Considero questo film un regalo involontario di Terry Gilliam nei miei confronti. Non credo possa piacere al grande pubblico e la difficoltà della sua distribuzione sembra darne conferma (io ho dovuto vederlo in inglese). La storia è tratta da una novella di Mitch Cullin ed è una rivisitazione di “Alice nel paese delle meraviglie” in chiave macabra e surreale.
La piccola Jaliza Rose dopo la morte della madre per overdose si trasferisce insieme al padre, un'ex rockstar nel baratro della dipendenza, nella vecchia casa della nonna sperduta in mezzo a immensi campi di grano. La realtà si mescola con l'immaginazione fra personaggi sorprendentemente anomali, nature dai colori vivissimi e atmosfere cupe.
Il film è stato girato in Canada durante le pause del deludente “I fratelli Grimm e l'incantevole strega”. Ma ora mi è chiaro, quel presunto blockbuster era solo la copertura, il compromesso, per avere i soldi necessari a girare quel che desiderava veramente il caro Gilliam. Il risultato tecnico ricorda le riprese lisergiche di Paura e delirio a Las Vegas, la fotografia è fantastica; quello che può creare disagio ai “molti” sono i comportamenti della protagonista in rapporto alle vicende, sono scioccanti, ma come dice lo stesso Gilliam, sono scioccanti perché innocenti. Fantasia e immaginazione sono gli strumenti dell'infanzia che rendono un bambino più forte di un adulto, la vita indebolirà. La performance di Jodelle Ferland è stupefacente, al tempo delle riprese aveva undici anni, bravissima in un ruolo difficile.
La piccola Jaliza Rose dopo la morte della madre per overdose si trasferisce insieme al padre, un'ex rockstar nel baratro della dipendenza, nella vecchia casa della nonna sperduta in mezzo a immensi campi di grano. La realtà si mescola con l'immaginazione fra personaggi sorprendentemente anomali, nature dai colori vivissimi e atmosfere cupe.
Il film è stato girato in Canada durante le pause del deludente “I fratelli Grimm e l'incantevole strega”. Ma ora mi è chiaro, quel presunto blockbuster era solo la copertura, il compromesso, per avere i soldi necessari a girare quel che desiderava veramente il caro Gilliam. Il risultato tecnico ricorda le riprese lisergiche di Paura e delirio a Las Vegas, la fotografia è fantastica; quello che può creare disagio ai “molti” sono i comportamenti della protagonista in rapporto alle vicende, sono scioccanti, ma come dice lo stesso Gilliam, sono scioccanti perché innocenti. Fantasia e immaginazione sono gli strumenti dell'infanzia che rendono un bambino più forte di un adulto, la vita indebolirà. La performance di Jodelle Ferland è stupefacente, al tempo delle riprese aveva undici anni, bravissima in un ruolo difficile.
Estasiato
| Regia: 8 | Rec: 9 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |