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sabato 17 novembre 2007

Inland Empire

Inland EmpireUna visone è troppo poco, due saziano.
Inland empire è un moltiplicarsi inafferrabile di storie dove più si prova a dare una forma lineare, o almeno ragionevole, più si scopre che i pezzi non combaciano, che sono simili e/o elementi alternativi di storie. Di altre storie.
Siamo in pieno spirito post-moderno dove per spiegare una cosa bisogna spiegarne un'altra e poi un'altra ancora che si ricollega a sua volta a un'altra, e così via in gioco di rimandi infiniti per soddisfare il difficile compito.
Lynch continua il discorso sul cinema come la macchina dei sogni e Inland Empire rende lampante come il “materiale” del cinema sia un lavoro di ri-amalgama, ri-composizione, uno spostatamento di location, ma sempre un racconto di vite e sogni.
Il film è diviso grosso modo in tre parti e, per abitudine, siamo portati nella visone a definire la prima come “reale” e la seconda come il viaggio onirico. Questo almeno è sostenibile fino all'ultima parte che fa sospettare come anche la prima potesse essere una vita immaginata, una storia mancata.
In Inland Empire il sogno è nella realtà e la realtà è nel sogno, in questo stato si perde il piano della “veglia”, ma allora tutto diventa sogno e la realtà diventa illusione. Tutto è scomponibile e ricomponibile come fa un caleidoscopio che presenta immagini diverse decostruendo e ricomponendo gli stessi pezzi. Tutto avviene nella nostra mente. Tutto questo, lasciando da parte la “spettatrice” e la sit-com dei conigli, che non riesco a comprendere.
Un impero da esplorare, dove le storie possibili sono impossibili da sintetizzare, da ridurre. Ma allora cosa vado a vedere?
Non voglio la semplificazione interpretativa tipica di tanti filmetti, ma nemmeno un'impossibilità interpretativa.
Se Lynch crede di parlare direttamente al nostro inconscio, giocando con l'evocazione di emozioni in possibili storie in uno stato pre-narrativo, tanto vale “guardarmi” un mio sogno, anche se sentirò la mancanza delle belle immagini digitali. Lascio “Mulholland drive” come suo migliore film e uno fra i miei preferiti.

Gradito
| Reg: 9 | Rec: 8 | Fot: 8 | Sce: ? | Son: 8 |

Qualcosa in comune con: