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sabato 30 giugno 2018

Dietro ai Mondiali di Russia c'è un regista

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Oggi riprendono le partite dei Mondiali di calcio in Russia con la fase ad eliminazione diretta, sono i Mondiali senza la nostra nazionale che non si è aggiudicata la partecipazione, ma non è questo che deve far storcere il naso. Ad ospitare le partite è per l'appunto la Russia, un paese governato da un sistema che con i valori cari al mondo dello sport ha poco con cui spartire, ma con lo specifico sport del calcio, sempre più una questione economica e funzionale alla distrazione di massa, risulta essere in una corrispondenza adatta.
Uno dei principi della cultura sportiva sarebbe il fair play (un'etica comportamentale improntata sul rispetto delle regole e dell'avversario) ma non ne vedo di fair play sul trattamento riservato al regista ucraino Oleg Sentov, condannato a 20 anni di prigione.

Oleg-Sentsov

Oleg Sentsov è un regista ucraino che si opponeva all’annessione forzata della Crimea alla Russia, nel 2014 fu arrestato insieme ad altri, processato e ritentuto colpevole di terrorismo. La questione è che il processo non è avvenuto secondo le regole, al Festival di Berlino del 2017 era stato presentato anche il film documentario The Trial: The State of Russia vs Oleg Sentsov di Askold Kurov che ne ripercorreva la vicenda. In una scena si vede il regista Aleksandr Sokurov chiedere al presidente russo di riaprire il caso Sentsov, ma Putin è impassibile ritiene Sentsov un attentatore contro la nazione e quindi da punire.

Amnesty International considera invece Sentsov un prigioniero politico e proprio all’inizio dei Mondiali di Calcio in Russia anche il Parlamento Europeo aveva votato una risoluzione che ribadiva sanzioni contro il paese di Putin ed esortava alla liberazione del regista.
Non c’è da stupirsi che fra gli europarlamentari a dare voto contrario ci siano stati leghisti come Borghezio, che non desiderano dispiacere allo Zar, invece a dispiacere i sostenitori dei diritti umani c’è il fatto che in quella lista di contrari ci siano anche i deputati di L’altra Europa con Tsipras: Barbara Spinelli, Curzio Maltese ed Eleonora Forenza.
Questi hanno poi motivato la scelta ritenendo la risoluzione un uso strumentale dei diritti umani e dichiarato di non condividere le sanzioni economiche contro la Russia, sentendo invece necessari il dialogo e la diplomazia. Inoltre la risoluzione non prendeva in considerazioni altri attivisti e giornalisti imprigionati. Posizioni a mio parere molto discutibili e  non valide per giustificare un voto contrario.

L'unico film concluso da Oleg Sentsov si intitola Gamer e parla di un ragazzo dipendente dai videogiochi, se conoscete il russo potete vederlo qui sotto.