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sabato 20 settembre 2014

Film su cultura digitale e società

Film-cultura-digitale-società
Questa è la seconda parte del post dedicato ai "Film che un cittadino digitale dovrebbe vedere".
Nella prima parte ho riportato una lista di film specifici sulle temerarie personalità di spicco della storia digitale contemporanea, qui sotto c'è invece un elenco di film che toccano, più in generale, aspetti fra cultura digitale e società, e qualche altro film dedicato ad altri personaggi eminenti che ho scelto di non affiancare a quelli della prima parte. 
Con l'occasione rimando anche al post "Film su Linux", il mio sistema operativo preferito, che ha avuto una diffusione marginale per molti anni ma che trova oggi un esteso utilizzo popolare perché base degli smartphone e tablet con Android.


Good copy bad copy (2007)

Good-copy-bad-copy

Analisi del rapporto fra copyright e cultura.
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We live in public (2009)

we-live-in-public

Dal pioniere della rete Josh Harris alla perdita di privacy nell'era del web.
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The Social Network (2010)

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La storia della nascita di Facebook. Mark Zuckerberg col "suo" network ha un impatto sociale, politico ed economico mondiale.
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Life 2.0 (2010)

life-2.0

Documentario su come il mondo virtuale di Second Life riformula le relazioni, le identità e la stessa nozione di realtà in un gruppo di persone che ci "vivono".
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Code 2600 (2011)

code-2600

La storia dello sviluppo della tecnologia delle comunicazioni negli Stati Uniti attraverso gli eventi e le persone che l’hanno costruita e manipolata.
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Jobs (2013)

JobsFilm biografico su Steve Jobs fondatore della Apple. I prodotti Apple sono ritenuti da molti rivoluzionari e hanno un grande impatto sociale, Jobs è stato seguito come un messia da molti fan.
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MacHeads (2009)

macheadsLa Apple ha incoraggiato lo sviluppo di un'utenza più vicina a seguaci di un culto che ad utilizzatori di prodotti tecnologici. Questo documentario intervista i fan della prima ora e analizza lo sviluppo della comunità delle teste di Mac.
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Terms and conditions may apply (2013)

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Riflessione sulle implicazioni della semplice spunta con la quale accettiamo i termini per usare molti prodotti tecnologici, software e servizi web (gran finale con Mark Zuckerberg).
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Downloaded (2013)

downloaded

La generazione-download, da Napster all'impatto che ha avuto la condivisione di file su Internet.
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Film che un cittadino digitale dovrebbe vedere


Come potete vedere qui sopra, il 29 agosto avevo twittato un'immagine raffigurante un confronto fra Julian Assange e Mark Zuckerberg. Non che la cosa mi abbia stupito, ma i retweet e i preferiti ricevuti venivano, oltre che da gente che non mi segue, prevalentemente da utenti stranieri, in particolare tedeschi.
Si potrebbe interpretare in vari modi, ma io credo sia anche un segnale della carenza di cultura digitale del nostro paese. La più grande rivoluzione degli ultimi decenni continua a cogliere la maggioranza delle persone impreparate e ci troviamo pure con nativi digitali per forza interessati ma senza una corretta educazione nel campo. Come potrebbe essere diversamente considerato che non dispongono di maestri adeguati?
Perché non ci si adegua? Oltre all'usuale atteggiamento di "non porsi il problema di riflettere" c'è la sensazione che poiché si è in grado di accendere e spegnere un computer, scrivere una mail, usare uno smartphone o un tablet, allora si è sufficientemente competenti in materia e le complicazioni finiscono lì.
Gli organi di informazioni mainstream non danno una mano, spesso riportano le notizie sul tema digitale come titoli sensazionalistici e raramente trattano gli argomenti con spazi adeguati di approfondimento. Eppure oltre alla complessità del mondo tecnologico in sé, che magari può essere rimandato agli specialisti del settore, ci sono risvolti sociali e politici che l'uso diretto o indiretto di questi strumenti comportano, e dovrebbero interessare ogni persona che desideri essere consapevole.

digital-world

Ho pensato di offrire uno spunto cinefilo su questo vasto argomento e raccogliere una lista di film che hanno trattato le figure di spicco della storia digitale contemporanea evidenziandone questioni cruciali, li considero in qualche modo degli eroi moderni, sono: Aaron Swartz, Julian Assange, Edward Snowden, Anonymous, Pirate Bay.
Nella compilazione della lista di film mi sono imbattuto anche su altri titoli che toccano il tema del rapporto società-digitale e li troverete nella seconda parte del post. Ho deciso di inserire non solo documentari ma anche qualche titolo di fiction biografica.

Aaron Swartz


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Edward Snowden


edward-snowden-film

Julian Assange


Julian-Assange-Film

Anonymous


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Pirate Bay 


pirate-bay-film
(Gottfrid Svartholm [Anakata], Fredrik Neij [TiAMO] + Peter Sunde [brokep])

[I film proseguono nella seconda parte: Film su cultura digitale e società]

mercoledì 17 settembre 2014

Pubblicità d'auto-re • Locke

locke-auto-bmw
Per fare un buon film è indispensabile una buona sceneggiatura, poi basta un bravo attore, luci sapientemente usate, un buon montaggio e una macchina affidabile, non da ripresa, un'automobile.
Non ce l'ho fatta a non farmi condizionare da pochi attimi in apertura e chiusura del film che lasciano vedere – con quel tipo di discrezione che diventa sottolineatura – il marchio automobilistico del mezzo che permette al protagonista, oberato da un'ora di telefonate che segnano la vita, di affidarsi almeno sulla sua auto.
È sera, Ivan Locke lascia il cantiere e sale sulla sua BMW, all'indomani ci deve essere una delle più grandi gettate di cemento, una di quelle opere mastodontiche che segnano la carriera e di cui lui è il coordinatore, ma questa notte deve andare da un'altra parte e al mattino non sarà presente.
Il film ha una caratteristica che mi piace molto, quello della location unica, al chiuso, e qui siamo proprio strettini (anche se Buried si è spinto oltre) infatti passeremo in tempo reale nell'abitacolo dell'auto di Locke, o pochi metri al di fuori, per tutto il viaggio notturno.
State pensando male, non c'è da annoiarsi, Locke grazie al cellulare deve sistemare figli, moglie, lavoro e rassicurare quello che lo spinge a mettere a rischio tutta la sua vita, la tensione è costante tutto crolla ma allo stesso tempo è il momento per mostrare la struttura... E poi domani ci sono delle fondamenta da costruire e tutto andrà per il meglio. Insomma la metafora è chiara.
Locke è l'uomo che fa della responsabilità sulle proprie azioni una questione d'onore, dovrebbe essere la condotta comune, ma scopriremo che nello specifico le sue motivazioni psicologiche sono dovute al non volersi comportare come il padre, passeggero immaginario (secondo me una nota stonata) a cui rinfacciare quello che deve fare un vero uomo.
Tom Hardy che interpreta Locke è protagonista assoluto, gli altri li sentiamo solo come voci, la sua è una prova di recitazione di tutto rispetto che riesce ad esprimere sofferenza e determinazione, e una calma zen al limite del credibile.
Se luci, storia e montaggio ci rimescolano lo stomaco alimentando l'ansia c'è invece, a contrasto, quest'auto che scorre, macina i chilometri e ci porta a destinazione senza una sbandata: hai già tanti problemi, almeno su qualcosa puoi trovare un po' di sicurezza.
Un esercizio perfettamente riuscito, veramente la pubblicità più lunga, bella ed efficace che abbia mai visto. Gradito

domenica 7 settembre 2014

Leone d'oro 71^ Mostra del cinema di Venezia

Leone-d-Oro-Roy-Andersson
È arrivato un po' inaspettato il vincitore del Leone d'oro 2014 di Venezia 71, assegnato a En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron del regista Roy Andresson che molti ricorderanno per uno dei suoi film precedenti Ao, Ndo Gheto Meso El Vin Nun Ghi Xè Nea Credensa. Ovviamente scherzo sull'ultimo titolo, ma qualcuno lo ricordava con delizia per You, the living.
Fra gli altri premiati bisogna sottolineare il miglior attore e miglior attrice assegnati ai protagonisti di Hungry Hearts il film di Saverio Costanzo. In particolare mi fa piacere la Coppa Volpi ad Alba Rohrwacher che è sicuramente una delle migliori attrici italiane.
La mia impressione è di un Festival partito più forte di come è finito, ma un altro film spuntato in itinere su cui vorrei mettere l'attenzione è Belluscone, una storia siciliana di Franco Maresco.

  • LEONE D'ORO:Un Piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson
  • Leone d'argento miglior regia: Andreij Koncalovskij per The postman's white nights
  • Premio speciale della giuria: The look of silence di Joshua Oppenheimer
  • Coppa Volpi migliore attrice: Alba Rohrwacher per Hungry Hearts
  • Coppa Volpi miglior attore: Adam Driver per Hungry Hearts


Trailer di Un Piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza: