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martedì 23 dicembre 2008

La città dei bambini perduti

La città dei bambini perdutiIl forzuto e la bambina si presero per mano e andarono insieme in cerca del fratellino di lui; il piccolo è stato rapito da una setta di ciclopi per conto di uno scienziato pazzo che sta provando a catturare i sogni dei bambini perché incapace di farne.
Una favola cupa con una storia d'affetto fra un adulto bambino e una bambina adulta, in una città portuale verdastra, risultato di un groviglio di stretti vicoli putridi e canali liquamosi, dove i "grandi" personaggi sono composti da attrazioni da circo, cloni, prostitute e pazzi.
Nonostante una storia che non sempre appassiona si entra in un'atmosfera onirica, a tratti poetica, in un mondo dagli strani personaggi: una vera e propria immersione che avrà la sua conclusione in una piattaforma in mezzo ad un oscuro mare.
Gli adulti sono degli esseri abietti che vogliono estorcere la vitalità dei bambini, il mondo è un relitto e solo gli spiriti "bambini" conservano ancora qualcosa di umano.
Interessante esteticamente, ricorda lo stile steampunk, con colori cupi e saturi, il film si posiziona bene anche per il periodo natalizio.
Musiche dell'Angelo Badalamenti di David Lynch.
Deliziato
| Reg: 8 | Rec: 8 | Fot: 8 | Sce: 7 | Son: 8 |

lunedì 22 dicembre 2008

Changeling

ChangelingNella Los Angeles del 1928 la giovane madre Christine torna dal lavoro e non trova in casa il figlio, è scomparso. La polizia della città sguazza in cattive acque e non può permettersi di fare ulteriori brutte figure di fronte alla stampa quindi ritroverà il bambino a costo di sostituirlo con un altro.
Il film inizia con un'atmosfera incerta con la Jolie che appare troppo sopra il film e il bambino troppo impostato (complice un non semplice né efficace doppiaggio), insomma una donna e un bambino che non sono molto credibili, sanno di artefatto, stonano.
Il compito è difficile, una mamma che perde il figlio e che viene sostituito con un altro, come riuscire a rendere la sofferenza senza storpiare? Angelina ci riesce bene nel proseguo del film, ma rimane la sensazione che reciti troppo sopra le righe.
Eastwood ha ormai un suo marchio in questi drammi americani e riesce sempre a colpire, a toccare l'uomo nella sua essenza occidentale. Questa volta propone un fatto realmente accaduto per mettere in mostra cos'era l'America di poco meno d'un secolo fa, ma nella sostanza vuole mostrare il come si è "superato" quel fatto, estraendo un certo humus dello spirito americano.
Nel film di Clint sembra che per vivere sia imprescindibile un duplice atto di fede, non solo nella religione, che rimanere sempre sullo sfondo, a vegliare, ma ad essere protagonista c'è anche una laica fede, quella nella democrazia che è sentita con fervore, direi commovente a confrontarla a quella che si percepisce nell'Italia di oggi.
In una situazione in cui chi ha potere decide cosa deve essere vero ("il regolamento è quello che dico io") e quando i dissidenti vengono fatti scomparire in umilianti e disumani ospedali psichiatrici, rimane sempre la speranza nelle persone buone e in un invisibile pubblico giudicante: il popolo.
Non è solo la fede con "gli infiniti modi di operare del signore" a dare sostegno nella difficoltà e nella disperazione, la seconda stampella è terrena, viene dall'opinione pubblica e dalla legge, dal poter contare su qualcuno che giudicherà i fatti e sentenzierà.
Questo buon film ha un pregio in più per lo spettatore italiano ed è quello di mettere in risalto quali sono gli elementi che danno forza al singolo in una democrazia: stampa libera, una legge che porta a termine il suo compito e un popolo che vigila. In queste condizioni anche i drammi sono ridimensionabili, la vita può apparire meno ingiusta ed è legittimo continuare a sperare.
Deliziato
| Reg: 8 | Rec: 7 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 7 |

giovedì 18 dicembre 2008

Sh013 - Non sopporto le biondine che parlano troppo

Non sopporto le biondineScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.

mercoledì 17 dicembre 2008

domenica 14 dicembre 2008

Frontiers. Ai confini dell'inferno

Ai confini dell'infernoTumulti politici accompagnano l'imminente elezione di un leader di destra della Francia contemporanea, alcuni ragazzi approfittano dei disordini per commettere un furto, si tratta ora di fuggire, abbandonare il paese e godersi il bottino. Ma una tappa per il riposino bisogna farla, peccato che nell'ostello il servizio sia da macelleria.
Che peccato, partito niente male, si lascia scivolare in un fiume di sangue e nella degerazione sadica di una famiglia neonazista. Il trasporto iniziale sfuma nell'eccesso degli elementi caratteristici del genere che da vincoli su cui far leva diventano esagerazioni: citazioni dei film "parenti", torture protratte allo sfinimento e un finale troppo poco credibile con Yasmine, la bella ragazza protagonista, che si trasforma da insicura neo-incinta che ha appena perso il ragazzo a Terminator dotata di resistenza fisica e psicologica sovraumana. Così si butta via quasi tutta la sostanza politico-sociale e rimane solo un buon circo degli orrori che si ferma sapientemente giusto poco dopo aver iniziato a stancare.
La conclusione diventa la risposta ad una domanda in apertura del film: «Chi vorrebbe vivere in un mondo di caos e odio?». Una ragazza incinta. Mah, complimenti per l'ottimismo nonostante tutto.
Più convincente il monito di fondo: giovani state attenti alle possibili derive autoritaristiche che si insinuano con i leader sorridenti della neo destra europea.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 6 |

sabato 13 dicembre 2008

Il mastino dei Baskerville

Il mastino dei BaskervilleSir Charles Baskerville viene trovato morto in un vialetto del parco della sua villa, sembra essere stato stroncato da un attacco cardiaco, e il suo medico personale crede che sia stato provocato da un leggendario mastino che minaccia il casato a causa della malefatta di un antenato. Per tutelare la vita dell'erede viene richiesto l'acume deduttivo del celebre detective del 221b di Baker Street.
Sherlock Holmes mi ricorda le elementari (da notare il gioco di parole) quando mi fissai per qualche mese con il personaggio e, fatalità, la befana mi regalò un libro con alcuni racconti di Conan Doyle che devo avere ancora da qualche parte; non ricordo se conteneva anche quello da cui il film è tratto, ma, anche se fosse, la storia non me la ricordavo.
La nota positiva di questo rivisitazione moderna del quasi non-giallo, visto che a due terzi è già tutto svelato, è data da una buona atmosfera evocata dal paesaggio della brughiera e dalla regia che ben si plasma alla situazione.
Quello che non convince, oltre ad una parte finale che perde un po' di mordente proprio quando le vicende sono più d'azione, è la difficoltà di immedesimarsi in un protagonista che segue gli eventi. Nella prima parte Sherlock viene presentato e poi nascosto per lasciar svolgere le indagini al fido Watson; quando i due si ri-incontrano ci si trova con una coppia dove il nuovo "protagonista" deve/dovrebbe essere Sherlock, creando un certo distacco dalle vicende dello spettatore. Solo in dirittura d'arrivo, si percepisce come soggetto la coppia, quando viene mostrato qualcosa in più sul loro rapporto d'amicizia molto british.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 6 |

venerdì 12 dicembre 2008

L'ultimo cinema del mondo

L'ultimo cinema del mondoSoledad scappa da Buenos Aires direzione sud, si ferma solo quando finisce la strada in un piccolo villaggio che ruota la sua vita sociale, ludica ed educativa intorno ad un vecchio cinema che riesce a proiettare, una volta al mese, quello che rimane di pellicole minori.
Un "solito" film che parla su di sé per parlare di cinema come metafora di vita, riesce a regalare qualche situazione comica anche se nel complesso sembra un po' scontato e risulta sostenuto, più che dalla divertente e surreale nuova realtà della protagonista, dalle illuminazioni delle innovative teorie nate già vecchie di un personaggio secondario che dona al racconto una sfaccettatura filosofico-politica.
Nel suo costruire una storia d'amore fatta di incomprensione del linguaggio parlato, appare un regista non molto deciso nel posizionarsi con la macchina da presa, ma con piccole-grandi cose banali da dire riesce a sostenere questa parentesi di mondo che verrà inesorabilmente scoperta, e cambiata, dall'avvento di una televisione che rinchiude e distrugge la socialità donata dallo sgangherato cinema al piccolo villaggio.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 6 | Fot: 6 | Sce: 6 | Son: 6 |

giovedì 11 dicembre 2008

Sh012 - La scrittrice in un turbinio adolescenziale

La scrittrice in un turbinio adolescenzialeScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.

martedì 9 dicembre 2008

I film natalizi

I film di natale sono tantissimi perché possono comprendere anche quei film che non parlano direttamente del natale ma che vengono rispolverati puntualmente durante il periodo natalizio; come Tutti insieme appassionatamente o Il mago di Oz, per fare qualche esempio.
Nel selezionare per comporre una lista di sicuro pesa il fattore legato all'aver visto il film quando si era più piccoli. Se dovessi elencare i film che evocano l'atmosfera natalizia in me (quindi non vuole essere la lista dei migliori film di natale), sceglierei questa dozzina:
I film nataliziAvete capito quali film sono?
Fra qualche giorno aggiungerò anche i titoli, credo sia scontato precisare che chi ne indovinerà di più avrà maggiore possibilità di ricevere un regalo da Babbo natale e meno carbone da parte della Befana.

Eccoli svelati:
  • La storia infinita
  • Mary Poppins
  • La spada nella roccia
  • Gremlins
  • Mamma ho perso l'aereo
  • Ritorno al futuro
  • Fantaghirò
  • Il signore degli anelli
  • Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
  • Tokyo godfathers
  • Babbo bastardo
  • Sos fantasmi

sabato 6 dicembre 2008

Fando e Lis - Il paese incantato

Il paese incantatoC'era una volta la città di Tar, una città che fa comprendere il senso della vita ai suoi abitanti, sarai bambino, adulto e vecchio allo stesso tempo, l'estasi si impadronirà di te.
Alla ricerca di questo paese incantato parte una coppia di innamorati: il giovane Fando che spinge un carretto con sopra Liz, la sua ragazza paralitica.
Questo film venne presentato nel 1968 all’Acapulco film festival, fu censurato, e Jodorowsky venne considerato un blasfemo. La storia non è niente di così provocatorio, è la ricerca della felicità, la questione sta nella rappresentazione degli eventi lungo cui avviene questa ricerca, un paesaggio grezzo intervallato da strani e surreali personaggi che si mischiano con i ricordi dei due protagonisti. A gravare sul tentativo di raggiungere l'appagamento terreno, oltre alle difficoltà che si incontrano, c'è un'eredità di tipo psicologico da smalitire legata all'inconscio e formatosi nell'infanzia nei rapporti familiari.
La strada è molto complicata, tanto che a Tar nessuno potrà veramente arrivar, solo all'apice del loro innamoramento Fando e Lis si illuderanno di potersi sostituire alla meta ed inventare loro la città.
Un film molto simbolico, un simbolico che nei particolari fugge alla comprensione e mi ha evocato la sensazione di rivedere un brutto sogno, ricostruito con la confusione del caso, in grado di toccare i punti giusti per digustare al momento e non farsi dimenticare poi.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 6 | Fot: 6 | Sce: 6 | Son: 5 |

giovedì 4 dicembre 2008

Calendario 2009: una rossa passione per Jessica Alba

una rossa passione per Jessica AlbaJessica Alba è in Italia per promuovere il calendario molto casto che ha fatto per la Campari. Le foto non mi piacciono, troppo Photoshop, ma la ringrazio per la polaroid che ci ha dedicato.
A colpirmi è anche una sua affermazione che suona un po' incoerente considerati i suoi ultimi film. Infatti, non sembra molto credibile quando in un'intervista, a chi le chiedeva un consiglio per le giovani che vogliono fare le attrici, ha risposto così (se sono state riportate fedelmente le sue parole): «Amate molto quello che fate. Non temete il lavoro duro e i sacrifici. Siate autodisciplinate, guardate molti film classici e cercate la vera essenza del racconto. Non è solo una questione di fama e soldi».
Mi raccomando, nonostante la discrepanza fra lo spirito della moretta e le sue recenti scelte cinematografiche, i prossimi spritz devono essere macchiati Campari! ;-)
[Immagine: Polaroid per Il Recidivo (tramite Corriere.it)]

Sh011 - Una fatina piccante

Una fatina piccanteScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.

martedì 2 dicembre 2008

I Simpson & la mApple


Ho sempre apprezzato l'estetica dei prodotti Apple, non ne ho mai posseduto uno e devo confessare di aver spesso desiderato un MacBook che però sono costosi e non hanno mai incontrato le mie tasche, per questo guardo sempre con un po' di invidia quelle linee pulite ed essenziali, ma con un po' di disprezzo quelli che inneggiano a Steve Jobs come loro guru.
Dal punto di vista software non posso dir niente perché non avendo usato il sistema non sono in grado di dire la mia e anche se fosse così performante come si dice si scontrerebbe decisamente con la mia preferenza smodata per il software open-source.
Tutto ciò per spiegare la mia attrazione-repulsione per i prodotti Apple e motivare il perché ci tenevo a condividere questo frammento di una puntata dei Simpson (in inglese).

The Orphanage

The OrphanageLaura è sposata con Carlos e i due hanno un figlio adottivo di nome Simon, vivono da poco nell'orfanotrofio dove Laura aveva passato la sua infanzia e lo stanno trasformando in una casa-famiglia per accogliere altri bambini bisognosi d'aiuto.
Il vecchio edificio non sembra però completamente abbandonato e Simon è in cerca di amichetti con cui giocare.
Poco sangue e molta tensione per questo horror dal clima alla The Others.
Gli archetipi del genere sono i soliti della vecchia casa infestata dai fantasmi, ma vengono ben orchestrati senza cadere nel senso di noia da “già visto” grazie a un paio di colpi di scena e ad una buona evoluzione che crea una sensazione perturbante attraverso uno strutturato percorso psicologico di aggregazione-disgregazione familiare che scorre lungo il film.
Il rapporto madre-figlio è il nucleo portante del racconto: commovente la forza dell'istinto materno di Laura che mai si arrende nella ricerca di suo figlio, non di sangue, ma di amore, disposta anche al sacrificio a differenza del marito che cede quando si scontra con il “buon senso”.
Molto brava l'attrice Belen Rueda nei panni della protagonista.
Deliziato
| Reg: 7 | Rec: 8 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 8 |

lunedì 1 dicembre 2008

venerdì 28 novembre 2008

Memories

Un lungometraggio di animazione composto da tre episodi autonomi e differenti, differenti anche per quanto riguarda la regia. Il carattere comune di "memoria" si può trovare chiaramente in quello che apre e in quello che chiude mentre è meno forte in quello centrale.
Non ha molto senso parlare dell'opera nella sua totalità, come se fosse un corpo unico, e quindi per fare un commento seguirò la divisione del film.

- La rosa magnetica -
Un'astronave netturbina sta per concludere la sua missione quando riceve un s.o.s. proveniente da un gruppo di asteroidi. Due elementi dell'equipaggio scendono per controllare e trovano una base che sembra uno scrigno di ricordi: una cantante lirica si è costruita un tempio dove il tempo si è fermato.
Atmosfera avvolgente e allucinante dove il tema dei ricordi, in chiave positiva e negativa, trova una dimensione parallela. La sensazione che si prova è che il vivere nei ricordi sia in entrambi i casi un'illusione, l'intangibilità dei ricordi che vengono percepiti come reali ma si frantumano al tocco sembra relegarli ad una finta via di fuga che non permette di andare avanti bloccando il tempo in una dimensione statica e poi distruttiva.
Gradito
| Reg: 7 | Ani: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |

- La bomba puzzolente -
Un giovane chimico assillato dall'influenza, dopo aver tentato ogni rimedio, decide di provare anche un medicinale sperimentale che si rivela però essere una segreta arma chimica. Il mix di sostanze nel suo corpo lo trasforma in una tremenda bomba maleodorante che mette a repentaglio tutto il paese.
La storia assurda e non divertente come potrebbe sembrare è il punto debole del trittico. Più vicino ad una puntata da cartone animato che a un film, sullo sfondo un confronto militare fra la potenza giapponese e quella americana che vede trionfare la modernità tecnologico-spaziale di quest'ultima. Musica jazz di sottofondo per me fuori luogo.
Sgradito
| Reg: 5 | Ani: 6 | Fot: 5 | Sce: 4 | Son: 5 |

- Carne da cannone -
Un giorno di quotidiana amministrazione per una città disseminata di cannoni.
Ōtomo si riconosce subito dagli sbuffi di vapore che riempiono l'immagine, la grafica sembra nei contorni quasi abbozzata, ma non per questo è meno comunicativa, anzi, e con l'uso di un piano sequenza si rimane incollati a questo piccolo e, purtroppo, sempre attuale racconto.
Non si sa contro chi si spara, non si conosce il nemico, ma dall'alto giunge uno "spara per la patria" e il popoletto trova la cosa naturale e senza pensarci troppo compie il suo lavoro per poter mangiare, per poter sopravvivere.
Un bambino sogna di essere "quello che spara con il cannone" e non la schiera di sfruttati addetti al caricamento come suo padre. Ah, se vedesse la pochezza di quell'uomo che esce all'ultimo per schiacciare un bottone, ah se fosse in grado di capire, ma l'ideologia di propaganda non lascia molti spazi, con una scuola che lo indottrina e prepara ad avere un ruolo nella società, non ad analizzarla, per conservare quel sistema sincronizzato e dato per scontato.
Deliziato
| Reg: 8 | Ani: 8 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |

giovedì 27 novembre 2008

Sh010 - Mmm... Chi scelgo?

ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.

mercoledì 26 novembre 2008

Dante 01

Saint Georges è l'unico sopravvissuto dall'incontro della sua nave spaziale con una aliena, ma non viene creduto e accusato della morte dell'equipaggio.
Spedito nel centro di detenzione psichiatrica orbitante sul pianeta Dante, dove i criminali in cambio della vita si rendono disponibili ad essere usati come cavie per esperimenti genetici, si ritroverà stordito e dotato di strani poteri.
Questo film nell'evolversi della storia risulta poco chiaro e le possibili entità simboliche (San Giorgio, Moloch, Buddha, Caronte, Persefone) sembrano buttate lì solo per dare tono creando perplessità nel tentativo di individuare il filo conduttore e capire dove si voglia andare a parare.
Mentre ricomponevo nella mente i pezzi mi sono ricordato la frase del film “se aspiriamo alla luce sta a noi allontanare le tenebre” che mi ha portato a rivedere sostanzialmente la storia del film che potrebbe essere intesa come il fantascientifico viaggio verso l'inferno di San Giorgio per la redenzione.
Il protagonista viene martirizzato, compie miracoli e, a differenza del resto dell'equipaggio, non è destinato a raggiungere gli inferi (il pianeta Dante) perché “illuminato” da un'entità metafisica aliena e cristologica (il corpo che vaga nell'universo assume le sembianze di una croce nella sovrapposizione con la base spaziale) che lo indirizza verso il paradiso (pianeta azzurro che si vede alla fine).
Nonostante la spiegazione a cui sono giunto, che incastra quelle che sembravano citazioni pretestuose, non riesco a rivalutare di molto la visione che è stata meno piacevole della riflessione che l'ha seguita.
La fotografia filtra tutto di un giallo sporco e le riprese da videosorveglianza donano un tocco soffocante efficace, ma l'idea di lasciare il senso psicotico all'abuso di sibili acuti è fastidiosa e i pochi effetti speciali sono approssimativi e non suggestivi.
La ricerca ontologica nello spazio profondo è ormai un tema classico del genere e ci sono altri film meglio riusciti, sicuramente più avvincenti e interessanti di questo.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 6 | Fot: 6| Sce: 5 | Son: 4 |

lunedì 24 novembre 2008

Panico sulla montagna

Ellen guida sovrappensiero lungo una strada di montagna, non vede in tempo una macchina ferma e finisce con fare l'incidente. Quando si riprende dovrà fare i conti con un serial killer che si procura le sue vittime proprio fra gli incidentati.
La ragazza si improvvisa Mac Gyver per sfuggire al mostro che la insegue nel bosco, ma scopriremo che sta solo mettendo in pratica gli insegnamenti militari del'ex-boyfriend un po' fanatico che la voleva preparare al momento in cui “il sistema” sarebbe scoppiato.
Ho guardato questo episodio dei Master of Horrors perché avevo letto che la storia era tratta da un racconto di Joe Lansdale. A dir la verità è stato una delusione, il film è noioso e lo sdoppiamento della storia che attraverso l'uso dei flashback indaga il recente passato della protagonista e quindi il suo status psicologico, non coinvolge, e fa apparire dopo una ventina di minuti tutto il resto del film scontato.
Quello che mi è rimasto della visione è una frase del ragazzo di Ellen che nello spronare la ragazza ad essere più combattiva le ricorda l'importanza di essere aggressivi, del sapersi difendere, per non far parte della schiera degli umili, ossia di quelli che “erediteranno un mondo di merda”.
Invece di questo film consiglio la lettura di “La notte del drive-in” di Joe Lansdale per il quale lo preferisco ricordare piuttosto che per essere stato l'ispiratore di questo mediometraggio che un po' di atmosfera la riesce a creare ma che ha un sapore insipido e scontato.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 5 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 4 |

sabato 22 novembre 2008

giovedì 20 novembre 2008

Sh009 - Francesina

ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.
Vedete voi come prenderla, potete indovinare il film (spesso molto semplice), gustarvi solo l'immagine oppure utilizzarla come wallpaper per il vostro schermo. Dato che sono immagini ridotte potete salvarle, centrarle e usare un buon colore di sfondo per avere una funzionale cornice in tinta unita per posizionare le vostre icone e nel mezzo il vostro ScreensHot preferito.

mercoledì 19 novembre 2008

Giù al nord

Philippe Abrams è direttore di un ufficio postale francese e sogna d'essere trasferito in Costa Azzurra per far felice la moglie che soffre di depressione e migliorare così anche il loro rapporto.
Per velocizzare la realizzazione del desiderio prova a forzare un po' le cose falsificando alcuni requisiti, ma viene scoperto e per punizione trasferito a Bergues, nel “profondo” nord della Francia.
I luoghi comuni sul posto fanno sentire il trasferimento peggio di un licenziamento perché è risaputo che la gente del nord è rozza, dai gusti strani, vive in un clima glaciale e in un ambiente grigio per tutto l'anno.
Questo film è una divertente commedia che riesce a coniugare il sorriso con la riflessione sociale, ha avuto un successo strepitoso in Francia, alla faccia delle commedie italiane che riempiono i nostri botteghini facendo leva sul pecoreccio e che dicono molto sulla qualità del grosso del pubblico italiano.
Le situazioni comiche delle vicende, giocate sul pregiudizio, sugli stereotipi e soprattutto sul dialetto, prendono una luce diversa nell'evolversi delle piccole situazioni quotidiane, portando a una riqualificazione cognitiva e a una percezione dell'altro più sincera. Il nostro protagonista dovrà correggere i suoi schemi interpretativi fino al punto di vedere nella nuova meta l'ambiente ideale per ritrovarsi, anche con la moglie.
Fra uno "scrotaiolo" e un "vaccapuzza" - chissà com'era il dialetto in lingua originale - si respira piacevolmente l'aria di una stravagante comunità umanamente più ricca e accogliente di quello che i preconcetti urbani facevano credere.
Deliziato
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 6 |

martedì 18 novembre 2008

Tiffany e i tre briganti

La piccola Tiffany si ritrova improvvisamente senza genitori e destinata ad un orfanotrofio, ma nel tragitto per la triste meta incontra tre briganti che decidono di adottarla temporaneamente bramosi di un possibile riscatto millantato della bambina che dice d'essere la figlia di un maragià.
La scaltra biondina si farà apprezzare dagli uomini in nero, ma nonostante la nuova “casa” conquistata ha nel suo destino quel orfanotrofio.
Un film per i piccoli che può essere assaporato anche dai nostalgici dell'infanzia e da chi ha avuto la fortuna di sentirsi raccontare qualche storia prima d'andare a dormire.
Esteticamente è molto riuscito, con un gioco di colori fra contrasti di tonalità vive e il nero, varie trovate visive che integrano uno stile da illustrazioni con alcune soluzioni dinamiche come una sbobba che scende misteriosamente dagli alberi, giochi d'ombra ed esplosioni di torte in faccia.
Il risultato è un'animazione semplice che porta con sé quella purezza di buoni sentimenti, positività e amorevole fantasia tipica delle fiabe della fanciullezza.
Deliziato
| Reg: 7 | Ani: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |

lunedì 17 novembre 2008

Ichi the killer

Questa è la storia di Ichi un giovane killer timido e traumatizzato che agisce vestito di una tuta da motociclismo con un grosso “1” stampato sulla schiena. Ichi uccide su commissione di JiJi che lo manipola psicologicamente e vuole sfruttare la sua rabbiosa potenza per vendicarsi di una banda della yakuza.
Contrapposto a Ichi c'è il rampante Kakihara, un joker giapponese dedito all'arte del sadomasochismo, che brama vendetta per l'uccisione del suo boss.
Ichi the killer è uno di quei film che fanno curriculum, non conoscevo il regista e sono rimasto stupito della sua abilità e anche nel vedere come attore un altro regista a me caro: Shinya Tsukamoto, che interpreta Jijii.
Questo Takashi Miike è veramente bravo, ho scoperto che ha girato molti film, si è specializzato sul mondo della yakuza e ha il pallino per l'estremo e i temi della violenza. In questo film quando non ci sono aspre scene di tortura c'è splatter a spruzzi, ma non è esclusivamente fine a sé stesso, la storia ha un qualcosa di sincero e malinconico nonostante gli inserti comici che stemperano la crudezza della visione. Oltre alle immagini c'è un discorso sulla sofferenza (data o ricevuta) trasformata in modo per vivere, perché il dolore è una cosa seria tanto da diventare per Kakihara l'unica strada che gli permette di andare avanti.
Il finale è catartico con i due personaggi, vittime e carnefici allo stesso tempo, che si incontrano in una terrazza che sembra un altare circondato dal grigiore di un mondo dove le emozioni positive, soffocate e schiacciate da quelle negative, non esistono più; in un tal mondo non c'è niente di più adatto della disperazione.
Deliziato
| Reg: 9 | Rec: 7 | Fot: 8 | Sce: 7 | Son: 7 |

giovedì 13 novembre 2008

Sh008 - Ragazze in motocicletta

ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.
Vedete voi come prenderla, potete indovinare il film (spesso molto semplice), gustarvi solo l'immagine oppure utilizzarla come wallpaper per il vostro schermo. Dato che sono immagini ridotte potete salvarle, centrarle e usare un buon colore di sfondo per avere una funzionale cornice in tinta unita per posizionare le vostre icone e nel mezzo il vostro ScreensHot preferito.

mercoledì 12 novembre 2008

DOA: Dead or Alive

Un torneo di arti marziali recluta i suoi guerrieri attraverso stelline ninja ultra-moderne che arrivano dal nulla dopo qualche “rallentata” evoluzione marziale; noi seguiamo la convocazione di tre signorine molto più belle che brave.
Una volta riuniti i contendenti in un villaggio vacanze, che fra le attività ha come principale quella del “picchiaggio” sul posto, assistiamo al disfacimento del patetico tentativo del cattivo di turno di creare una potente arma... beh, più che potente arma, meglio dire un gingillo da combattimento...
Ennesimo film che trasporta una famosa serie di videogiochi al cinema. Donne che picchiano come un fabbro non sono male da vedere, ma l'ambitissimo gadget, ossia gli occhialetti che prevedono le mosse dell'avversario, è veramente una buffonata considerata la sua utilità nell'era delle armi di distruzione di massa e rende veramente tutto ancora più assurdo. Ma fa bene vedere ogni tanto film come questi, per ricordarsi cos'è la qualità e non darne neanche un minimo per scontato.
L'estetica del videogioco in questo caso non incontra il cinema, il cinema si piega anzi prostra al videogame fino a perdere dignità. Questo è uno di quei film che mette in evidenza come non occorra bravura, un'idea, un pensiero, la necessità di comunicare qualcosa per fare un film, basta avere i soldi; anche se non credo ne abbiano poi recuperati molti con questa pellicola.
Il regista è lo stesso del fracassone, ma più divertente, The Transporter ed è chiaro il suo tentativo di compensare tutto, ma proprio tutto, con le belle ragazze. Però è difficile compensare il niente e l'assurdo.
Sgradito
| Reg: 3 | Rec: 4 | Fot: 5 | Sce: 3 | Son: 4 |

martedì 11 novembre 2008

Principessa Mononoke

Il principe Ashitaka per difendere il suo villaggio da un cinghiale maledetto viene ferito e contagiato dalla stessa maledizione dell'animale. Su consiglio dei saggi salta in groppa al fido stambecco per andare incontro al suo destino e scoprire se è possibile fermare l'infezione che si sta espandendo dal suo braccio al resto del corpo.
Scoprirà che la maledizione è alimentata dall'odio, incontrerà San, una bella e agguerrita ragazza-lupo, ed entrerà nella Città del ferro dove vengono costruite pericolose armi da fuoco, anche quella dalla quale è uscito il proiettile che ha colpito il cinghiale dando via alla maledizione.
Altra bella favola di Miyazaki che sviluppa i due temi cari al regista: la natura e la pace minacciata dalla guerra degli uomini.
Il punto di vista scelto è quello del giovane puro e nobile di spirito che sembra essere equidistante fra le parti in gioco: il mondo degli uomini e quello della natura. Il contesto è il periodo Muromachi (1336-1573) che nel Giappone portò grandi cambiamenti politici, economici e sociali con l'ingresso della tecnica in quella che era una società agricola e feudale.
La poetica di Miyazaki fa diventare i personaggi dei messaggeri cosicché i veri protagonisti diventano gli spiriti ideali dell'uomo e della natura che fra astuzie da arte della guerra e aggressività primordiali si sfidano per la terra, ma quali sono i buoni e i cattivi? Ci sono? O sono entrambi cattivi perché rincorrono i rispettivi interessi senza cercare un equilibrio fra le diversità...
Se l'animazione occidentale si presta spesso a “cosa per bambini” mentre l'animazione orientale è spesso “cosa per adulti”, quella di Miyazaki si pone fra le due e riesce sempre a smuovere il fanciullino celato negli adulti.
Deliziato
| Reg: 8 | Ani: 8 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 8 |

lunedì 10 novembre 2008

Candidato maledetto (Homecoming)

Le elezioni presidenziali americane sono imminenti e uno dei consiglieri della campagna elettorale repubblicana proclama in una diretta televisiva la “bontà” dell'ultima guerra, arrivando a proferire che se suo fratello, presunto morto in battaglia, potesse tornare in vita, direbbe d'esser morto per una giusta causa.
Dopo qualche giorno i soldati deceduti in Iraq tornano veramente in vita, ma non sono i soliti zombie rimbambiti: hanno un anima, una memoria e un desiderio.
Altro episodio della serie Masters of Horror, questa volta alla regia c'è Joe Dante che gira un mediometraggio sincero fin dall'inizio, schierandosi apertamente e addirittura presentando già nei primi minuti la conclusione delle vicende che vedremo.
Il tocco di originalità sta nel trasformare l'idea dello zombie come corpo privo di contenuto in un soggetto carico di “vissuto storico” in grado di poter esprimere una coscienza con maggior cognizione di causa: gli zombie non vogliono cibarsi dei vivi bensì andare a votare.
In un primo momento i repubblicani pensano di volgere lo strano fenomeno a loro favore (“il voto dei militari è da sempre un voto nostro”), ma l'intenzione dei re-vivi è un'altra (“come mai tutti quelli tornati in vita non votano più per noi?”) ossia evitare che altri debbano essere uccisi per una bugia (perché ora conoscono la verità).
Le cose non andranno per il meglio perché dopo la votazione rimane una questione cruciale: chi conta i voti!
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 7 | Son: 6 |

giovedì 6 novembre 2008

Sh007 - La segretaria

ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.
Vedete voi come prenderla, potete indovinare il film (spesso molto semplice), gustarvi solo l'immagine oppure utilizzarla come wallpaper per il vostro schermo. Dato che sono immagini ridotte potete salvarle, centrarle e usare un buon colore di sfondo per avere una funzionale cornice in tinta unita per posizionare le vostre icone e nel mezzo il vostro ScreensHot preferito.

martedì 4 novembre 2008

I guardiani del giorno

Zavulon è il machiavellico capo dei guardiani del giorno e sta cercando di utilizzare le rigide norme che regolano la tregua stabilita millenni prima per incastrare Anton Gorodesky, uno dei guardiani della notte. Anton vuole riprendersi il figlio, ossia l'eletto, che dovrebbe decretare la supremazia fra luce e oscurità, ma che si trova al momento sotto l'ala protettiva di Zavulon.
Per non sentirsi più spaesati di quello che già lo stile registico crea bisogna almeno aver visto l'episodio procedente della trilogia ideata dallo scrittore Sergej Lukyanenko: I guardiani della notte.
Questo secondo capitolo vede proseguire lo scontro fra il bene e il male con i loro criteri d'azione apparentemente simili e si giunge al momento centrale che vede l'eletto prendere le forze e forse una posizione, ma non si giunge a molto di più.
Se nel primo episodio c'era l'originalità dell'immaturo, qui c'è la deriva dell'eccesso che porta a far stridere il tutto: si trovano scene incerte, alcune ironiche, altre epiche, altre che sembrano inutili esercizi estetici. La regia irrequieta che prima sbilanciava e incuriosiva, questa volta deraglia aggiungendo ancora elementi alla storia senza riordinare quelli precedenti e arrivando anche a stancare un po'.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |

lunedì 3 novembre 2008

I guardiani della notte

Nel 1342 l’esercito del bene e quello del male si stanno scontrando, per evitare le catastrofiche conseguenze che avrebbe il proseguo della battaglia decidono di stipulare una tregua in attesa dell'arrivo dell’eletto che scegliendo da che parte stare decreterà quale fazione avrà il predominio.
Si cambia registro, nella Russia contemporanea le due forze vivono nascoste fra gli umani, le forze del bene hanno la licenza per controllare quelle del male di notte e l'inverso avviene per il giorno però la distinzione “etica” non è così ben delineata. Intanto sembra che il messia sia finalmente arrivato, quale parte sceglierà?
Questo è il primo episodio della trasposizione cinematografica della trilogia fantasy dello scrittore Sergej Lukyanenko, un vero caso in patria. Un film spiazzante per la regia caotica e visionaria che non aiuta a seguire la narrazione già di per sé complicata.
Ci si trova confusi con la sensazione di aver visto una storia banale, composta da elementi del Signore degli anelli, Matrix e Underworld, completamente coperta da un'originale salsa videoclippara con un'estetica dal sapore di serie B intrisa di buoni effetti speciali.
In mezzo a queste composizioni visive, dove il canovaccio della storia risulta un po' sbrindellato, quello che appare chiaro è che il film deve aver ricevuto un finanziamento dalla Nescafè e che nonostante lo sbilanciamento nello stile, riesce a creare un'atmosfera particolare.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 8 |

sabato 1 novembre 2008

I vincitori di Roma 2008


Si è chiuso il III Festival internazionale del film di Roma che a detta dei numeri sembra essere stato un buon festival.
Qui sotto i premi.

Premio Marc’Aurelio d’Oro del pubblico
Premi assegnati dai critici
  • Premio al miglior film: Opium war di Siddiq Barmak.
  • Premio alla migliore interprete femminile: Donatella Finocchiaro (foto sopra) per Galantuomini di Edoardo Winspeare.
  • Premio al miglior interprete maschile: Bohdan Stupka per Serce na dloni (With a Warm Heart / Il cuore in mano) di Krzysztof Zanussi.
Premi collaterali qui.

venerdì 31 ottobre 2008

Film per Halloween: due ricette


Halloween fra ritualità celtiche, americane e cristiane è una festa che ha cambiato il suo significato nel corso dei secoli ma ha mantenuto un comune denominatore che prevede l'assottigliamento della distanza, fisica o spirituale, fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Oggi è soprattutto un grosso affare commerciale e ognuno può decidere se, e come, festeggiare. In ogni caso io propongo una doppia ricetta di film per assecondare l'atmosfera che la ricorrenza si porta appresso e, magari, per preparare una diabolica maratona cinematografica di Halloween.


» Ricetta per un Halloween Soft

beetlejuice
  • Beetlejuice – commedia horror di Tim Burton con un “simpatico” spiritello porcello.
  • Morte a 33 giri - un omaggio al movimento heavy metal, movimento cultore delle atmosfere horror. Compare anche Ozzy Osbourne. (Su you tube in inglese a partire da qui).
  • La paura fa novanta (Simpsons) – Le puntate speciali dei Simpsons per la festa di Halloween. Dalla seconda stagione in poi la puntata di fine ottobre è stata dedicata a tre storielle di paura. (Tutte le puntate dei Simpsons gratis, ma in inglese, qui).
  • Nightmare before christmas – Da un'idea di Tim Burton (produttore del film) una gotica e romantica favola in stop-motion con mostriciattoli, zucche e un minaccioso natale.
  • Creepshow – Cinque racconti (La festa del papà, La morte solitaria di Jordy Verrill, Something to Tide You Over, La Cassa, Strisciano su di te) dallo stile fumettistico e con una macabra ironia. Regia di George A. Romero, sceneggiatura di Stephen King.

» Ricetta per un Halloween Hard

the-descent
  • La casa delle finestre che ridono (1976) – Qualcosa di nostrano, ecco il Pupi Avati che non ti aspetti.
  • Non aprite quella porta (1974) – Faccia di cuoio vi sta cercando, chiudete bene quella porta.
  • Halloween: la notte delle streghe – Il primo film della lunga serie dedicata a Michael Myers, più in tema di così... si muore
  • The Descent - Discesa nelle tenebre - Calata negli abissi per sei donne, in quante risaliranno?
  • Profondo rosso – Qualcos'altro di nostrano, ecco Dario Argento: il maestro del brivido.

» AGGIORNAMENTO
- Se volete c'è anche una Ricetta Super Hard- Se volete c'è anche una Ricetta Anomala

giovedì 30 ottobre 2008

Sh006 - Un brutto sogno?

ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.
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mercoledì 29 ottobre 2008

Incubo mortale (Cigarette burns)

Kirby ha la passione per i film rari ed è l'indebitato proprietario di un piccolo cinema che ha attualmente in programmazione Profondo rosso. Un ricco collezionista cinefilo lo ingaggia per recuperare l'unica copia rimasta di un film che fu proiettato una sola volta con effetti mortali sugli spettatori e sul cast tecnico. Il film s'intitola "La fin absolue du monde"
Questo episodio della prima serie di Masters of Horror, dietro la facciata di semplice horror da tv, nasconde un'oretta di indagine sul cinema portata avanti da Carpenter con tensione e inquietudine, lasciando spazio al sangue solo verso la fine.
La riflessione porta ad una concezione del film come arma e come entità dotata di un potere magico; lo spettatore è un fruitore ricercatore di una rivelazione e la sua conquista è la capacita di discernimento fra quello che è reale e quello che è immaginazione riuscendo ad evitare l'eccesso, ossia con-fondersi con l'immagine filmica (scena delle budella al posto della pellicola).
Nel rapporto fra questi due soggetti-oggetti quello che conta è quello che il film “ti fa” perché la visione cambia una parte della tua percezione del mondo e più ti avvicini al film e più l'effetto accresce.
In questo caso il film in questione è un "film mortale": una metafora del lato oscuro che attrae pur nella consapevolezza dei rischi che porta con sé.
Deliziato
| Reg: 7 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 7 | Son: 8 |

Hancock

Supereroe ubriacone senza senso etico, intrappolato nella sua veste di salvatore pubblico, Hancock può tutto ed è annoiato da tutto; la gente di Los Angeles non apprezza gli effetti collaterali delle sue operazioni che vengono realizzate con tale noncuranza da provocare quasi più danni che benefici.
Dopo l'ennesima lamentela un esperto di relazioni pubbliche tenterà di rimettere in sesto Hancock.
Ecco un altro supereroe, questa volta un po' svogliato, burbero e depresso, intrappolato in una condizione che lo vede aiutare gli altri come se fosse un atto dovuto, senza un sentimento o una ragion d'essere e considerato da chi lo circonda un “porta guai”; ovviamente solo fino a quando non avranno di nuovo bisogno di lui.
Il “risanamento” avviene secondo regole di società, o di spettacolo : ci vuole un brand, il costumino, il complimento forzato, politicamente corretto. Si tratta insomma di creare una buona immagine di sé, dato che è per quello che gli altri giudicheranno. Questo passaggio viene fatto in una maniera così naturale che il tentativo originale di spezzare lo schema del supereroe cede proprio in questo ordinario, e sistemico, percorso ri-educativo.
In Hancock manca un catalizzatore cattivo, l'antagonista, ma un paio di buoni colpi di scena sostengono il film che però nella parte finale muta atmosfera virando verso il dramma sentimentale franando un po'.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

martedì 28 ottobre 2008

Halloween: The Beginning

Michael Myers è un bambino dai capelli biondi e lunghi che vive in una famiglia difficile: maltrattato dal patrigno alcolizzato, con una madre costretta a lavorare come spogliarellista e la sorella che non lo degna di attenzione.
A scuola le cose non vanno meglio dato che viene tormentato anche da due bulletti, ma dentro Micheal qualcosa sta maturando; non è niente di buono.
Allo stesso tempo prequel e remake del film di Carpenter che ha dato il via alla famosa serie di Halloween. La prima parte del film, più psicologica, non è male, si segue il percorso adolescenziale di Micheal che decide di indossare una maschera per difendersi dagli altri e nascondere la sua “bruttezza” costruita dal senso di colpa per le azioni sadiche che compie verso vari animaletti.
Dopo una sanguinosa notte di halloween, in cui si libera di chi l'ha fatto soffrire, viene rinchiuso in un centro di riabilitazione e i tentativi dello psicologo non servono a nulla: Micheal smette di parlare e si rinchiude in sé stesso.
Passano quindici anni, Micheal è diventato grande, o meglio un gigante, approfitta di un trasferimento per fuggire.
La seconda parte del film è deludente, il copione diventa scontato e le grida aumentano infastidendo più che creando paura. Seguiamo con un po' di noia il tentativo di concludere il lavoro che il serial killer aveva iniziato molti anni prima, sospirando per ogni volta che sembra essere finita, ma non lo è mai.
Peccato, Rob Zombie sembrava essere partito bene, ma quando il suo personaggio cresce butta via tutto.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 5 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 5 |

sabato 25 ottobre 2008

Linux Day 2008: i film open source

Oggi è il giorno dedicato alla promozione di Linux e del software libero, in tutta Italia vengono organizzati incontri per far conoscere ed approfondire il sistema operativo open source e gli argomenti ad esso collegati.
La manifestazione è giunta all'ottava edizione, io ho conosciuto Linux nel 2001, ma l'avevo usato per esigenze universitarie senza capire cos'era veramente, poi le circostanze mi hanno fatto scoprire la distribuzione Mandrake (ora Mandriva) seguita da Ubuntu (la versione 5.10) che poco dopo ho cominciato ad usare come sistema predefinito del mio computer.
Grandi passi in avanti sono stati fatti e lo consiglierei a tutti¹ per motivi etici, estetici ed economici, anche se a livello pratico bisogna essere disposti a trasformarsi in utenti attivi per risolvere eventuali inconvenienti e particolari esigenze.
L'open source ha fatto breccia anche nel mondo del cinema, io vi consiglio di scaricare e vedere due bei corti d'animazione, se volete approfondire esistono anche altri filmati rilasciati come open source.


Elephants dream (2006)


Big Buck bunny (2008)


AGGIORNAMENTO


Sintel
(2010)

tears-of-steel
 Tears of Steel (2012)


Lista di film open source
Altra lista
__________
¹ La distribuzione che consiglierei ad un principiante è Linux Mint.

venerdì 24 ottobre 2008

Bee movie

Bee movieDopo tre giorni di medie, tre di superiori e altri tre di università l'ape Barry è pronta per trovare una posizione nel grande alveare Honex: una casa-azienda che scandisce la vita di tutta la popolazione secondo i ritmi della produzione del miele.
A Berry l'entrata nel sistema non aggrada molto e vorrebbe scoprire cosa c'è fuori da quel mondo prestabilito; alla prima occasione farà quindi il grande volo che lo porterà a conoscere gli umani, fare amicizia con la fioraia Vanessa e rendersi conto dell'importanza delle piccole api per l'equilibrio dell'ecosistema generale.
Siamo di fronte ad una delle varianti animate con protagonista un insetto, per capirsi, siamo dalle parti di Z la formica. Battute auto-ironiche e giochi di parole la fanno da padrone, con l'ape che nel scegliere cosa indossare commenta: “nero-giallo, nero-giallo, nero giallo... giallo-nero; trasgressivi oggi!”. Mentre si ride si riceve un indottrinamento sul sistema economico come sistema sociale. Berry scopre che tutto è collegato e ognuno deve fare la sua parte per non mettere in crisi il benessere del sistema. La sua piccola rivoluzione anti-sfruttamento diventa un fallimento e, dopo aver rimesso a posto le cose, il nuovo status si presenta come un'estensione di quello iniziale, questa volta con le api (operai/e) parte attiva nei rapporti di mercato.
Non molto convincente la scelta di comunicazione diretta fra ape e umano che stride anche in un'animazione.
Alla fine una zanzara diventa pure avvocato, a chi le domanda come sia possibile la risposta è: “sono da sempre un parassita succhia-sangue mi mancava solo la ventiquattrore”.
Gradito
| Reg: 7 | Ani: 7 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

giovedì 23 ottobre 2008

Sh005 - Simulazione erotica

Simulazione erotica
ScreensHot: un fotogramma alla settimana proveniente da qualche film.
Vedete voi come prenderla, potete indovinare il film (spesso molto semplice), gustarvi solo l'immagine oppure utilizzarla come wallpaper per il vostro schermo. Dato che sono immagini ridotte potete salvarle, centrarle e usare un buon colore di sfondo per avere una funzionale cornice in tinta unita per posizionare le vostre icone e nel mezzo il vostro ScreensHot preferito.

mercoledì 22 ottobre 2008

Film in concorso al Festival del cinema di Roma 2008

Festival del cinema di RomaNonostante le polemiche alimentate dal cambio di giunta decretato dalle elezioni comunali della capitale ha oggi inizio il Festival del cinema di Roma.
I film in concorso sono il risultato di una selezione di due sezioni del festival che esclude sette film (complimenti per la trovata).
A scegliere il vincitore del Marc'Aurelio d'oro saranno proprio gli spettatori dei film che con il biglietto della proiezione riceveranno anche una tessera per esprimere il gradimento della loro visione.
La giuria dei critici avrà comunque il compito di assegnare un personale Marc’Aurelio d’oro al miglior film e altri due per il migliore interprete femminile e maschile.

Film in concorso:

Sezione Cinema 2008:
Sezione Anteprima:

martedì 21 ottobre 2008

Burn after reading - A prova di spia

A prova di spiaOsborne Cox lavora alla CIA e quando viene convocato per una riunione si aspetta di ricevere l'incarico per una nuova missione segreta invece viene licenziato perché alcolista.
Deluso da tutto e sconfortato anche dalla moglie decide di pubblicare un libro sulle avventure del suo passato lavorativo. Il cd che contiene le sue storie cade però nelle mani di due stravaganti personal-trainer che coglieranno l'occasione per tentare di estorcere del denaro.
Una spy story costruita non su inseguimenti ed esplosioni, ma su incroci di personaggi e conoscenze, e sugli equivoci che da essi scaturiscono. Lo scopo è quello di divertire mettendo una puntina di satira.
Tutto è ben girato, posizionato e incastrato, ne risulta un film che scorre via come bere un bicchiere d'acqua con qualche goccia di limone. L'acidula aggiunta è data dallo sberleffo di questi personaggi tutti presi in una ricerca ossessiva di cambiare per ritrovarsi, facendo del “sto cercando di reinventare me stesso” il loro motto, e della fisicità edonista e sessuale il loro piano d'azione.
Il cast è composto da grandi nomi, John Malkovich, George Clooney, Brad Pitt, Tilda Swinton, offrono tutti un'ottima prova in ruoli che gli calzano a pennello; sembra quasi di vederli decerebrati e caricature di sé stessi.
Che cosa abbiamo imparato alla fine delle vicende? Se lo domandano i due agenti della CIA e ce lo domandiamo anche noi. La risposta è:“quasi niente”.
Per i Coen gli uomini sono stupidi, le donne un po' meno, entrambi rincorrono futilità, il grande assente è l'intelletto.
Gradito
| Reg: 8 | Rec: 8 | Fot: 7 | Sce: 8 | Son: 7 |

domenica 19 ottobre 2008

Tributo al mondo del ping pong: tutti i film ed extra sfiziosi

ping-pong-film

Da piccolo non sono mai stato molto bravo con la racchettina e come sport ho sempre preferito alternative più fisiche come il calcio e il basket, l'idea che il ping pong potesse essere anche agonistico mi sembrava addirittura strano. Quello che invece mi ha sempre incuriosito sono i personaggi che popolano il mondo del ping pong, le circostanze mi hanno portato a conoscerne qualcuno, ma più spesso ne ho sentito narrare gesta e aneddoti.
Questo post è una piccola celebrazione dedicata a tutti i guerrieri del tennis tavolo, gli unici che anche quando vincono rimangono dei loser.

I film:
  1. Ping Pong Bath Station (1998, Gen Yamakawa)
  2. Ping pong (2002, Fumihiko Sori)
  3. Balls of fury (2007, Ben Garant, Commedia-Azione)
  4. Ping pong playa (2008, Jessica Yu, Commedia)
  5. King of ping pong (2008, Jens Jonsson, Drammatico)
  6. Ping Pong - Never too old for gold (2012, Hugh Hartford, Documentario)
  7. As One (2012, Drammatico)
  8. Ping Pong Summer (2014, Michael Tully, Commedia)
  9. Ping Pong Anime (2014, Masaaki Yuasa, Anime)
  10. Top Spin (2015, Sara Newens, Documentario)
Gli extra:racchetta ping pong

(Queste liste vengono aggiornate all'occorrenza)