
Questa rielaborazione di un racconto breve di Stephen King, certamente non molto originale, dato che assistiamo ad un classico incontro di paranoie e allucinazioni in ambiente kafkiano, parte bene con buoni dialoghi e visivamente ben realizzato. Niente di nuovo, dicevo, ma emozionante, almeno fino a metà film quando il "già visto" e il retorico prendono il sopravvento.
Il vero orrore non è un mostro truculento bensì il dover convivere con drammatici ricordi dai quali non si può scappare nemmeno fuggendo nella calorosa e assolata California. La camera 1408 è un catalizzatore del senso di colpa in grado di rendere visibili gli "orrori" del passato alla mente del suo inquilino, difficile resistere quando le cose sono evidenti: "la paranoia è totale consapevolezza".
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 8 |