      Fra gag e uccisioni varie, tutto da b-movie, c'è anche un filo di critica sociale. I sopravvissuti per mettere in salvo la pellaccia dovrebbero lasciare l'isola, ma non ci riescono... Un po' come atto d'orgoglio verso la propria terra, un po' perché di quel paese ci si lamenta, ma non lo si disprezza tanto da abbandonarlo. 
      Un po' perché rivoluzione o apocalisse non cambia molto, il popolo è povera gente malandata (sui muri l'effige del Che, nelle strade i morti viventi) e chi potrebbe far cambiare le cose finisce col godere di quello stesso ruolo, senza si ritroverebbe privo di identità, spogliato davanti ad un mare che non ha molto altro da offrire. Gradito

      sabato 1 dicembre 2012

      Ricetta Cocktail: Bunueloni

      bunueloni-ricetta
      Nel documentario A proposito di Buñuel viene narrata la passione per gli alcolici del regista, un suo motto è: «Una persone che non beve è una persona che si sta perdendo qualcosa».
      In particolare si nomina un cocktail ideato proprio da Buñuel e chiamato per questo Bunueloni.

      ricetta-cocktail-bunueloni

      La ricetta originale del Bunueloni, quella detta nel film, considerato che nel web si trovano piccole varianti, sarebbe la seguente:
      Buñuel era un frequentatore del Bar Chicote, bar storico di Madrid, oggi addirittura definito museo.
      Io ho fatto quattro bracciate sul sito del Chicote, ma il nome del regista non compare e nemmeno viene menzionato il Bunueloni. Ho trovato, invece, evidenti tracce di un altro regista spagnolo bello sorridente che sta facendo la nuova storia del locale, tanto che ne ha curato anche un breve video celebrativo... è Alex de la Iglesia (guardatelo in gradevole compagnia).

      venerdì 30 novembre 2012

      Il cinema come psicoanalisi - Arirang

      Se volete comprendere pienamente il significato della performance vocale di Kim Ki-Duk in occasione della consegna del Leone d'Oro alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia per Pietà, dovete vedere Arirang.
      Arirang è proprio il titolo di quella canzoncina popolare coreana che il regista ha intonato e viene spiegata in questo film, facendo capire il valore che ha avuto quel gesto per Kim Ki-Duk.
      Questo è un film intimo e disperato, realizzato più per il regista che per lo spettatore, è un girare come bisogno esistenziale, come necessità espressiva: si tratta per la maggior parte, tranne nel finale, di un video-confessione. 
      L'autore si è rifugiato in una catapecchia in montagna e riflette sui tormenti causati da un incidente avvenuto durante le riprese di Dream. Ha deciso di allontanarsi dall'industria del cinema e da tutti, dopo ben 15 film in 13 anni si trova di fronte ad un blocco creativo, ma non solo.
      Si parte nel tormento del silenzio, con i gesti quotidiani della vita in solitudine in un gelido paesaggio, poi il ghiaccio si scioglie e sgorga un fiume di parole. Sono le confessioni di Kim Ki-Duk con il suo ego inquisitore, mentre aleggia fuori-campo il fantasma dello spettatore, dell'Altro.
      Scopriamo che lo shock dell'incidente, che per altro non ha avuto particolari conseguenze, non è il solo motivo delle sue turbe, è la delusione avuta dai suoi assistenti che ha caricato il tutto. 
      L'occasione introspettiva si presta anche a riflessioni sul cinema. Impugnata una Canon Mark II Kim Ki-Duk medita sulla differenza di ripresa, di come illuminazione e diaframma abbelliscano troppo il mondo, mentre la videocamera no. Considera poi il recitare la parte dei cattivi come la più facile da fare: «Bastardi, non vantatevi di interpretare bene il ruolo dei cattivi dimostra solo che siete dei malvagi!».
      Ovviamente l'eloquio porta all'esplicitare la sua filosofia, riscontrabile nei suoi film precedenti: il credere in un ordine di natura, il vedere il bianco e il nero come lo stesso colore, il vivere inteso come sadismo e masochismo... Ma poi c'è il tempo per tornare sugli "oggetti" con una carrellata sui premi vinti e rendere grazie ai festival internazionali senza i quali sarebbe sicuramente fallito in una Corea che non aveva riconosciuto la sua arte.
      Il film diario si fa quindi film documento drammatico e funge da seduta psicoanalitica, per finire con la "ripresa" di Kim regista-attore diventa anche film "fantastico". Per realizzare il meccanismo di rimozione Kim lascia la dimora, prende la macchina e come un freddo killer procede con l'uccisione liberatoria di quelli che considerava amici e si sono rivelati opportunisti traditori.
      Ora può dare un nuovo «Ready-Action!» a se stesso. Deliziato

      venerdì 23 novembre 2012

      A proposito di Buñuel



      Ho scoperto per caso questo documentario su Luis Buñuel che, come sa chi mi segue da più tempo, è uno dei miei registi preferiti.
      Avevo visto la notizia dell'uscita di un cofanetto Blu Ray più DVD della BFI con L'Age D'Or e Un Chien Andalou che sono le sue due prime opere cinematografiche e negli extra era presente questo A Propósito de Buñuel; ricerchino su Google ed ecco saltare fuori su Vimeo lo streaming (spagnolo-inglese).
      Nel film si presenta uno studio biografico del regista spagnolo integrato con filmati girati dallo stesso Buñuel, interviste ai conoscenti, reperti  fotografici, documenti e brani tratti dall'autobiografia Dei miei sospiri estremi.
      Lo scopo dichiarato non era quello di creare un'opera indirizzata ai cinefili feticisti bensì un film godibile che riuscisse a far conoscere a un maggior pubblico Luis Buñuel.
      Il regista Carlos Saura l'ha definito un lavoro che mette in evidenza il mondo personale di Buñuel "il suo surrealismo iberico e graffiante, violento e tenero allo stesso tempo".

      domenica 18 novembre 2012

      Marc'Aurelio d'oro 2012

      marfa-girl
      Conclusa la settima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma. Per fare una piccola introduzione potrebbe andare bene un copia-incolla di quanto avevo scritto l'anno scorso. Ma sarebbe esser gentili. La sensazione è che il Festival sia peggiorato (Müller, Tarantino passa oggi?) quindi ecco i premi:
      • Marc'Aurelio d'oro: Marfa Girl di Larry Clark [Trailer]

      • Premio del pubblico: The Motel Life di Gabriel Polsky, Alan Polsky.
      • Miglior attore: Jérémie Elkaïm per Main dans la main.
      • Miglior attrice: Isabella Ferrari per E la chiamano estate.
      [Elenco completo dei premi ufficiali]
      [Premi collaterali]

      giovedì 8 novembre 2012

      Festival del Film di Roma [VII edizione]


      Festival-cinema-Roma-edizione-7

      Da domani 9 novembre fino al 17 si terrà la settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la prima che vede Marco Müller ricoprire il ruolo di direttore artistico dopo otto anni passati a dirigere la Mostra del cinema di Venezia.
      A presiedere la giuria del Concorso ci sarà il regista Jeff Nichols (che non conosco, neanche per sentito nominare) e fra i giurati compaiono Timur Bekmambetov e l'attrice Valentina Cervi che sta vivendo un ritorno di fiamma grazie alla parte della vampira Salome Agrippa nella quinta stagione della serie tv statunitense True Blood, dove mostra le sue grazie.
      I film in concorso per contendersi il Marc’Aurelio sono:
      • A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III di Roman Coppola
      • Lesson of Evil di Takashi Miike
      • Ali Ha Gli Occhi Azzurri di Claudio Giovannesi
      • E La Chiamano Estate di Paolo Franchi
      • Ixjana di Jozef e Michal Skolimowski
      • Mai Morire di Enrique Rivero
      • Hand in Hand di Valerie Donzelli
      • Marfa Girl di Larry Clark
      • The Motel Life di Gabriel Polsky, Alan Polsky
      • Celestial Wives of Meadow Mari di Alexey Fedorchenko
      • You, Me and Us di Jacques Doillon
      • Eternal Homecoming di Kira Muratova
      • Il Volto Di Un'altra di Pappi Corsicato
      Per altre informazioni rimando al sito del Festival.
      [Scarica il Programma del Festival]

      mercoledì 31 ottobre 2012

      Film per Halloween: una ricetta montana

      calderone

      Non sapete cosa fare ad Halloween? Preparatevi una ricetta di film di paura da guardare al sicuro nel caldo divano. Ormai il parco scelta nella dispensa è ampio:
      Questa volta nel calderone bolle una nuova lista di film di paura incentrati sulla montagna, un tipo di territorio che porta in sé la profonda bellezza e la possibilità di trasformarsi in un attimo in terribile scenario di tragedia. Basta un passo falso per precipitare nel dramma e può non bastare il buon equipaggiamento per portare a casa la pelle...


      » Ricetta montana per Halloween

      A-lonely-place-to-die
      • Cabin Fever (2002, trailer) - Prima di salire in altezza partiamo dalla collina, dove un gruppo di cinque amici ha deciso di trascorrere una settimana di vacanza. Radunati attorno al fuoco accolgono un ragazzo e il suo cagnaccio.
      • Cold Prey (2006, trailer) - Baldi giovani in vacanza per fare snowboard fuori pista sono obbligati a sostare in un hotel abbandonato... ma non disabitato.
      • Shadow (2009, trailer) - Giro in mountain bike nei monti boscosi dell'Europa centrale. Ne ho scritto qui.
      • Frozen (2010, trailer) - Un trio di giovani spavaldi vuole lanciarsi in un'ultima discesa con lo snowboard, ma comincia ad essere tardi, bisogna muoversi a prendere la seggiovia.
      • A Lonely Place to Die (2011, trailer) - Cinque alpinisti sono impegnati in scalate nelle Highlands scozzesi, fino a quando non trovano una botola in mezzo al bosco.

      sabato 27 ottobre 2012

      Informazioni sui film nella Dash di Ubuntu [Linux Day 2012]

      Oggi è il Linux Day e come di consueto dedico un post alla celebrazione della giornata consacrata a promuovere GNU/Linux e il software libero. Mi sono bruciato Tears of Steel il mese scorso, ossia l'ultimo corto creato dalla Blender Foundation con free software, ma la recente uscita della nuova versione di Ubuntu mi offre un'altra opportunità per condividere qualcosa in grado di conciliare il mondo del cinema con quello del pinguino.

      unity-lens-movie
      Con Ubuntu 12.10 il nuovo plugin grafico di Unity permette di aggiungere funzionalità di ricerca alla Dash (per chi non sa di cosa sto parlando rimando a "Scopri Ubuntu"). Unity Lens Movie consente di effettuare ricerche veloci direttamente dalla Dash. Basterà premere il tasto Super selezionare l'icona corrispondente e scrivere il titolo del film che ci interessa per avere direttamente lì, senza aprire browser, i risultati e le informazioni corrispondenti.
      Unity Movie Lens sfrutta le API del portale themoviedb.org e riconosce anche molti titoli in italiano, in caso contrario bisogna inserire il titolo originale in inglese, se disponibile permette anche di vedere il trailer.

      unity-jessica-alba
      Per installarlo su Ubuntu 12.10 basta aprire il Terminale e dare i seguenti comandi:
      • sudo add-apt-repository ppa:atareao/lenses
      • sudo apt-get update
      • sudo apt-get install unity-lens-movie
      • setsid unity
      Ora avete le principali informazioni dei film a portata di clic (per funzionare bisogna lasciare attiva l'opzione che permette le ricerche online dalla Dash, leggere le note sulla privacy). Buon Linux Day cinefili.

      giovedì 18 ottobre 2012

      Realtà aumentata, troppo - True Skin & Sight

      [True Skin]

      Il video qui sopra è di Stephan Zlotescu e ha attirato in poco tempo molte attenzioni, tanto che David Heyman, uno dei produttori di Harry Potter, e la Warner Bros sembrano intenzionati a farne un film.
      Il corto ricorda nei suoi elementi altre pellicole come Blade Runner, Enter the Void e Atto di Forza, per fare qualche nome, ma anche un altro recente corto titolato Sight.


      [Sight]

      True Skin è ambientato in un futuro non troppo distante, in una Bangkok dove gli umani che non potenziano i loro corpi con innesti robotici sono destinati ai margini della società. Il nostro protagonista si sta aggirando nei bassifondi dove esiste un mercato nero dei componenti, ma c'è qualcuno sulle sue tracce. 
      Complimenti alla N1ON per il lavoretto e... Cyberpunk alla riscossa!

      sabato 13 ottobre 2012

      Horrorgami

      the-shining-kirigami
      Giornata uggiosa, non sai cosa fare? Perché non degli horror kirigami!?
      Se non avete cliccato per leggere cos'è il kirigami ve lo scrivo qui: è una tecnica cugina dell'origami, invece di ottenere forme tridimensionali con la sola piegatura della carta, le si ottiene con intaglio e piegatura.
      L'idea del digital art director Marc Hagan-Guirey è stata quella di utilizzarla per rappresentare edifici mitici dei film horror. 
      Nel 2010 era andato a Los Angeles per vedere il suo edificio preferito, la Ennis House di Frank Lloyd Wright, nota anche per essere stata usata come esterno dell'appartamento di Deckard in Blade Runner e per La casa dei fantasmi (1959). La casa era in uno stato di abbandono dalla sua costruzione, avvenuta nel 1923, e nel 1993 un terremoto l'aveva lasciata a stento attaccata alla collina su cui è costruita.

      Ennis-house
      [Nel frattempo la Ennis House è stata salvata]

      Quella visione l'aveva toccato spiritualmente e per sdebitarsi con l'amico che si era prodigato per permettergli la visita architettonica decise di creare e regalargli una replica della casa su carta. La carta gli sembrava il materiale perfetto per rispecchiare la fragilità dell'edificio stesso.
      Il pensierino fu molto apprezzato, decise quindi di realizzare anche quello di un'altra casa che gli stava a cuore, quella della Famiglia Addams 2, anche questa volta ne seguì un interessamento positivo. 
      Il fratello di Marc, che l'aveva iniziato ai film horror quand'era piccolo, gli fece notare che per coincidenza aveva realizzato due case maledette tratte dai film e lo incoraggiò a proseguire sulla scia dello slancio creativo.
      Così arrivò a realizzare 13 modelli diversi con le prospettive frontali di altrettanti film dell'orrore e dall'1 al 14 Novembre 2012 la One-And-A-Half Gallery di Londra esporrà i suoi Horrorgami.
      Su Paperdandy potete al momento vedere qualche particolare delle creazioni basate su Shining, The Amityville Horror, L'esorcista, La Famiglia Addams.
      In "cutting soon" ci sono: PsychoRosemary's BabyGhostbustersLa casa dei fantasmi (House on Haunted Hill), A Venezia... Un dicembre rosso shocking (Don't Look Now), Gli Invasati (The Haunting), Beetlejuice spiritello porcello, I Mostri (The Munsters).

      martedì 2 ottobre 2012

      Trailer sincero di The Avengers



      Con il precedente post su The Avengers mi aspettavo almeno un commento polemico o in difesa del film da parte di qualche fan sfegatato, così non è stato; forse sono stato convincente.
      Per rincarare la dose, ma allegando qualche sorriso, ecco qui sopra un video (in inglese) che ho appena trovato: è il trailer onesto di The Avanger. Ci sta a pennello.
      Fa parte di una serie di video dedicati a film con grande successo di pubblico che "meritano" un trailer riveduto e corretto, più honest (come l'azienda della cara Jessica Alba).
      Si può integrare poi con la visione di un altro video dove le persone che non apprezzano il film (come me) sono state riunite... «People who didn't like The Avengers».
      Qui sotto riporto anche i link per raggiungere gli altri honest trailer finora prodotti, per quelli che seguiranno rimando alla sezione dedicata del canale di ScreenJunkies.

      domenica 30 settembre 2012

      Quali sono i Supereroi? - The Avengers

      the-avengers-supereroi-da-strapazzo
      Mi metto l'armatura (cit.) e scrivo con toni pacati che questo film campione d’incassi per i miei gusti è una deiezione. Se dovessi dargli un voto oggettivo probabilmente raggiungerebbe comunque la sufficienza, un po’ per alcune scene impressionanti e un po’ per riuscire ad insinuare, fra le varie esplosioni, ideologici inserti di “senso” che comunque disprezzo nel loro valore.
      Il nodo cruciale di The Avengers era quello d’unire supereroi diversi, non solo come presenza, ma anche come azione. Come avviene?
      Con un pretesto, la morte di un personaggio secondario che improvvisamente li accomuna tutti, facendogli mettere da parte le forti individualità e gli attriti personali per vendicarsi e combattere uniti contro la causa… Vi ricorda niente?
      Nei fatti che ruolo hanno questi personaggi nella battaglia contro il nemico degli StatiUniti/Mondo?
      Bisogna spostare in secondo piano l'"action" e interpretare l'"operate".
      Una delle cose che si può riscontrare è l’ironica celebrazione dell’inutilità del soldato Capitan America, eroe vecchio stampo di una società superata, anzi praticamente appartenente ad un’era geologica diversa, infatti deve essere scongelato. Al “vecchio” Capitan Findus gli si lascia l’illusione di comandare, ma nella pratica è soppiantato dall’unico vero supereroe in grado di compiere l’azione salva StatiUniti/Mondo, colui che si staglia sugli altri (costretti a rimanere a terra), ossia il possessore di capitale, l’egocentrico, il tecnologico e, a detta sua, filantropo - perché vuole piacere a tutti e quindi deve essere amato anche da chi è povero -, sto ovviamente parlando di Tony Starks, alias Iron Man.
      A fianco di questa figura c’è un altro eroe che prova a strisciare/sbalzare via dalla mediocrità del gruppetto ed è piazzato come un’entità latente, infatti è più evocato che chiamato per nome: è Hulk, o meglio l’incontrollabile rabbia di Hulk. Una rabbia potentissima e preoccupante, è proprio il ricco Starks a riconoscerlo bene, se lo aspetta (finale) e la/lo teme. Starks in fondo è forte solo grazie alla corazza robotica costruita con la ricchezza, ma è sempre a rischio che finisca la batteria, l’energia, e allora sarebbe in balia della rabbia. Ma non c'è spazio per questo confronto: improvvisamente anche la rabbia diventa controllabile e incanalata contro il nemico comune.
      Gli dei, o meglio semi-dei, fanno la loro parte: presenza. Si contraddistinguono per l’inadeguatezza e per la preoccupazione di ripristinare lo stato di famiglia o la ricerca di dominio sugli uomini, senza poi rivelarsi efficaci sul campo.
      Infine ci sono un uomo e una donna, Occhio di Falco e Vedova Nera, senza veri poteri straordinari, solo qualche abilità, ma se non fossero carini susciterebbero quasi pena per la loro poca rilevanza.
      Ecco, questo sarebbe il manipolo di vendicatori che uniti dal sacrificio di un conoscente decidono che devono unire le forze per salvare il pianeta under-attack. Se a voi piacciono, divertono, sembrano eroi...
      Mentre scrivo mi rendo conto di non avere, in fondo, la competenza per esprimere questi giudizi secchi sulla rappresentazione dei Supereroi, non conosco le "vere" biografie dei personaggi Marvel ed è lampante che nel film ci siano anche dei rimandi inseriti in modo allusivo, ma posso comunque dare la mia visione parziale, quella che dei personaggi in tutina esce da questo film.
      Finito The Avengers m'è venuto da gridare: «Aridateme gli X-Men!». Sgradito

      venerdì 28 settembre 2012

      Tears of Steel


      Dopo Elephants Dream, Big Buck Bunny e Sintel è uscito il quarto cortometraggio realizzato dalla Blender Foundation con Software Free ed Open Source. Si intitola Tears of Steel e potete vederlo qui sopra gratis su youtube o scaricarlo in vari formati.
      Il corto è stato prodotto grazie al crowd-funding degli utilizzatori del programma open source per creazioni 3D Blender.
      Il film e il materiale usato è rilasciato sotto licenza Creatieve Commons 3.0 Attribution license. 
      Chi lo desidera può acquistare il box con 4 DVD.

      mercoledì 26 settembre 2012

      La trottola di Inception

      trottola-inception
      Subito dopo aver visto Inception tutti vorrebbero avere l'inutile trottolina di metallo da tenere in tasca, quella che Dom Cobb e prima di lui la moglie Mal usavano come totem per capire se si trovavano nella realtà o nel sogno (per approfondimenti rimando all'appendice del post della visione del film).
      Navigando sul web sono approdato su The Fancy, sito web di social photo sharing (con app per iPhone e Android) che seguendo l'onda del Pinterest-style permette di "spillare" una specie di lista dei desideri, di cose possedute e gadget originali da acquistare, con orientamento sul lato commerciale: praticamente una grande vetrina pubblicitaria.
      Nel sito in questione c'è anche la replica della Trottolina di Inception... Per 20$!!!
      trottoline-inception
      Ovviamente sconsiglio l'acquisto, se proprio non resistete al capriccio d'avere la trottolina rivelatrice nelle vostre tasche, vi esorto prima a sottoporvi all'innesto dell'idea che potete benissimo farne a meno. 
      Se non attecchisce tenete in considerazione che c'è anche la versione made in china a 5$.
      Se invece dopo il tentativo fallito dell'innesto siete pure peggiorati e volete anche il totem di Arthur, ossia il dado, in teoria truccato, guardate alla bustina ricamata di "Inception Totems - Spinning Top & Red Die" che li contiene entrambi per 9£.

      martedì 25 settembre 2012

      Cinematografia Europea - film gratis online


      Europa Film Treasures è una piattaforma in 5 lingue (inglese, francese, spagnolo, italiano e tedesco) dove guardare liberamente i film del cinema degli albori che sono stati conservati negli archivi di una rete di una trentina di cineteche europee.
      Oltre 180 tra film e filmini disponibili per la visione in streaming. Una selezione di vario genere (commedia, fantascienza, erotico, western, animazione, ecc.) che a partire dal 1895 copre circa un secolo di cinema ed è oggi accessibile a tutti.

      sabato 8 settembre 2012

      Leone d'oro 69^ Mostra del cinema di Venezia

      leone-d-oro-kim-ki-duk
      Il Leone d'Oro della 69^ Mostra del Cinema di Venezia l'ha vinto Kim Ki-Duk per Pietà uno dei pochi film che ha avuto un riverbero immediatamente positivo e generalizzato del pubblico che l'ha visto al Lido; a parte Mereghetti che l'ha definito un film meccanico.
      Il cinema italiano porta a casa poco in fatto di premi, ma sembra si sia difeso almeno dignitosamente. Bellocchio che nella precedente edizione aveva vinto il premio alla carriera è rimasto a bocca asciutta con la sua Bella addormentata.
      Nel complesso è sembrata una Mostra senza sprazzi particolari, in linea coi tempi. Mi fa piacere che anche quest'anno, come l'anno scorso, abbia vinto il Leone d'Oro uno dei miei 10 registi preferiti (edizione 2008).

      • LEONE D'ORO: Pietà di Kim Ki-Duk
      • Leone d'argento miglior regia:  Paul Thomas Anderson per The Master
      • Premio speciale della giuria:  Paradies: Glaube di Ulrich Seidl
      • Coppa Volpi migliore attrice: Hadas Yaron per Fill the void
      • Coppa Volpi miglior attore:  Philip Seymour Hoffman e Joaquim Phoenix per The Master


      Trailer di Pietà:

      venerdì 31 agosto 2012

      La leggenda di Beaver Dam (Corto)


      Me l’ero perso questo bel corto del 2010 dallo stile horror molto anni ottanta. Un gruppetto di giovani lupetti è seduto intorno al fuoco per il rituale del racconto di paura, il capo scout strimpella con la chitarra la storiella di Stumpy Sam evocandone la malefica presenza...
      Il regista è Jerome Sable e sarebbe in procinto di girare il suo primo lungometraggio, ora in fase di pre-produzione, dal titolo Stage fight che sarà proprio un musical-horror e godrà della partecipazione del vecchio rocker Meat Loaf che molti ricorderanno in The Rocky Horror Picture Show nella parte di Eddie e per la performance di Hot patootie.

      meat-loaf-eddie

      lunedì 27 agosto 2012

      69^ Mostra di Venezia - I film in concorso

      mostra-cinema-venezia-69

      Dal 29 agosto all'8 settembre si svolgerà a Venezia la classica Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica, questa volta a presiedere la giuria che deciderà il Leone d'Oro ci sarà Michael Mann, regista americano famoso per film del genere "azione-thriller di qualità" (Insider, Miami Vice, Nemico Pubblico, Collateral...).
      Fra i nove giurati anche il nostro Matteo Garrone (L'imbalsamatore, Primo Amore, Gomorra...) mentre a presiedere la giuria della sezione Orizzonti ci sarà il simpatico Pierfrancesco Favino.

      Film in concorso:

        L'impressione è che si terrà il profilo un po' basso per questa edizione.
        Per la prima volta non c'è nessun film che mi attiri particolarmente. Sì, probabilmente ci sarà un buon film di Malick, ma non credo possa riuscire a bissare, così vicino, qualcosa del livello de L'albero della vita; ci sarà il solito film di stile Kim Ki-Duk e quello di un Kitano a corto d'idee che dopo Outrage offre un Outrage Beyond; l'asprigno Bellocchio con il film sul caso Englaro proverà ad alzare i toni sul tema accidentato dell'eutanasia e De Palma confezionerà il suo thriler erotico patinato... 
        Insomma spero proprio salti fuori qualche inaspettato bel film.
        Nel frattempo l'unica leggera attesa la ripongo sul film fuori concorso Tai Chi 0 - Stephen Fung (trailer), primo capitolo di una trilogia dove le arti marziali incontrano lo steampunk: un composto ad alto rischio pacchianata.

        domenica 26 agosto 2012

        Poche parole su mostri e uomini


        [Of Monsters and Men - "Little Talks"]

        Quando ho sentito per la prima volta questa canzone ho pensato subito ad un wanna be Arcade Fire o un po' Edward Sharpe and the Magnetic Zeros... 
        Questo gruppetto di indie-pop-folk viene dall’Islanda e lo segnalo per la bella animazione del video del loro singolo che ricorda le atmosfere delle animazioni di Henry Selick (The Nightmare Before Christmas, Coraline) e dei film di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro.

        martedì 31 luglio 2012

        App iPad di Cinecittà - Istituto Luce

        Applicazione per iPad che permette di fruire di una selezione degli oltre 30.000 filmati che l'Istituto Luce ha reso disponibile sul canale You Tube di Cinecittà.
        L’App Cinecittà è divisa nelle sezioni: Film Festival, Storia, Società, Moda, Arte, Scienza, Sport, Spettacolo e Prodotti Luce.
        Pregievole questa apertura all'era digitale e ai nuovi strumenti teconologici dell'archivio dell'istituto voluto da Benito Mussolini come strumento di propaganda del regime fascista. 
        Al di là delle origini i contenuti dell'Istituto rappresentano un'immensa memoria storica del cinema italiano.

        app-ipad-cinecitta

        Scarica gratis su
        App Store

        giovedì 26 luglio 2012

        Chiamata metropolitana - Berlin Calling

        berlin-calling
        Ad attirarmi su questo film era stato il titolo per la sua assonanza al celebre album dei Clash (London Calling) e in effetti la musica è l’elemento centrale nel film, ma è di un altro genere rispetto a quella di Joe Strummer e compagni: Berlino chiama un sound elettronico.
        Martin è DJ Ikarus, un giovane promettente che ha appena terminato un tour internazionale e si trova ora alle prese con la preparazione del secondo album. Per cercare un po’ di relax ed ispirazione si lascia cullare dalle droghe sintetiche; una notte esagera con qualcosa tagliato male e viene ricoverato con problemi schizofrenici. Tutto crolla.
        È una variazione sul tema, si è già visto di simile in Trainspotting e Requiem for a Dream, in questo caso la realizzazione non si sbilancia in ricerche artistiche e trova un semplice equilibrio fra lo stile documentaristico e la linearità della narrazione della parabola dell’artista salvato dalla sua arte.
        Così il film punta tutto sull'avvolgente colonna sonora come fa il suo protagonista, interpretato da Paul Kalkbrenner vero DJ nella vita ed autore di tutte le musiche del film (Sky and Sand è stato utilizzata anche dalla Rai nelle pubblicità degli Europei 2012).
        La Berlino del titolo quasi non si vede, in fondo serve solo come elemento rappresentativo per definire collocando l'individuo metropolitano moderno: una figura sola circondata da pubblico. Non è la Berlino inizio anni ottanta di Christiane F. e i ragazzi dello zoo.
        Martin non ha veri amici, pure la sua ragazza-manager in realtà è lesbica ed interessata più alla sua produzione che a lui; la famiglia è distante nonostante i buoni rapporti: il fratello ha scelto un'altra vita e il padre è un predicatore. Anche gli addetti al “recupero” in fondo lo vorrebbero solo dipendente in un modo istituzionalizzato... Insomma negli altri non si trovano appigli.
        Quando si sprofonda nel nulla che ci circonda l’unica strada per salvarsi è riuscire ad aggrapparsi ad una grande passione. Questa è la parabola. Deliziato

        domenica 22 luglio 2012

        Immagine fotonica

        immagine-fotonica
        Questa immagine è statica ma continua a muoversi, mi pulsa davanti, non riesco a guardarla a lungo mi sale la nausea e il mal di testa.
        Quanto potere in un'immagine.

        lunedì 16 luglio 2012

        Come trovare nuovi film da vedere

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        Ho già proposto una App iPad e iPhone per aiutare a scegliere film da vedere e un sito che dato un titolo di partenza ne consiglia altri affini. Questa volta propongo un nuovo sito che consiglia film da vedere in base ai giudizio che diamo ai film già visti: il sito si chiama FOUNDD.

        foundd-film
        FOUNDD ha come motto: «Il tuo tempo è prezioso, usalo per l'intrattenimento che ti piace». L'intenzione sarebbe quella di evitarci la visione di film che difficilmente potrebbero soddisfare i nostri gusti sprecando così il nostro tempo.  
        La sua fruizione è immediata e gradevole, l'iscrizione è gratuita con la possibilità di collegarlo direttamente all'account Facebook o Twitter (sconsiglio). La grafica è studiata per adattarsi bene su tablet e smartphone. 
        Una funzione da segnalare è quella che permette di interpolare i gusti di più persone, praticamente si crea un gruppo e FOUNDD analizza i film già visti dai componenti e quindi propone una lista di film che potrebbero piacere. È una funzione che può tornare utile per non perdere tempo quando si deve scegliere un film da vedere fra amici.
        Chi ha visto molti film (il mio caso) si troverebbe nella condizione di dover prima votare parecchio per non ricevere come consigliati film già visti. Il problema è ridimensionato dal fatto che nella lista proposta si può votare subito gli eventuali doppioni e chiedere una nuova lista "epurata".
        A guardare la grafica è probabile che, in futuro, oltre ai film, si potranno anche inserire libri, tv show, app, giochi e videoclip.

        domenica 1 luglio 2012

        Miracolo a Le Havre

        Miracolo a Le Havre
        Per assaporare completamente questo piccolo grande miracolo sarebbe opportuno aver visto un film precedente del regista: Vita da bohème. In quel film si raccontava la vita di stenti di tre personaggi dalle velleità artistiche. Uno di questi, lo scrittore, si chiamava Marcel Marx e proprio lui, trasferitosi dalla "vecchia" Parigi alla portuale Le Havre, è il protagonista di questo nuovo film di Kaurismäki.
        Marcel ora fa il lustrascarpe e riesce a malapena a racimolare i soldi per mangiare, a casa l’aspetta l’amata moglie che per non pesargli nasconde la malattia che porta dentro sé, ma dopo un peggioramento è costretta a farsi ricoverare. Nel frattempo Marcel aiuta un piccolo clandestino a nascondersi dalla polizia e ritrovare la strada verso casa.
        I temi del film sono tanto attuali quanto dolorosi, eppure Kaurismäki rappresenta queste vite difficili in tutta la loro dignitosa povertà, senza pietismo, una volta eliminato tutto il materiale a splendere è la genuinità della nobiltà d'animo delle persone.
        Il regista finlandese mette sul palmo di mano l'ottimismo nell’amarezza e fa del tragicomico un qualcosa di poetico, così il film scorre via nella sua semplicità. Molto divertente quando per raccogliere del denaro si chiede aiuto al “rocker” Little Bob (che si può vedere nel suo splendore nella foto sopra).
        Il post-bohémien mostra che nulla è cambiato negli anni, le povere anime gentili vivono ancora nella fatalità, ma questa volta c’è un pizzico di positività, c'è l'atteso miracolo a cambiare il finale e far fiorire un ciliegio.
        Ma di miracolo si parla, perché è il solo "atto" che può portare il lieto fine dentro una società ingiusta, la mobilitazione della solidarietà di classe non basterebbe, per compiere il prodigio serve una piccola ribellione dentro il sistema: un briciolo di coscienza. Deliziato

        giovedì 28 giugno 2012

        The Killing (2011)

        the-killing
        [+] The Killing si promuove citando sfacciatamente Twin Peaks e adattando il celebre motto della serie in: «Chi ha ucciso Rosie Larsen?».
        Anche il ritrovamento del cadavere sulle rive di un lago è uguale a quello della serie cult di David Lynch, ma per il resto si differenzia molto per la tendenza al realismo.
        Il The Killing in questione è il remake di Forbrydelsen, serie televisiva svedese del 2007, ed è appena finita la seconda stagione, rivelando tutti gli altarini ma aprendo, come il mercato vuole, una porticina ad un nuovo caso e quindi un’eventuale terza serie.

        Mireille Enos - Jamie Anne Allman - Kristin Lehman
        [Mireille Enos - Michelle Forbes - Kristin Lehman]

        L’aspetto caratteristico della serie, come dicevo, è la ricerca di realismo al quale si aggiunge l'ottima qualità della recitazione per i personaggi principali. Ogni puntata corrisponde ad un giorno d’indagini che sono sentite in modo viscerale dall’agente Sarah Linden.
        A dare corpo alle investigazioni c’è il dramma dei vari sospettati, quello dei segreti familiari che non si vorrebbero far emergere, ma ancora più forte è l'accompagnamento degli intrighi politici: l'omicidio avviene proprio allo scadere di una campagna elettorale che deciderà il prossimo sindaco di Seattle.

        the killing premiere
         [Mireille Enos - Jamie Anne Allman - Kristin Lehman]

        La prima stagione segue, come accadeva in Twin Peeks, la strada della ricerca della vera personalità della diciassettenne uccisa che sembra avere un lato oscuro e farebbe rientrare i tragici avvenimenti nella classica brutta fine di una giovane che "gioca col fuoco".
        Nella seconda stagione scopriremo come stanno veramente le cose, nel mezzo i sospettati saranno molteplici e la suspance una costante. Ci sarà il tempo per conoscere meglio i retroscena della coppia di agenti che segue il caso, i trascorsi dei familiari di Rosie ed avere la conferma che per politici conservatori e democratici il sale della competizione elettorale non è il programma bensì il colpo basso.


        Mi aspettavo un finale un po' più rigoroso, c’è un salto ambientale poco credibile nella ricostruzione delle ultime ore di Rosie ed è difficile concepire che l’esecutore ultimo possa aver retto tutto quel tempo, ma è nell'atmosfera creata che il telefilm vince e convince.
        Asso nella manica la fotografia cupa di una città dove la pioggia non sorprende e le gocce scendono come lacrime legittime sopra abitanti che covano i propri dolori e dove giovani sognatori, desiderosi di aprire le ali al mondo, vengono affogati prima che possano spiccare il volo.

        sabato 16 giugno 2012

        LEGO Inception


        Ci sono volute circa 1000 ore di lavoro per creare questo video ed è il risultato di un progetto accademico della VFX per la Staffordshire University. Tempo sprecato.
        Ho già postato altri video dove il connubio LEGO-Cinema ottiene un bell'effetto, in questo caso devo dire che a me questo "LEGO Inception" non è piaciuto per niente, preferisco i video in stop-motion dove gli effetti grafici sono un qualcosa di integrativo.
        A furia di vedere nella rete filmati creati coi celebri pupazzetti e mattoncini, la LEGO si è decisa a creare un film ufficiale che dovrebbe uscire nel 2014. Vedremo quale sarà il risultato, sperando non scelgano questo tipo di grafica.

        giovedì 14 giugno 2012

        Il Prigioniero (2009) - The Prisoner

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        [+] Ho un’idea fumosa di questa serie, parlo del The Prisoner moderno, quello del 2009, in sole 6 puntate da 45 minuti l’una. L'avevo recuperata perché il The Prisoner originale, del 1967, viene spesso citato in altre serie pop.
        Non credo d'avere mai visto una puntata della serie originale eppure è come se ne avessi un ricordo. È difficile da spiegare senza sembrare mezzo pazzo, ma nella mia testa e nei miei ricordi è presente una situazione e le relative emozioni che reputo strettamente collegate alla serie, come se fosse un sogno rimasto impresso nella mia mente, una visione ipnagogica.

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        Mi sento stordito e in bocca un forte sapore di tè verde coi fiori di gelsomino, guardo una terrazza che confina, rasoterra, con sterminati prati di erba rasa a cui io do le spalle. Di fronte a me ci sono delle raffinare signore inglesi imbellettate con leggeri e larghi cappelli che bevono composte dalle loro tazze posate su tavolini bianchi di metallo.
        Improvvisamente mi volto e scatto a correre a più non posso sul prato verso un nulla all’orizzonte. Quando sono ormai senza fiato una bolla gigante mi urta facendomi perdere l’equilibrio, sbatto per terra.
        La bolla fluttua a pochi metri da me, con voce maschile mi dice d'essere il numero 2 e mi domanda chi sono io. Non so rispondere, non me lo ricordo, la bolla mi ingloba. Faccio un piccolo tentativo per liberarmi spingendo contro le pareti, sembrano di spessa plastica trasparente, si deformano ma non si spezzano, mi manca l’aria. Soffoco.

        Ian-McKellen-the-prisoner
        Il Prigioniero (2009) inizia con un uomo disteso a terra in una zona desertica e rocciosa, si risveglia stordito con alcuni confusi ricordi di un'altra vita a New York, e vede un vecchio ferito che sta scappando da qualcuno, si sente solo un rabbioso abbaiare.
        L'uomo soccorre l'anziano, ma questo si riprende solo per chiedergli di dire a tutti che lui è riuscito a fuggire ed esalare l'ultimo respiro. Al tipo non rimane che seppellirlo e iniziare a scarpinare nel deserto, fino a giungere al Villaggio dove scoprirà di essere il numero Sei...


        L'atmosfera della serie è lisergica, ci si muove nei territori distorti della mente, mentre il nostro protagonista cerca di capire chi è (chi Sei?) in una micro-società ordinata e controllata, dove le case sono uguali e ogni persona ridotta a un numero da incasellare in un ingranaggio funzionale al mantenimento della città.
        La serie è ben girata e bravi gli attori, da citare "Gandalf" Ian McKellen nella parte di numero Due, appaga i palati degli amanti di registi come David Lynch e Terry Gilliam e più in generale tutti coloro che apprezzano le narrazioni complesse e frammentate, dove gli accadimenti non sono pienamente comprensibili e si è disposti a scendere nei meandri ossessivi della mente umana tanto da seguire anche le strade che portano ad amare conclusioni.