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sabato 24 dicembre 2011

A Calvin & Hobbes Christmas


Buone Feste.

sabato 5 novembre 2011

Marc'Aurelio d'oro 2011

Conclusa la sesta edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma. Per trovare notizie relative all'andamento della rassegna nei media bisognava usare il lanternino. Sicuramente la situazione economica e politica mette in primo piano news più importanti e drammatiche, ma ogni anno mi sembra che il giovane festival abbia un respiro romano (forse soffocato?), non certo internazionale... Anche se poi vincono proprio "gli altri".
Ecco i premi:
  • Marco Aurelio d'oro: Un cuento chino di Sebastián Borensztein [Trailer]

  • Premio del pubblico: Un cuento chino di Sebastián Borensztein.
  • Miglior attore: Guillaume Canet per Une vie milleure di Cédric Kahn.
  • Miglior attrice: Noomi Rapace per Babycall di Pål Sletaune.
[Elenco completo dei premi ufficiali]
[Premi collaterali]

sabato 29 ottobre 2011

Film per Halloween: una ricetta trash

frank geek
Ormai è un appuntamento tradizionale, dopo:
Arriva una...

» Ricetta per un Halloween trash!

film trash halloween
Frankengeek per la vigilia della festa di Ognissanti vi propone una nuova lista di film da vedere e poi anche pentirvi. La visione è sconsigliabile ai deboli di stomaco ed evitabile per la maggior parte degli adulti.
  • Attack the block (2011, trailer) - È il film più normale della lista e potrebbe starne fuori, relegato semplicemente al genere "serie B". In un sobborgo londinese precipita un alieno che viene malmenato ed ucciso da un gruppetto di teppisti in erba. Segue ondata dei "parenti" sotto forma di voraci pelosoni con denti fosforescenti. I giovani proveranno a sopravvivere. Fantascienza un po' grezza con un sottile filo di critica sociale.
  • Blood on the highway (2008, trailer) - Per ora ho visto solo il trailer, si presenta come parodia-omaggio al genere horror. Un trio di ventenni parte per un road trip che dovrebbe condurli al Mr. Fire, un festival simile al Burning Man, ma si ritrovano in un paesino dove la popolazione è stata infettata e gli abitanti sono diventati vampiri. Potrebbe essere divertente, o solo trash.
  • Evil Aliens (2005, trailer) - Un rapimento alieno in un'isoletta del Galles, Michelle Fox presentatrice del programma "Weird World" parte con la troupe per scoprire se si tratta di verità o burla. Horror fantascientifico demente con qualche risvolto hot e molto trash. Confesso che mi son divertito per due terzi della visione.
  • Hobo with a shotgun (2011, trailer) - Da fake-trailer di Grindhouse a lungometraggio. Splatter, tanto; trash pure. Per sapere dell'altro leggere qui.
  • Society (1989, trailer) - Trasuda anni '80 e sembra di essere dalle parti di Beverly Hills. In un crescendo da psicosi si arriva ad un disgustoso finale orgiastico dove la società dei ricchi rivela la sua essenza.

    mercoledì 26 ottobre 2011

    Festival del Film di Roma [VI edizione]


    festival cinema roma

    Da domani 27 ottobre al 5 novembre si terrà la sesta edizione del Festival Internazionale del film di Roma [Scarica programma del concorso PDF].
    A presiedere la giuria che assegnerà il Marc'Aurelio c'è il maestro Ennio Morricone, mentre i film che si contenderanno il premio saranno i seguenti:
    • Babycall di Pål Sletaune
    • La kryptonite nella borsa (Kryptonite in Her Bag) di Ivan Cotroneo
    • Un cuento chino (Chinese Take-Away) di Sebastián Borensztein
    • Il cuore grande delle ragazze (The Big Heart of Girls) di Pupi Avati
    • The Eye of the Storm di Fred Schepisi
    • La Femme du cinquième (The Woman in the Fifth) di Pawel Pawlikowski
    • Hotel Lux di Leander Haussmann
    • Hysteria di Tanya Wexler
    • Magic Valley di Jaffe Zinn
    • Il mio domani (My Tomorrow) di Marina Spada
    • Il paese delle spose infelici (Annalisa) di Pippo Mezzapesa
    • Poongsan di Juhn Jaihong
    • Une vie meilleure (A Better Life) di Cédric Kahn
    • Voyez comme ils dansent (See How They Dance) di Claude Miller
    • Zui Ai (Love for Life) di Gu Changwei 
    Rimando al sito ufficiale e al suo fitto e minuto testo per chi desidera ulteriori informazioni o vuole vedere quali sono gli altri film e le iniziative che il Festival propone.

    sabato 22 ottobre 2011

    Synapse - Pericolo in Rete [Linux Day 2011]

    Synapse pericolo in rete
    In molti campi caratterizzati dalla scienza e dalla tecnologia è un imperativo correre continuamente. Ogni ora vengono realizzate nuove scoperte e se in questi campi fai business, la regola madre viene tramutata dal codice binario: o sei 1 o sei 0, o vivo o morto.
    In campo informatico vige una quasi posizione di monopolio, 9 computer su 10 hanno un sistema operativo Microsoft, l'altro computer è della Apple. Prima dell'avvento di internet al grande pubblico era praticamente impossibile inserirsi in quel sistema, poi con i servizi web si è aperto un nuovo spazio che permette di intaccare l'immagine dove i grossi imperi dominano tutto. In pratica è un'illusione, non si gioca ad armi pari, ma si è diffuso il concetto che un “qualsiasi” ragazzo in un garage, con una buona idea, potrebbe mettere a rischio affermati colossi.
    Dentro questa concezione si inserisce S.Y.N.A.P.S.E, conosciuto anche come Antitrust o Hackers 3. Nel film un gruppetto di giovani programmatori sta lavorando ad un nuovo algoritmo, ma il loro affiatamento viene interrotto dalla proposta di lavoro di Gary Winston, il magnate della NURV (Never Understimate Radical Vision) – una multinazionale che controlla la maggior parte del software mondiale – che sta cercando qualcuno in grado di portare a termine il suo ultimo progetto: un sistema di comunicazione globale via satellite.
    Gary non riesce a convincere Teddy, il programmatore idealista, mentre Milo, più rampante e desideroso di raggiungere il successo, entra nel campus della NURV.
    Milo scoprirà che dietro ai benefit e al carisma da geniale innovatore di Gary si nasconde un losco obiettivo.
    Carina questa spy-story tecnologica piantata sui risvolti etici delle ambizioni personali e sugli effetti globali. Tecnicamente siamo verso il film per la TV, ma la storia è interessante perché incorpora i principali aspetti del “potere” tecnologico in mano a “carismatici leader” e di come influenzino la vita delle persone spesso inconsapevoli ("alla gente non interessa da dove vengono le nuove idee, basta che siano vantaggiose"). 
    In quel Gary Winston si possono vedere molti tratti del defunto Steve Jobs anche nello spirito aziendale la NURV ("Mostratevi un po' di creatività" siamo dalle parti del "Think different") sembra la Apple, mentre la portata sembra più vicina alla diffusione della Microsoft di Bill Gates.
    Finito il film ero fiero d’averlo visto su un notebook con Ubuntu, ma mentre battevo i tasti per scrivere questa visione mi sono rattristato: sulle punte della dita avevo macchioline di sangue, stavo usando un Macbook.
    Gradito
    | Visione dal Passato |

    sabato 8 ottobre 2011

    Movie Watch Time

    tempo per vedere un film
    [Fonte: Doghouse]

    Qualche settimana fa ho visto Underworld Evolution a pezzi, mi pare in quattro tornate. Film brutto dai buoni effetti speciali, ma con la bella Selene, la vampira interpretata da Kate Backinsale, che giustifica la visione.
    Per gustarsi veramente un film è indubbio che bisogna vederlo tutto d'un fiato, altrimenti spezzi l'atmosfera e interrompendo la comunicazione poi pure sfalsare la percezione stessa del film. 
    Nella pratica ci sono certi film che non risentono granché se li infarcisci con altro e mi ha fatto sorridere l'immagine qui sopra. In effetti nella visione al computer la tentazione di mettere in pausa un "momentino" e a portata di clic, dilatando in modo impressionante il tempo per arrivare alla fine... Proprio com'è capitato a me.

    sabato 17 settembre 2011

    The Necktie

    Clic sull'immagine per vedere il corto.

    «Valentin and his compelling quest for the meaning of life. The film skilfully outlines the way this model employee's personality is effaced by futile work in a dead-end job that makes him forget his youthful pastimes. As his birthdays go by, boredom replaces hope and his old aspirations fade. When revolt emerges for a moment, it is quashed by despair.
    On his 40th birthday, he rediscovers an old accordion hidden in a closet and regains the joy of life.
    Filmmaker Jean-François Lévesque has a superb eye for detail and directs his story with subtlety and aplomb. The ingenious mix of puppet animation and animated drawings reinforces the contrast between Valentin — a human, likeable character — and his colleagues and boss, a two-dimensional cardboard cut-out.
    The Necktie is a critical look at the apparently immutable powers-that-be, the dehumanizing nature of futile work, and hope reborn after all» (NFB). 

    domenica 11 settembre 2011

    Leone d'oro 68^ Mostra del cinema di Venezia

    sokurov leone doro
    Assegnato il Leone d'Oro di questa 68^ Mostra del Cinema di Venezia che a sentir dei critici sembra essere stata complessivamente di buon livello. 
    Qualche soddisfazione questa volta se l'è presa anche il cinema nostrano che già poteva contare sul Leone alla carriera per Marco Bellocchio. Il regista ha però voluto dare il suo giudizio, decisamente scontato, sul nostro cinema: «Tutti si buttano sulla commedia - poveramente, miseramente - perché ha successo; invece bisognerebbe cercare strade nuove».
    Quello che mi ha stupito di più è stato proprio il Leone d'Oro, non mi aspettavo che Sokurov potesse essere far i papabili, sebbene sia fra i miei 10 registi preferiti grazie soprattutto al bellissimo sogno ad occhi aperti de L'arca russa.
    Insomma un altro film si aggiunge di diritto alla lista di quelli da vedere, una lista che questa Mostra ha sicuramente allungato con vari titoli interessanti.

    • LEONE D'ORO: Faust di Aleksandr Sokurov
    • Leone d'argento miglior regia: Cai Shangjun per Ren shan ren hai
    • Premio speciale della giuria: Terraferma di Emanuele Crialese
    • Coppa Volpi migliore attrice: Deanie Yip per A Simple Life
    • Coppa Volpi miglior attore: Michael Fassbender per Shame


    Trailer di Faust:


    domenica 4 settembre 2011

    Verifica incerta

    ghezzi ozu

    «Il campo della cinepresa è solo una piccola finestra sul mondo, l’amore è solo una piccola finestra sulla vita. Bisogna pensarci due volte prima di iniziare a riprendere».

    È una frase del regista giapponese Yasujiro Ozu, Enrico Ghezzi l'ha letta l'altro giorno nel suo intervento finale della puntata di Blob. Oltre ad essermi rimasta impressa mi ha ricordato che di Ozu non ho visto nulla nonostante avessi registrato, proprio da una notturna del Fuori Orario di Ghezzi, quattro suoi film.
    Ho aperto il mio scatolone di VHS e dopo averne spostate un paio è comparsa una EMETEC e con uno sbuffo di polvere ha scoperchiato una malinconia da tempo che passa, inesorabile, sfuggevole nell'istante e pesante nell'accumulo.
    I "tempi delle videocassette" fanno parte del periodo del mio innamoramento verso il Cinema, coronato da una spasmodica ricerca di recuperare, vedere, conoscere quanto più potevo. Il Cinema mi si presentava come un magico binocolo per scrutare il mondo, non solo quello intorno a me, mi proiettava oltre frontiere geografiche e culturali. In un paio d'ore potevo viaggiare, abbandonare il mio contesto e arricchire la mia realtà con altre vite, nuovi pensieri, inaspettati modi di vedere le cose, seguire ritmi dilatati o frenetici, potevo divertirmi con personaggi fantastici o tormentarmi per quelli troppo umani.
    C'era poi un'altra cosa che mi affascinava: dietro alle immagini raccolte dalla macchina da presa c'era una persona che dava un "significato" alla sua creazione, c'era un atto espressivo, e il tentativo di riconoscerlo e comprenderlo provocava in me un'attrazione intellettuale. Il sapere che quel domandarsi e riflettere doveva portare ad un qualche concezione definibile mi dava il piacere che fosse possibile raggiungere "un senso"; la sommatoria di quei sensi mi permetteva di affinare la capacità di capire e cogliere maggior essenza in ogni altra cosa.
    Poi il tempo passa, l'euforia svanisce, dall'innamoramento si passa all'amore per il Cinema, un sentimento ridimensionato, perché in fondo - il Cinema - è solo una piccola finestra dalla quale alle volte ti stanchi pure di guardare il paesaggio.

    videocassetta di ozu

    lunedì 29 agosto 2011

    68^ Mostra di Venezia - I film in concorso


    mostra cinema venezia
    Dal 31 agosto al 10 settembre si svolgerà a Venezia la storica Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica, a presiedere la giuria che deciderà il Leone d'Oro ci sarà Darren Aronofsky, un regista che sento di aver seguito e promosso fin dagli esordi.

    Film in concorso:

    I film in concorso su cui ripongo più aspettative sono A Dangerous Method (trailer) di Cronenberg che presenta un triangolo con ai vertici due padri della psicologia, Freud e Jung, "disturbati" dalle relazioni con una collega, il terzo vertice, Sabina Spielrein.
    Sono poi incuriosito dall'esordio alla regia del fumettista Gipi che ci propone L'Ultimo Extraterrestre (trailer), una commedia fantascientifica con qualche risvolto esistenziale.
    Credo, infine, che regalerà qualche pungente sorriso Carnage (trailer), la caotica commedia di Polanski, tratta da una pièce teatrale e tutta girata in un appartamento, e io ho un debole per i film con location circoscritte.
    Vedremo che festival sarà, per il momento è stato lanciato dai media come l'ennesima svilente "parata di scene hot" e come madrina delle disinibite la nostrana Monica Bellucci promette, o premette, o rimette, il nudo integrale.

    martedì 9 agosto 2011

    Uccidete il regista, please.


    [...]
    If this is a rom-com

    Kill the director
    If this is a rom-com
    Kill the director
    If this is a rom-com
    Kill the director please

    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget Bridget
    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget Bridget
    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget Bridget
    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget Bridget
    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget Bridget
    This is no Bridget Jones
    This is no Bridget
    Bridget Jones

    martedì 5 luglio 2011

    Cinema alla Radio

    cinema alla radioÈ possibile "proiettare" cinema alla radio?
    Difficile pensare che rimuovendo la parte visiva, ossia l'elemento essenziale del film, quella che più lo rappresenta, si possa riuscire ad assaporare quello che rimane: un concentrato ridotto al solo fattore acustico. Eppure l'operazione può avere il suo fascino.
    A me è capitato una manciata di volte di ascoltare solo i film, dopo averli visti però, e devo dire che è stata una bella esperienza, ovviamente non tutte le pellicole si prestano al giochino, Trasformers 3, per dire, non credo sia un titolo adatto.

    Quelli di Hollywood Party, la trasmissione quotidiana di Radio Rai 3 dedicata a notizie, interviste e approfondimenti sul cinema, hanno raccolto alcuni titoli classici e li hanno trasportati nell'etere.
    In realtà non è un novità, il programma lo conoscevo da tempo e qualche volta avevo pure ascoltato degli spezzoni in podcast, ma ho scoperto solo l'altro giorno che alla domenica la trasmissione prendeva la forma di Il Cinema alla Radio.

    Nel sito potete scaricare gli episodi andati in onda, io ho ascoltato Psyco e l'ho trovato ben fatto, si viene accompagnati con la descrizione degli eventi dal conduttore a cui seguono spezzoni audio del film. Il bello è contornare il tutto con la propria immaginazione, un gioco piacevole per chi i film li ha già visti e ancora più avventuroso e originale per chi sceglie questo sistema per recuperare qualche film fondamentale non visto.

    I film presenti al momento sono:
    • PSYCHO di Alfred Hitchcock
    • M IL MOSTRO DI DUSSELDORF di Fritz Lang
    • I TRE VOLTI DELLA PAURA di Mario Bava
    • C'ERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola
    • TEMPI NOSTRI di Alessandro Blasetti
    • 1997 FUGA DA NEW YORK di John Carpenter
    • RIFF RAFF di Ken Loach
    • GUARDIE E LADRI di Steno e Mario Monicelli
    • IL POSTO DELLE FRAGOLE di Ingmar Bergman
    • BELLISSIMA di Luchino Visconti
    • LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Richard Brooks
    • LA FINESTRA SUL CORTILE di Alfred Hitchcock
    • ROCCO E I SUOI FRATELLI di Luchino Visconti
    • LA FEBBRE DEL SABATO SERA di John Badham
    • FURORE di John Ford
    • LA BATTAGLIA DI ALGERI di Gillo Pontecorvo
    • UN UOMO TRANQUILLO di John Ford

    giovedì 2 giugno 2011

    La saga di Alien

    alien figure

    Ho colmato una mia rimarchevole lacuna cinematografica nel genere della fantascienza e mi sono sparato la saga di Alien. Ho scoperto che Sigourney Weaver non è mai stata veramente giovane e che sta meglio rasata.
    Per l'occasione sperimento una nuova forma iper-ridotta per le visioni: i finti haiku.


    Alien

    locandina alienIl Nostromo presta aiuto,
    scopri quello che non dovresti scoprire.
    Ne rimarrà uno solo.
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |







    Aliens - Scontro finale

    locandina aliens scontro finaleDialoghi: nostalgia del muto.
    Movimenti limitati e soffocati,
    rincorri la scia del suc-cesso.
    Nauseato
    | Reg: 5 | Rec: 5 | Fot: 5 | Sce: 4 | Son: 6 |







    Alien³

    locandina alien al cuboPrima parte superiore,
    Fincher fa le prove per Seven.
    Pessimismo al cubo senza fuga.
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 6 |







    Alien: La clonazione

    locandina alien la clonazioneDopo 200 anni immutazioni.
    Fuoco non brucia fagottino ripieno di alieno,
    sperando di non rivedere simili finali.
    Sgradito
    | Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 6 |





    giovedì 26 maggio 2011

    Potreste lavarvi la bocca con la candeggina?

    Volevo gentilmente chiedere a coloro che usano le espressioni contenute nel seguente elenco numerato di fare un pensierino alla richiesta del titolo del post.
    Se sono così sciagurati da utilizzare queste parole anche nello scritto consiglio, in aggiunta, di inumidire i polpastrelli nel diidrogeno tetraossosolfato.
    Grazie.
    1. Assolutamente sì.
    2. Adoro.
    3. È ufficiale.
    4. Concludere affermazioni con "punto".
    5. Uso di intercalari banali e ripetuti pensando faccia figo, come "fidati", "tipo", "sbavoso"... variano in base alla moda giovane del momento.
    6. "Non xxxxxxx, di più" (es. Non onesto, di più; Non bello, di più...)

    P.S.
    Comunque è ufficiale non ho molta voglia di scrivere visioni recidive, adoro l'idea, ma poi mi manca la motivazione. È un po' tipo vorrei ma non mi conviene.
    Dall'inserimento del trecentesimo film non è che faccio fatica a postare, di più. Ho controllato negli appunti e ho raggiunto settanta film di arretrato. Per avere qualche soddisfazione nel tenere un blog di cinema devi essere professionale o pagliaccio, alle volte tutte e due insieme, così ti garantisci un pubblico.
    Cosa dite? Sono inacidito e ho scritto quanto sopra per frustrazione!?
    Assolutamente sì. Ma non rompete, è quello che penso. Punto.

    domenica 22 maggio 2011

    Palma d'oro 2011

    palma doro 2011

    Il miglior film dell'edizione 2011 del Festival di Cannes è stato valutato:
    Oltre che per l'esito scontato del premio principale questa edizione sarà ricordata per le esternazioni di Lars Von Trier che l'hanno reso "persona non gradita" sulla Croisette, ossia è stato bandito anche se il suo film Melancholia è rimasto in concorso.
    La mia opinione è che Lars abbia un modo ironico e cinico di esprimersi, sicuramente lontano dal politicamente corretto, ma mi pare abbastanza chiaro cosa intendeva dire.
    Il tono "artistico" del regista viene confermato anche nel video della specie di scusa che si conclude con: «Ok, posso essere un comunista adesso!».
    [Lista completi premi]

    P.S.
    Quello nella foto con la Palma d'Oro non è Malick bensì il produttore del film, il regista non ama apparire ed evita come la peste conferenze stampa e premiazioni. Si dice, però, che fosse presente in sala alla proiezione del film e sia riuscito a passare inosservato proprio grazie alla sua consueta riservatezza.

    mercoledì 18 maggio 2011

    Harry Potter e i Doni della Morte: Parte I

    harry potter doni della morte locandinaLa prima parte dell'ultimo titolo della saga di Harry Potter inizia con Hermione Grenger che emana un “Oblivium” sui suoi genitori, è un incantesimo per la rimozione dei ricordi ed è un po’ quello che ha colpito anche me per quanto riguarda i capitoli precedenti. Avrei avuto bisogno di un ripassino per una più agevole visione e credo che, in generale, chiunque non sia un lettore dei libri del maghetto faccia fatica ad avere ben chiara la “posizione” dei vari personaggi secondari e apprezzare, in generale, tutti i richiami e gli accenni che si susseguono nella storia.
    L’inizio del film è molto cupo e l'aria tetra permane per tutta la visione, con la minaccia ora allontanata e poi improvvisamente di nuovo vicina, in un tira e molla che ben ritma la fuga-ricerca di Harry Potter. Già si era visto un progressivo virare al dark nei film precedenti, ma qui siamo giunti a un vero fantasy noir, possiamo dire che la saga del maghetto è “cresciuta” con il suo target iniziale.
    Harry e compagni in questo episodio si spostano molto grazie al teletrasporto, le destinazioni sono luoghi non-luoghi, per non farsi trovare e allo stesso tempo costruire e rintracciare una via di salvezza. I ragazzi sono rimasti quasi soli, non ci sono più i grandi a dargli una mano per indirizzarli e proteggerli, Hogwards sembra molto lontana e loro vagano "on the road" faticando a trovare la strada da seguire.
    Un po’ sfrontato è l'attingere dal Signore degli anelli in significativi elementi: c'è un certo Kreachet emule del Gollum, il medaglione (il primo Horcrux) che si portano appresso ha l'effetto del celebre Anello e, per finire, Dobi che «non ha padrone, è libero» ricorda molto il «padron Frodo».
    Ma se mettiamo da parte queste scopiazzature e la prendiamo come “citazioni”, la storia appare nel complesso matura, tristemente adulta forse: la magia perde il suo lato gioviale e diventa vera e propria arma. Rimane spazio per qualche risatina sulla gelosia da triangolo amoroso Harry-Hermione-Ron però all’interno della storia aggiunge diffidenza e tristezza mentre è l’amicizia sincera a presentarsi come il legame su cui poter contare.
    Interessante anche il generale precipitare degli eventi con il golpe al ministero della magia e il razzismo verso i babbani della nuova oligarchia delle forze oscure. Insomma “I doni della morte” hanno sostanza, si respira l’avvicinarsi della resa dei conti e Voldemort sembra il leggero vantaggio.
    Piccolo appunto da “pignolarum” ho notato che nella notte di Natale, con neve ovunque, manca il fiato dalle bocche dei personaggi, ma magari c'è un motivo "magico".
    In attesa della seconda parte, che uscirà nei cinema il 15 luglio 2011, buona pozione polisucco a tutti voi!
    Ah, per chi non conosce la bibita, dicono sappia di «piscio di folletto».
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |

    domenica 15 maggio 2011

    Into Eternity

    nucleare into eternityIn Finlandia esiste ed è in espansione un deposito sotterraneo per scorie nucleari. Questo deposito si chiama Onkalo ed è un grande Vaso di Pandora che verrà riempito fino al 2120 e poi non dovrà essere scoperchiato per almeno 100.000 anni, ossia l’arco di tempo stimato come necessario per rendere le scorie non pericolose, dagli scienziati europei, per quelli americani la stima sarebbe di 1.000.000 di anni!
    Questa durata è un’enormità se consideriamo il fatto che i primi disegni dell’uomo rinvenuti nelle caverne sono datati 30.000 anni e se vogliamo riferirci a delle costruzioni come le Piramidi egiziane la loro esistenza è di circa 4.500 anni.
    Questo documentario, dopo aver presentato l’impianto, si interroga sul come sarà possibile tenere lontano l’uomo del futuro da questa tana micidiale.
    In un lasso di tempo così ampio quello che potrà accadere sulla Terra non è prevedibile, diventa difficile avere la certezza che rimarrà sempre chiaro cosa si cela là sotto e comunicare in modo universale e abbastanza convincente perché il sito non venga “profanato” e si riveli, magari, un’invitante curiosità per gli archeologi del futuro.
    Il film sceglie un’atmosfera quasi poetica, ci si perde nel tempo arginato di questo luogo apocalittico, sembra di respirare già aria radioattiva, mentre si seguono lentamente le domande poste ai dirigenti dello stabile.
    Nel mondo si stimano fra le 200.000 e le 300.000 tonnellate di scorie nucleari, l’energia nucleare che avvantaggia oggi, salvo disastrosi problemi alle centrali con nocivi spargimenti radioattivi (Kyshtym, Chernobyl, Fukushima), crea un debito insaldabile con le generazioni future.
    L’energia, si sa, è denaro e la crisi delle fonti energetiche tradizionali crea guerre. La vera frontiera per l'abbisogno energetico deve diventare quella delle rinnovabili e del risparmio perché lo scenario del nucleare è desolante e altamente pericoloso, oltre ad ipotecare sui figli, sui figli dei figli, sui figli dei figli dei figli, e così via per tanto, tanto, tantissimo tempo, le sue scorie.
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: - | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |

    martedì 10 maggio 2011

    The Fountain - L'Albero della vita

    l'albero della vitaTre stadi temporali per riflettere sul rapporto fra vita e morte. Presente, passato e futuro per l’uomo T, uomo trino in Tommy lo scienziato, Thomas il conquistador e Tom l'astronauta zen. Tre declinazioni di un Tommaso alla ricerca della vita per amore, con l'unica certezza della morte.
    Nel passato si cerca l’Albero della vita eterna che però nasconde in sé non tanto il prolungamento della vita individuale, ma quella della “specie”, quindi ha il potere di perpetrare il comune ciclo della vita, non della singola esistenza.
    Nel presente l’illusione non è più mitologica e si tramuta in una corsa scientifica nella ricerca di battere con la conoscenza la malattia che porta alla morte.
    Nel futuro, in uno stato mistico, sembra che si sia in parte abbandonata la sfida e ci si limiti a cercare di comprendere vita e morte come un tutt’uno.
    Avevo sentito parlare solo male di quest'opera di Aronofsky, sicuramente è la meno riuscita della sua filmografia, ma ha il suo valore artistico e riflessivo. È un film pretenzioso e cedevole, proprio per questo ben riassume l'inettitudine dell'uomo nel tentativo di ragionare e rappresentare il senso ultimo della fine della vita. Perché è questo quello che tratta il film cercando di abbattere i tempi contorcendoli in un unico agglomerato fanta-narrativo per riportare le tematiche esistenziali di vita, amore e morte dalla loro contingenza individuale-storica ad un grande discorso universale.
    Un discorso che non può evitare di confrontarsi con il tempo finito e confondersi con quello infinito, entrambi elementi dell'esistere, al quale si aggiunge ovviamente la cultura (biblica, maya, scientifica, new age) che cerca di rendere trattabili argomenti che non si riesce a confinare.
    Si crea così una condizione troppo carica che comporta, per forza, un'aspettativa maggiore di quanto si possa effettivamente offrire, considerato che un "viaggio" di questo tipo può solo essere un'odissea: l'uomo che si cimenta nel percorrere sentieri così indefiniti è destinato al fallimento. O alla morte, che qualcuno può vedere come l'ultimo stadio della vita verso l'assoluto.
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

    domenica 8 maggio 2011

    Fallen Art

    Questa animazione in computer grafica (potete vederla nel video qui sotto) è del 2005, ma sta vivendo una rispolverata di successo in rete in questo periodo.
    Il regista polacco Tomasz Bagiński giocando metaforicamente sui soldati "caduti" riesce a creare un corto che è una piccola perla.
    Un generale dopo una pacca sulla spalla e la spilla d'onorificenza, manda con un calcio nel sedere il soldato in prima linea. Il milite diventerà una tessera, un fotogramma per una macabra danza in stop motion.
    In sei minuti c'è posto per l'essenza della guerra: l'ingiustizia di uomini che decidono la morte di altri uomini-pedina. Poi c'è un "cinema" senza spettatori mentre, noi, guardiamo tutto con un sorriso desolato.
    Deliziato
    | Reg: 8 | Ani: 7 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |

    sabato 7 maggio 2011

    La storia di Star Wars più veloce e divertente mai raccontata (Parte Seconda, il prequel)


    Dopo il video che riassume i tre episodi storici di Star Wars ecco il seguito con il prequel della saga con i tre episodi moderni. Sempre in stop motion, grazie ai LEGO.

    domenica 1 maggio 2011

    Dov'è stato girato...

    Box Office Quant è un blog che tratta di statistiche e film. Prendendo i dati da IMDb ha creato una Google Maps navigabile con le 9736 location in cui sono stati girati i 2000 film più votati dagli utenti.
    I film sono diventati 2001 perché poi hanno aggiunto quello che aveva scatenato l'iniziativa: trovare dov'è stato girato The Fall.
    La mappa la si può trovare qui.

    venerdì 29 aprile 2011

    giovedì 28 aprile 2011

    Happy Birthday Mammina!

    jessica mangia il gelato

    Conto tondo per la giovane mamma Jessica Alba che oggi per festeggiare il suo trentesimo compleanno potrebbe aver preso un gelatino... L'immagine viene da Good Luck Chuck del 2007 mentre il prossimo film dell'attrice in uscita al cinema sarà Spy Kids 4: All the Time in the World.
    Dopo Machete è ancora una volta diretta da Robert Rodriguez e mi pare di capire che ci sarà anche Danny Trejo proprio nel ruolo di Machete; eh Rodriguez è uno che si affeziona...
    Nel frattempo la bella Jessica è molto impegnata a comperare vestiti e a portare al parco giochi la piccola Honor, nel pancino tiene la/il secondogenita/o, e al collo le chiavi di casa.

    pancino di jessica alba

    mercoledì 27 aprile 2011

    Film ridotti ad un codice a barre colorato: MovieBarCode

    inception bar code
    I MovieBarCode sono delle immagini ottenute riducendo i frame componenti un film in strisce colorate che messe in successione creano questi "arcobaleni".
    Non che siano particolarmente belli e sicuramente non sono nemmeno utili, ma può essere simpatico utilizzarli come sfondi per il proprio desktop.
    Su Moviebarcode potete trovare e scaricare altre "strisciate".

    matrix bar code

    martedì 26 aprile 2011

    Perché un cinefilo deve odiare Caparezza


    Da una manciata di anni ho dovuto rivedere il mio equilibrato sprezzo viscerale con il mondo hip-hop, ad essere precisi è solo la componente musicale quella che ho rivalutato.
    I primi a far vacillare la mia repulsione per il genere furono i Uochi Toki, l'incisività colta dei loro testi mi catturò, la musicalità un po' meno... Però fu il momento in cui mi accorsi che il rap, nonostante lo ritenessi inconciliabile con le mie preferenze musicali, poteva trovare posto dentro le mie orecchie per merito dell'uso evocativo e tagliente che fa delle parole.
    In seguito arrivarono Fabri Fibra e Caparezza. Il primo mi sta un po' antipatico, ma per me è la voce diffusa più caustica, ironica e intelligente del panorama musicale italiano. Tralasciamo tutti i possibili argomenti di discussione che ne potrebbero scaturire e passiamo al secondo nome ossia all'autore della canzone in allegato al post, anche lui un sagace interprete della realtà sociale contemporanea.
    In questa Kavin Spacey dell'album "Il sogno eretico", Caparezza, che mi sta molto simpatico, svela finali di vari film; il protagonista più citato è ovviamente l'omonimo attore.
    In realtà se siete autentici cinefili sopra i vent'anni è difficile che non abbiate già visto i film menzionati (il più recente nominato è Shutter Island), quindi potreste gustarvi la canzone senza rovinare nulla.

    lunedì 25 aprile 2011

    Storie dalle tendopoli

    dvd aquila fromzero
    Dopo il terremoto del 2009 nell'Aquila è nato il progetto fromzero.tv che ha raccontato attraverso brevi documentari la vita quotidiana di dodici aquilani della tendopoli di Centicolella, dando vita ad una serie web che si può vedere nel sito.
    In occasione del secondo anniversario del terremoto sono stati raccolti i 25 migliori episodi in un DVD, "un piccolo diario di un lungo e difficile periodo che racconta la storia di un’intera popolazione in tenda".
    Di ogni copia venduta saranno destinati 3€ al supporto delle attività del BIBLIOBUS: un piccolo autobus adibito a biblioteca utilizzato per distribuire nelle tendopoli i libri donati dagli italiani ai terremotati.
    Se volete appoggiare l'iniziativa potete acquistare il DVD, se c'è qualche professore che legge potrebbe ritenerlo del materiale interessante per qualche progetto scolastico, coniugando informazione e solidarietà.

    venerdì 8 aprile 2011

    Hobo with a shotgun

    locandina Hobo with a shotgunHobo (interpretato dal mitico replicante Rutger Hauer) è un senzatetto che ha visto cose che voi umani potreste anche immaginare, basta vi guardiate intorno e concentriate tutto il male di ogni giorno in una cittadina, facendone un esponenziale (ma non basterà): odio, perversione e corruzione dilagano, il lieto vivere del ceto medio è solo un'immagine pubblicitaria e a governare il tutto c’è un sadico boss criminale.
    Il nullatenente Hobo sogna di comperare una falciatrice e riscattarsi facendo il giardiniere. Quando riesce ad ottenere i soldi, prestandosi ad una specie di tortura retribuita, il negozio in cui sta acquistando il desiderato oggetto subisce una rapina. Hobo esasperato lascia dov’è il tagliaerbe e impugna uno shotgun: è giunta l’ora di mettere a tacere i teppisti e ripulire la città.
    A dargli un po’ di supporto ci sarà Abby, la prostituta dal cuore d’oro, ma mentre i giornali titolano «Barbone amministra la giustizia una pallottola alla volta» il boss andrà su tutte le furie e inizierà la caccia al barbone.
    Dopo Machete ecco un altro dei fake-trailer di Grindhouse, trasmesso solo in alcuni cinema di Stati Uniti e Canada, che si trasforma in vero film.
    La ricetta è la stessa: splatter, trash con un’ironia rancida e una appiglio di critica sociale. La realizzazione lascia a desiderare. A dir il vero si parte bene con una scena madre di tutto “rispetto”, ma il proseguo del film piacerà solo ai fan del genere “sgradevole”.
    A colpire, oltre alla volgarità e alla violenza, è il colore acceso delle immagini con un rosso vivido ad inondare l’oscurità del caos urbano senza identità. Il problema principale viene dalla sceneggiatura che attacca le situazioni con il nastro adesivo e si fa sempre più assurda e stupida.
    Secondo me era meglio se Hobo rimaneva solo un finto trailer.
    Sgradito
    | Reg: 6 | Rec: 5 | Fot: 7 | Sce: 3 | Son: 5 |

    domenica 3 aprile 2011

    Uzumaki

    uzumakiNella cittadina giapponese di Kurozu alcune persone si comportano in modo strano, sembra sia dovuto alla “Maledizione della spirale”. La studentessa Kirie e il suo ragazzo Shuichi si trovano accerchiati dagli eventi, dovrebbero fuggire, ma la spirale li attira a sè.
    Che strano miscuglio in questo Uzumaki ("vertigine" in giapponese), un horror con situazioni trash e dementi che portano al sorriso, un paio di trovate sono stucchevoli nella loro assurda stupidità. Dopo pochi minuti risulta chiara una trama da fumetto, dopo la visione scopro infatti che è tratto da un manga di Junji Ito.
    Si inizia con un invasato ossessionato dalle spirali che ammira un vasaio perché nella sua arte si nasconde l’essenza della spirale. D’altra parte come non essere affascinati da quella figura che dà le vertigini e sembra condurre ad un mistero ultimo e infinito?
    Trascorsa una ventina di minuti c’è il primo “colpo” che toglie ogni dubbio su quali guanti si debbano usare per maneggiare il film. Nel secondo capitolo tocchiamo le sconvenienze della spirofobia che porta a eliminare ogni cosa possa richiamare una spirale, come impronte digitali, capelli, e attenzione alla coclea, sta dentro le vostre orecchie.
    Nel terzo capitolo ci viene detto che una volta lumache umane erano gli abitanti del villaggio, ma la cosa non viene approfondita nonostante un paio di studenti stiano diventando proprio grosse chiocciole. Non c’è tempo perché la maledizione ha ormai raggiunto il suo apice.
    Nel quarto capitolo c'è l’epilogo, ci si sofferma sul lago che sembrava nascondere la spiegazione di tutto, ma che a noi non è dato sapere, nell’assurdo l’unica cosa chiara è che la spirale ha vinto.
    Da segnalare positivamente la scelta cromatica della fotografia che vira tutto alle gradazioni di un verde smorto e ammuffito. Alla visione ero stato portato dall’attrazione per le spirali, post-visione mi stanno un po’ sullo stomaco e il film lo possiamo tranquillamente dare al gatto...
    Sgradito
    | Reg: 4 | Rec: 4 | Fot: 7 | Sce: 4 | Son: 4 |

    venerdì 1 aprile 2011

    domenica 27 marzo 2011

    Vedere film gratis, anche su iPad


    web tv gratis on demand popcorn tv
    Segnalo PopcornTV un'interessante web-tv on demand gratuita e multi-piattaforma (iPad, Playstation3 e Android) permette di vedere una selezione di film, contenuti musicali, video sportivi e altro.
    Ho già dedicato due post alle migliori applicazioni gratis per iPad [1] [2] che toccano il mondo del cinema, questa entra sicuramente fra le top e si merita un post dedicato. La selezione di film sembra attingere da B movie con qualche titolo "rispettabile", per esempio io ho trovato con piacere The Edukators, film che era da tempo nella mia wishlist.
    L'applicazione per iPad è un po' lenta nella navigazione del menù e potrebbe sicuramente essere migliorata, ma a colpirmi è stata l'ottima qualità delle immagini e con una buona connessione ADSL non ho riscontrato alcun delay nella visione. Da provare.


    popcorn tv hd ipadPopcorn TV HD - link App Store - Applicazione che ti propone GRATIS Film, Serie Tv, Videoclip esclusivi e tanto altro. Non bisogna abbonarsi né registrarsi potrai vedere l'ampia offerta di PopcornTv.it costantemente aggiornata: si vede via web, si usa come una Tv.

    venerdì 25 marzo 2011

    The Movie Math Quiz

    indovina il filmL'immagine qui sopra rappresenta un film, avete capito quale?
    Questo è un esempio di una serie di quiz proposti su SpikedMath.com nei quali si rappresenta con simboli della matematica i titoli di alcuni film.
    Nel sito, che raccoglie immagini a fumetto divertenti per i geek, potete trovare gli altri quiz, qualcuno carino, qualcun altro bruttino (es. quello di Star Wars), nel complesso è comunque da premiare l'idea.
    Vi linko il primo post dal quale potete accedere alle 3 parti finora inserite.

    giovedì 24 marzo 2011

    Firefox 4


    firefox 4 glow
    Mentre scrivo il post, come si può vedere nell'immagine, Firefox 4 ha passato i 20 milioni di download dal rilascio ufficiale del 22 Marzo.
    Le statistiche de Il Recidivo danno questa classifica sul browser utilizzato dai visitatori:

    browser stats 2011Firefox vince anche da queste parti.
    Se siete dentro quel 31.89 % che usa Internet Explorer dovreste cogliere questa occasione per farvi il favore di metterlo nel dimenticatoio e installare Firefox 4 che è più veloce, più sicuro, più personalizzabile e più aperto.
    Come diceva il saggio cinese Markoncin: «Non importa se sei leone o gazzella, l'importante è che dentro di te ti senta ogni giorno una volpe di fuoco».

    domenica 20 marzo 2011

    Il mondo dei replicanti

    locandina mondo replicantiNel 2054 il 98% della popolazione mondiale rimane per la maggior parte del tempo stesa a letto e tramite un casco comanda il proprio replicante facendogli svolgere le mansioni quotidiane.
    Dopo 14 anni dall'avvento dei surrogati si può considerare attuata una vera è propria evoluzione. I vantaggi che ne sono derivati sono molteplici, in primis ci si può presentare fisicamente proprio come si desidera e poi si surrogano anche eventuali incidenti al proprio alter ego robotico che basterà riparare o rimpiazzare.
    Da non trascurare le implicazioni sociali e sull'ordine pubblico: non ci sono più stati omicidi e i reati sono ridotti al minimo. Almeno fino ad oggi, quando l'uccisione di un replicante si è trasferita al suo proprietario liquefacendogli il cervello.
    Un poliziotto indaga sull'inaspettato evento e complice la sua situazione familiare inizia a dubitare che il mondo patinato e plasticoso dei surrogati sia la manna dell'umanità. I fatti lo guideranno all'evidenza del rischio che comporta affidare la vita ai surrogati, e quindi ai loro produttori.
    Il mondo dei replicanti, o dei surrogati, com'era nel titolo originale che rende meglio l'idea di come siano da intendere questi androidi dalle sembianze umane, potrebbe sembrare un racconto di Philip K. Dick, scrittore di fantascienza che ha offerto ottimi spunti soventemente sprecati dal cinema. Invece questo film è tratto da una graphic novel scritta da Robert Venditti e disegnata da Brett Wendele, ma anche in questo caso la realizzazione non è stata degna ed ha lasciato in secondo piano, svilendolo, il sotto-testo morale e sociologico.
    Tanti sono i possibili spunti di riflessione e sviluppo che la trama offrirebbe e a dire il vero vengono toccati anche nel film, ma per schiacciarli o ridurli a sterili ridondanze. Occasione sprecata.
    Sgradito
    | Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce:4 | Son: 6 |

    giovedì 17 marzo 2011

    È tornato Garibaldi - Statuto


    A questo cielo blu non obbedisco più
    Eroe dei due mondi io adesso torno giù
    La gente non vuol più politici usurai
    E i falsi progressisti san fare solo guai

    Un ladrone si è permesso
    Di dire che ero un simbolo per lui
    Chi ruba non ha certo il mio ideale
    E presto quel maiale sparirà

    E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
    E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà

    Borghesi, bottegai e figli di papà
    Usando l'egoismo calpestan libertà
    ma Patria è per me tutta l'umanità
    Italia cosmopolita senza confini mai

    Alberto da Giussano attento
    chi puzza di razzismo affonderà
    Il tuo carroccio corre così forte
    Ma chi lo spinge ancora non si sa

    E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
    E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà

    Ancora sbarcherò nella Sicilia che
    Per cancellar la mafia combatterà con me
    per gli assassini e i boss futuro non ce n'è
    adesso il gobbo infame non li protegge più

    E la gente dell'Irpinia
    Ricostruzione finalmente avrà
    Da Roma caccerò via i corrotti
    E ancora fino all'Alpe arriverò

    E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
    E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà


    La canzone è del 1993... Ora, diciott'anni dopo, prendiamo il testo e cambiamo Craxi con Berlusconi, Andreotti con Dell'Utri, Irpinia con Aquila, notiamo che il carroccio è diventato un carro armato, e quindi festeggiamo i 150 anni dell'Unità d'Italia!
    Orgogliosi di essere italiani?

    martedì 15 marzo 2011

    Le migliori applicazioni iPad gratis per il cinefilo (2° tempo)



    Seconda puntata per consigli su applicazioni gratuite per iPad che possono piacere ai cinefili. Inizialmente avevo pensato di aggiornare il post originale, ma preferisco scriverne uno nuovo considerato che ne ho una manciata da segnalare.
    Ricordo di controllare perché al momento della vostra lettura qualche applicazione potrebbe essere diventata a pagamento.



    The Cinema Show
    - Link App Store - Rivista mensile di Cinema




    Best Movie Magazine
    - Link App Store - Magazine di Cinema



    The Spin Movies - Link App Store - Applicazione che permette di ascoltare in streaming musica a tema cinematografico.



    iSWiFTER - Link App Store - Permette di visualizzare contenuti in flash sull'iPad. È diviso in due sezioni, da un lato si accede ai giochi, dall'altro ad un browser, un po' lento, ma permette di vedere i film ospitati da servizi di streaming come Megavideo.


    iVid
    Trailer - Link App Store - Applicazione che porta su iPad l'omonimo portale italiano dedicato ai trailer di film, videogiochi, serie tv e libri. Utile per avere informazioni sui film in uscita al cinema.


    domenica 13 marzo 2011

    sabato 12 marzo 2011

    Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

    lo zion boonmeeLo Zio Boonmee ha problemi ai reni e sente che la sua morte è vicina. Trascorre gli ultimi giorni in campagna, circondato dai suoi cari, anche da quelli che non sarebbero più vivi. Nel frattempo ricorda frammenti di vite precedenti.
    È duretta guardare lo Zio Boonmee, un po' per il mischiarsi come fosse normalità di vivi e morti, un po' perché la storia salta improvvisamente in altri tempi intervallando fiaba e realtà, ma soprattutto e difficile rimanere svegli, perché fa dei suoni della natura un'armonia fin troppo rilassante che porta un corpo stanco ad addormentarsi, magari sognando di reincarnarsi in qualche animale o cenare coi cari defunti, proprio come accade a Boonmee.
    Se si rimane desti si può intuire che lui forse è la reincarnazione di un bisonte o quella di un pesce-gatto parlante che aveva incontrato una principessa in un laghetto sotto una cascata; suo figlio invece si presenta con le sembianze di uno scimmione dagli occhi rossi.
    L'ultimo tratto della vita di Boonmee mischia spazio e tempo, reale e irreale, e fa della fisicità della natura un teatro mistico e spirituale dove più che "tutto è un ciclo" sembra che tutto il ciclo sia contenibile in un frammento. È un fase finale serena che addensa in sé un eccesso di vita, anche quella che non c'è più e addirittura quella fantastica.
    D'altra parte «il paradiso è sopravvalutato, non c'è niente là», come confida il fantasma della moglie dello Zio, meglio rimanere degli spettri o reincarnarsi in nuove forme di vita.
    Il viaggio finisce, una vita ha trasmigrato, inizia/continua una storia che ci rinnova delle domande rincarando la dose: qual è la vita? Quali sono le vite? E la vita nella natura è la stessa della vita in città?
    Gradito
    | Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

    martedì 8 marzo 2011

    Somewhere

    locandina di somewhereQuanto si diverte un giovane attore hollywoodiano pieno di soldi e di donne pronte a concedersi?
    A vedere una giornata tipo di Johnny Marco, attore nel bel mezzo della promozione del nuovo film, sembra non molto. Ha tutto e anche il superfluo a sua disposizione, tuttavia si sente annoiato, vuoto e si stordisce con alcol e farmaci.
    Poi arriva Clio, 11 anni, è la figlia di Johnny e solitamente vive con la ex-moglie, ma lei sarà impegnata per un paio di settimane e quindi la ragazzina rimarrà con lui fino alla partenza per un campo estivo.
    Clio donerà un senso alle giornate dell’attore, portando “gusto” alla sua quotidianità.
    All’inizio del film la telecamera è ferma, un’auto sportiva entra ed esce dal campo visivo, segue un percorso circolare e monotono, una sequenza che mi fa venire in mente i film iraniani e il tenore della regia rimane tale anche nel proseguo del film.
    La Coppola sceglie un cinema essenziale, pochi dialoghi, luci e suoni naturali, usa rari movimenti della macchina da presa che diventano ancora più significativi. Una tecnica che palesa il tentativo di ripulirsi dal mondo patinato e dagli ornamenti lezioni del mondo dello spettacolo, proprio quello che sembra servire anche al nostro protagonista.
    È una storia di solitudine, un’altra storia di solitudine dopo Lost in Translation, ma questa volta il rapporto che spezza il grigiore è quello fra un padre, che forse si è dimenticato di esserlo, e una figlia piccola però autonoma praticamente in tutto, tranne per il bisogno della sicura presenza di un genitore.
    L’incontro fra i due segue dei gradi: prima lei irrompe nella vita del padre e cattura la sua attenzione (ballando sul ghiaccio), poi provano ad allacciare un rapporto sfruttando quello mediato dal gioco (partite alla consolle), lei continua ad apportare un nuovo “sapore” alle giornate cucinando per lui, finalmente riescono ad avere una relazione e a stabilire un contatto (piscina dell’albergo). Proprio allora la macchina da presa allontana il suo sguardo, adesso si può distaccare senza il rischio di abbandonare Johnny, ora che quel piccolo nucleo ritrovato sembra dotato di forza sufficiente, di un'autonoma calda e delicata spinta vitale.
    Ma Clio deve partire per il campo estivo e senza di lei Johnny ricade, non si sente nemmeno una persona. Non gli resta che prendere la sua bella auto e partire anche lui, la meta non è chiara, ma la regia ci suggerisce qualcosa.
    Il finale è un contrasto, spezza la ciclicità iniziale, il circolo vizioso viene interrotto, ora la strada è una retta lunga e dritta, c'è una direzione che porta "da qualche parte": Johnny esce dal loop.

    Mi è piaciuto questo film, ma mi ha confermato le sensazioni che avevo nella probabile partigianeria della vittoria del Leone d'oro a Venezia e la cosa fa un po' ridere perché l'immagine del mondo dello spettacolo italiano che rappresenta è desolante, tra lusso e trash, nel mezzo i finti sorrisi. La Coppola comunque è molto brava e paradossalmente viene premiata proprio dalla cerchia sociale che aliena il protagonista del suo film.
    Deliziato
    | Reg: 8 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |