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venerdì 31 dicembre 2021

La fine è vicina

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Dovrebbe esserci il post dedicato ai film che più mi sono piaciuti durante quest'anno, in parte c'è, ma sono stanco di scrivere per questo blog, anche se fra le bozze vedo che ci sarebbero 88 post, non ho nemmeno voglia di riprenderle per controllare cos'erano, sicuramente la quasi totalità non è granché. 

 Anche pensando di fare l'ennesimo sforzo e stilare una lista semplificata dei miei film preferiti del 2021, mi rendo conto che mi vengono in mente prima i film che, nonostante vantassero un qualche hype, mi hanno deluso, ad esempio: Titane, Army of the Dead, Nobody, Old, The Suicide Squad 2. Pure per l'attesissimo Dune speravo qualcosa in più (era meglio farne una mini serie piuttosto che un film in parti, forse non dal punto economico). 

 Fra i troppo pochi film visti, ce ne sono alcuni che mi sono piaciuti anche se non lo hanno fatto in modo delizioso, mi vengono in mente: Un altro giro, Mandibules, Don't look up. Sforzando le meningi mi ricordo Luca e Sound of Metal che arrivano al livello medio alto del mio indice di gradimento. Ma mi accorgo di aver nominato anche film che potevano rientrare in quelli dell'anno precedente

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 Ho proseguito nella pubblicazione sporadica, ma almeno mensile, anche quando era già calato il desiderio di condividere qualche pensiero o qualche cosa carina riguardante il mondo dei film e delle serie tv. Ormai constato che mi passa la voglia anche di vedere le cose che presumo possano piacermi, insomma ho solo spinte a smettere. 

 Mi dispiace concludere Il Recidivo, sono affezionato al mio blog più longevo, credo che lo metterò in uno stato "dormiente" con l'eventuale possibilità di postare qualcosa in futuro, cosi da risultare ulteriormente recidivo, se per caso mi verranno impulsi estemporanei. 

 Non ho da ringraziare nessuno e quindi saluto gli eventuali lettori affezionati e quelli occasionali. Buon fine e inizio anno. A risentirci o forse che no.

martedì 30 novembre 2021

domenica 31 ottobre 2021

Film per Halloween - Rosso sangue

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Il post di Halloween è un appuntamento che ormai, dato lo stuolo di proposte di film per una serata a tema che ho già fornito, potrebbe anche finire, e avrebbe dovuto finire considerata la voglia che avevo di scriverne un altro. Ma come uno zombie che si trascina da quasi morto ancora avanti, mi presto a servire l'indispensabile per una notte di Halloween a base di rosso; prima un completo riepilogo dei menù proposti nelle puntate precedenti:
Il rosso è il colore del sangue ma anche emblema dell'energia vitale, può essere un rosso diabolico o un rosso d'amore. Il rosso è un colore stimolante che cattura l'attenzione, molto usato a livello simbolico anche nel cinema, pensiamo ad esempio alla bambina con il cappottino rosso nel film, per tutto il resto in bianco e nero, Schindler's list. Se si parla di cinema horror e colore rosso non si può non citare il nostrano Dario Argento e il suo Profondo Rosso.  Ecco, fatto. 
Il rosso ha le sue sfumature e nel corso della storia ha assunto significati diversi, ma qui si tratta solo di scrivere una breve introduzione alla lista per un Halloween in rosso... Se volete uno spunto d'approfondimento sul colore rosso potete ascoltare una conferenza dello storico Micheal Pastoureau o leggere il suo libro "Rosso. Storia di un colore".
 

» Ricetta per un Halloween in Rosso

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A Venezia... un dicembre rosso shocking 
(Nicolas Roeg, 1973, trailer)
La piccola figlia è morta in uno stagno, per dimenticare meglio trasferirsi a Venezia, la città sull'acqua (talvolta nell'acqua). La coppia incontrerà due anziane sorelle, quella cieca sembra avere poteri paranormali e può metterli in contatto con lo spirito della figlia.

Rosso sangue
(Peter Newton, 1981, film completo)
Un sacerdote cerca di difendere una piccola cittadina minacciata da un mostro con il sangue ipercoagulante, dopo una ferita si rigenera in poco tempo; unico punto debole: il cervello.

Grano rosso sangue 
(Fritz Kiersch, 1984, trailer)
Una coppia in viaggio per il Nebraska investe un corpo che era già senza vita. Per informare dell'accaduto si fermano in una piccola cittadina, ma c'è poca gente in giro e non si vedono adulti. Tratto da l racconto "I figli del grano" di Stephen King (ricordo la Ricetta a tema), è il primo film di una lunga serie.

Black Christmas - Un natale rosso sangue 
(Bob Clark, 1974, film completo)
Si sta avvicinando il Natale un maniaco psicopatico fa oscene telefonate a una confraternita di ragazze. Una delle giovani scompare, un cadavere viene ritrovato nel bosco e il telefono continua a squillare... Considerato capostipite del sottogenere slasher.

Caccia a Ottobre Rosso
(John McTiernan, 1990, trailer)
Un sottomarino russo supersilenzioso con al comando Sean Connery che vuole disertare in favore degli americani. Questo è solo un thriller d'avventura, uno dei primi che devo d'aver visto, e mi ricordo pure il giochino per il Game Boy, può essere un nostalgico Halloween di tensione più che di sangue, dove il rosso in questo caso è quello del comunismo.

sabato 23 ottobre 2021

Dati sui film, 5 siti - [Linux Day 2021]

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Oggi, sabato 23 ottobre 2021, è di nuovo Linux Day e quest'anno si fa conto tondo perché sono trent'anni dalla prima uscita di Linux e vent'anni dal primo Linux Day. 
Questa edizione, la seconda del tempo Covid, sarà sia online (vedi programma) che in presenza in alcune città (rimando al sito per vedere dove). Il tema sarà: "Dati, dati, dati... Ma dati a chi?" 
Un argomentone, uno con la classica doppia possibilità, positiva o negativa, uso virtuoso o nocivo, dipende da quello che si farà di quei dati. La domanda "primaria" sembra essere proprio quella del titolo: a chi diamo i dati? 
Io però ricorderei un problema altrettanto importante, che viene ancora prima della responsabilità di chi gestirà i dati, è la mancanza di consapevolezza di tante persone dell'atto stesso di dare i propri dati a qualcuno. Un esempio classico è quello di persone che istallano applicazioni sul telefono senza nemmeno guardare che tipo di autorizzazioni chiedono, ho visto applicazioni "torcia" che richiedevano accesso a rubrica, chiamate e molto altro, oppure app che permettono di applicare particolari filtri alle vostre foto, ma per farlo se le scaricano prima in un loro server. 
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Un consiglio generale sui dati personali è dare solo l'indispensabile e a meno soggetti possibile, ma poi ci sono altri tipi di dati e per quelli ci sono altre regole... Come al solito lasciamo perdere l'ampio tema, non è questa la sede, vediamo invece come mi sono sforzato di legare questa giornata al cinema. 
Propongo quindi una piccola lista di 5 siti dove i dati incontrano, in modo diverso, il mondo del cinema; purtroppo è richiesta la conoscenza dell'inglese.

• Ogni film si porta dietro una mole di dati: sinossi, cast, trailer... Uno dei siti più famosi che li raccoglie è IMDb. Un altro con una grafica semplificata che al momento mi piace di più è quello da cui prende i metadati LetterboxdThe Movie Database (TMDb).

• I dati incontrano il business del cinema: The Numbers

• Statista è un sito per la statistica che raccoglie moltissimi dati, parte dei quali sono accessibili gratis, ha anche una sezione con grafici su dati aggregati sul mondo cinema e film: Statista - Film

• Com'è cambiato il cinema nel tempo? Un articolo di Wired riprende lo studio di uno psicologo della Cornell University: Data From a Century of Cinema Reveals How Movies Have Evolved

• I dati possono essere utilizzati per promuovere un film al pubblico adatto, ma anche creare un film perché sia questo ad avere le caratteristiche adatte a un certo pubblico: Use These Data Analytics Tips to Find Your Film’s Audience

domenica 12 settembre 2021

Leone d'oro 78^ Mostra del cinema di Venezia

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La settantottesima Mostra d'arte cinematografica di Venezia è terminata, ho sentito almeno un paio di critici di rilievo definirla come una delle migliori degli ultimi anni con tanti bei film e anche quelli italiani si sono difesi efficacemente.
Per quanto riguarda le mie aspettative sulla carta è andato bene Sorrentino che ha avuto anche un bel riconoscimento con il fervore della sala durante la premiazione, forse maggiore di quella per il Leone d'Oro. Il film vincitore è stato infatti L'Événement di cui io mi sono accorto solo al momento della nomina del premio, uscirà in Italia con il titolo 12 settimane, un po' inaspettato, almeno per me, ma sembra incarni in pieno un tema ricorrente in questa edizione: la maternità nelle sue varianti più o meno desiderata, violenta, complessa, rimpianta.
Tornando sulle mie aspettative, sembra deludente il film Mona Lisa and the Blood Moon che è quello, basandomi sulla sola sinossi, su cui speravo la sorpresa positiva, buoni i pareri su Il collezionista di carte di Paul Schrader e sul lungo On the Job 2: The missing 8 che ha avuto il Premio Volpi per l'attore protagonista.
Anche se ero partito bene, mi sono perso molte notizie dalla Mostra in itinere per scoprire nuovi film degni di attenzione e vedere i giudizi sugli altri film su cui avevo messo gli occhi. Per esempio non ho capito com'è il nuovo Dune di Villeneuve, ma ho capito che Zendaya e Timothée Chalamet (i due attori protagonisti) sono idoli dei ragazzini, e non so se sia un buon segno.
Nel taccuino delle "scoperte" in corso di Mostra, ho annotato solo Les Promesses e La scuola cattolica anche se a vedere qualche voto dato dai critici sono film nella media.

  • LEONE D'ORO:  L'Événement, regia di Audrey Diwan.
  • Leone d'argento miglior regia: Jane Campion per Il potere del cane.
  • Gran premio della giuria: È stata la mano di Dio, regia di Paolo Sorrentino.
  • Premio speciale della giuria: Il buco, regia di Michelangelo Frammartino.
  • Coppa Volpi migliore attrice: Penélope Cruz per Madres paralelas.
  • Coppa Volpi miglior attore: John Arcilla per On the Job 2: The Missing 8.

Trailer di L’Événement:

mercoledì 1 settembre 2021

Mostra di Venezia 78 - I film in concorso

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Da oggi mercoledì 1 settembre fino a sabato 11, di questo stesso mese, si terrà la settantottesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la seconda dell'era Covid-19.
Il Presidente di giuria che assegnerà il Leone d'Oro è Bong Joon Ho, regista diventato celebre dopo il successo del bel Parasite (Palma d'Oro 2019, film preferiti del 2019, Oscar 2020), i suoi colleghi saranno: Saverio Costanzo, regista e sceneggiatore figlio di Maurizio, le attrici Cynthia Erivo, Virginie Efira e Sarah Gadon, quest'ultima me la ricordo giovinetta quando l'incontrai nella serie Happy Town, interrotta dopo la prima stagione (mi sarebbe piaciuto vederne la conclusione); poi c'è il regista rumeno Alexander Nanau e per finire Chloé Zhao, la regista vincitrice dello scorso anno cinematografico con Nomadland (Leone d'Oro 2020 e Oscar 2021) che ha in uscita, a novembre, il film Eternals con la Marvel.

Film in concorso a Venezia 78:
  • America Latina regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo
  • Un autre monde regia di Stéphane Brizé  
  • Il buco regia di Michelangelo Frammartino 
  • La caja regia di Lorenzo Vigas 
  • Il collezionista di carte regia di Paul Schrader 
  • Competencia oficial regia di Mariano Cohn e Gastón Duprat  
  • È stata la mano di Dio regia di Paolo Sorrentino 
  • L'Événement regia di Audrey Diwan  
  • Freaks Out regia di Gabriele Mainetti 
  • Illusions perdues regia di Xavier Giannoli 
  • Kapitan Volkogonov bežal regia di N. Merkulova e A. Čupov  
  • The Lost Daughter regia di Maggie Gyllenhaal 
  • Madres paralelas regia di Pedro Almodóvar 
  • Mona Lisa and the Blood Moon regia di Ana Lily Amirpour 
  • On the Job 2: The Missing 8 regia di Erik Matti 
  • Il potere del cane regia di Jane Campion 
  • Qui rido io regia di Mario Martone  
  • Spencer regia di Pablo Larraín 
  • Sundown regia di Michel Franco 
  • Vidblysk regia di Valentyn Vasjanovyč  
  • Leave No Traces regia di J. P. Matuszyński
Se lo scorso anno sembravano già abbastanza i quattro film italiani in concorso, quest'anno sono aumentati a cinque, vedremo di che livello. Sorrentino con È stato la mano di dio e Mainetti con Freaks Out sono quelli che attendo di più.
Dopo la lettura nostalgica di una rivista e delle sinossi sul sito ufficiale della Mostra, posso elencare degli altri film che mi hanno incuriosito:
- Mona Lisa and the Blood Moon. Una ragazza in fuga da un manicomio a ritmo di  musica techno e heavy metal.
- On the Job 2: The missing 8. Film noir filippino ispirato a fatti reali, durata di 208 minuti, mi sa che si aggiungerà alla lista di film lunghi che vorrei vedere.
- Il collezionista di carte. Paul Schrader con il suo giocatore di poker ex soldato potrebbe avere qualcosa da dire, o ridire.
- Sundown, Michel Franco ritorna al lido con lo stesso schema dello scorso anno: una famiglia ricca viene improvvisamente sconvolta da qualcosa.
 
Per i film fuori concorso c'è grande attesa per il Dune di Denis Villeneuve. Ricordo alla lontana il Dune di David Lynch con parecchia confusione: lunghi dialoghi, vermoni giganti e le Bene Gesserit. Poi, nella cartella dal fondo infinito dei film da vedere, ho il documentario sulla versione che voleva fare Jodorowsky: una cosa incredibile!
Il film di Villeneuve è costato più di un milione di dollari al minuto, dura 155 minuti. Sono già previsti un seguito e una serie... Speriamo l'azione ruminante inizi bene.
Altro film che considero degno di attenzione è Ultima notte a Soho del pazzerello Edgar Wright, protagonista è "la regina degli scacchi" della serie, che già avevo attenzionato quand'era la giovanissima strega in The Witch, parlo di Anya Taylor-Joy.
Altri due film da nominare sono quelli con il mitico Silvio Orlando, che tanto mi ricorda gli scolastici anni novanta, uno è Il bambino nascosto e l'altro è Ariaferma dove fa coppia con Toni Servillo.
Voglio infine citare, nella sezione Orizzonti, il film d'animazione Inu-Ho di Maasaki Yuasa, regista dello schizzato Mind Game, e, nella selezione della Settimana Internazionale della Critica, Erasing Frank che racconta di un punk nella Budapest del 1983 rinchiuso dalla polizia in un ospedale psichiatrico.

martedì 31 agosto 2021

La rivista Film TV, molti anni dopo...

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Nei miei anni d'oro della passione per il cinema c'è stata una rivista che era quasi sempre nel mio zainetto, era Film TV. Sto parlando di troppi anni fa, ricordo con nostalgia quei tempi in cui capitava che consultassi più riviste di cinema, sfruttando anche la ben fornita emeroteca.

Film TV era semplice, senza troppe pretese, il settimanale che mi permetteva di scoprire nuovi film, scegliere quelli da registrare ed essere aggiornato sulle nuove uscita al cinema. Avevo smesso di acquistarla, non ricordo se di colpo, per scelta, o a sfumare, di fatto non prendo regolarmente una rivista da non so quanti anni, le uniche eccezioni sono state le volte che ho comprato Le Scienze per il libro in allegato, ma in occasione dell'annuale appuntamento con la Mostra del cinema di Venezia mi veniva ogni volta in mente di Film TV e mi ripromettevo di acquistarla, alla fine lasciavo perdere.
Non quest'anno.

La sensazione nello sfogliarla è stata strana.
Sono andato subito a vedere com'era il voto sintetico dei film ed è rimasto lo stesso di una volta: pallini per le caratteristiche (humor, ritmo, impegno, tensione, erotismo) e giudizio sintetico con il pollice dentro il cerchio con lo sfondo colorato. Però credo abbiano cambiato i colori: ricordavo il verde per i film buoni e ottimi, ora il giallo è buono, un arancione-pesca (che si fatica a distinguere) è ottimo e il verde è dedicato per i film eccezionali. Ma potrebbero essere fallaci i miei ricordi.

Anche la locandina centrale è ancora presente, sempre con una carta dalla qualità discutibile, probabilmente necessaria per stare dentro nei costi, ma che rende il poster praticamente inutile. Questa dedicata a Berlinguer ti voglio bene è pure con gran parte dello sfondo bianco che lascia vedere la stampa del retro, devi essere veramente di occhio "buono" per pensare di appenderla da qualche parte. 

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Per quanto riguarda i contenuti il numero è dedicato alla guida della 78ª Mostra del Cinema di Venezia, ed è come la desideravo ossia semplice, stringata ma completa. C'è spazio ovviamente per i film presenti al cinema e anche per i consigli sulle maggiori piattaforme di film in streaming. Quello che non mi è piaciuto è l'impaginazione e i font utilizzati nella prima parte della rivista, la seconda è con la programmazione dei canali televisivi ed è buona, anche se ho trovato inutili le colonne con il palinsesto di quattro stazioni radio.

Effetto nostalgia a parte non mi metterò a ricomprala, anche se potrei prendere un altro numero per vedere come si comporta nelle recensioni dei film della Mostra di Venezia, comunque è stato piacevole ritrovare Film TV e lo sforzo di resistenza alle comode e gratuite alternative tecnologiche, fra cui la sua versione web, mentre il sito della rivista cartacea è FilmTV.press.

domenica 8 agosto 2021

Libri per le vacanze su un'isola - Helgoland

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Helgoland è il nome di una piccola isola nel Mare del Nord, anzi è il nome di un arcipelago di due isole, la prima, più grande, per modo di dire dato che non arriva a 2 km² di superficie, chiamata proprio Helgoland (che significa Isola sacra), la seconda, ancora più piccola, è chiamata Düne.
L'isola Helgoland è scelta da Carlo Rovelli come titolo del libro perché luogo simbolo di una svolta nella teoria quantistica. È il posto dove, nel giugno del 1925, si era ritirato il giovane Werner Heisenberg per stemperare una forte allergia (l'isola è quasi priva di alberi) e poter riflettere sui suoi studi. Lì è dove ha avuto l'illuminazione di pensare all'elettrone non come a un oggetto che segue una traiettoria, ma definirlo solo in base alle sue qualità osservabili.
L'isola è anche il legame con l'argomento principale di questo blog, come ricorda Rovelli, su Helgoland sono state girate delle scene per il celebre Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau.
Ecco, se siete solo cinefili in questa frase c'era tutto quello che vi potrebbe interessare, se invece siete anche curiosi potreste trovare soddisfazione nel leggere interamente questo libro di fisica, con tratti da romanzo, che Carlo Rovelli dedica alla sua ricostruzione su cosa sia la realtà alla luce delle stranezze della Meccanica quantistica, una realtà che lui vede costituita da relazioni più che da oggetti.

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Sebbene qui io scribacchi di cinema, nell'ultima decina d'anni ho letto molti più libri divulgativi di fisica quantistica che di cinema. Ho deciso di concludere il nato per caso "speciale sui libri per le vacanze" con un qualcosa meno cinefilo ma più vicino ai miei gusti.
Per chi vuole capire pezzo per pezzo l'evoluzione e le problematiche aperte della teoria quantistica non penso che questo sia il libro adatto, però i libri di Rovelli hanno forti pregi: sono ben scritti, fruibili al grande pubblico, sanno emozionare e offrono gradevoli spunti di riflessione; sono un ottimo aperitivo, un gustoso contorno e un piacevole dessert anche se non possono essere la portata principale.
Ma allora abbondiamo! Consiglio il trittico che il fisico-scrittore ha pubblicato con Adelphi: Sette brevi lezioni di fisica, L'ordine del tempo e, appunto, Helgoland. Cito anche un altro libro di Carlo Rovelli che mi era piaciuto molto e tratta più in generale la scienza dal punto di vista storico-filosofico: Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro.

sabato 7 agosto 2021

Libri e compiti per le vacanze (per secchioni) - Allucinazioni americane

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Avevo già abbozzato questo post quando mi mancavano poche pagine per finire il libro, l'ho ripreso perché esattamente il giorno dopo che avevo letto l'ultima pagina è morto il suo autore, ossia Roberto Calasso.
Per me era il suo primo libro, fino ad allora lo conoscevo come una delle menti dietro alla Adelphi. La collana "Piccola Biblioteca" è una delle mie preferite, sia per la selezione dei titoli e nondimeno per il suo comodo formato e per il tipo di carta che ben si adatta alla grafite delle mie care matite permettendo sottolineature evidenti; tutte cose che mi fanno apprezzare l'oggetto in sé.
Dopo la notizia ho ripreso la scrittura del post e mi sono domandato se oltre all'aggiunta sulla triste coincidenza dovevo anche cambiare il tono che volevo dare, mi son risposto: certo che no.

«Cinema significa innanzitutto compresenza di allucinazione e iperrealtà, intesa come fisicità eccessiva».

Direttamente nelle prime pagine, di questa nuova proposta per le vacanze cinefile, viene consigliato di leggere Allucinazioni americane tutto in una volta. È un libricino di 133 pagine ed effettivamente si potrebbe anche concedere lo "one-shot". Io non ce l'ho fatta perché ho trovato abbastanza pesante la prima parte che è quella più cinefila.

«Il feticcio non è che il nome psicoanalitico del figmentum».

In realtà, per la lettura di questo libro, trovo che sia molto più adatto consigliare di guardare prima i due film di Alfred Hitchcock che vengono "analizzati": La finestra sul cortile e Vertigo (La donna che visse due volte) e quindi, il giorno dopo, leggere tutto d'un fiato... Ma non basterebbe, perché nella seconda parte del libro i riferimenti sono a Franz Kafka, altra passione dell'autore, allora sarebbe meglio aver almeno letto anche: America (o Il disperso).

«Scottie non ha nulla da spartire con il magus che si dedica tenacemente alla compositio imaginum».

Lo sfoggio di conoscenze è prorompente però non l'ho trovato fruttuoso e nemmeno tanto convincente in alcune affermazioni, per esempio: arrivare a vedere nei pop-corn al cinema l'elemento che serve a ricordarci della nostra natura corporea, mi è parso eccessivo.
Finita la lettura mi sono domandato: 
- Mi ha arricchito?
- Mi ha aiutato a comprendere meglio i film?
- Erudizione comporta sempre migliore comprensione o può diventare via per sterile sfoggio e/o visioni condizionate dal proprio campo di specializzazione perdendo contatto con il soggetto in analisi?
Ai secchioni in vacanza il compito di guardare i due film di Hitchcock, leggere il libro di Kafka, leggere finalmente le allucinazioni di Calasso e quindi sviluppare il tema a partire dalle questioni poste (io, in modo lapidario, dico: poco, no, non sempre/forse).

P.S.   Forse... Sono solo troppo ignorante io. Mi mancano i fosfeni.

domenica 25 luglio 2021

Libri per le vacanze - I mondi di Miyazaki

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Proseguo lo speciale, diventato tale per caso, sui consigli per le letture in vacanza. Ero partito con un testo impegnativo, poi ho proposto una coppia di volumi molto leggeri e questo nuovo titolo si inserisce fra i due tenori essendo però più legato al primo libro perché è proprio un caso di messa in pratica del fare filosofia con i film, infatti sotto il titolo I mondi di Miyazaki si riporta "Percorsi filosofici negli universi dell'artista giapponese". 

Sono percorsi dal profilo medio e alla fine del tragitto la sensazione è di aver camminato alle volte tornando sui propri passi, toccando vette modeste e senza un paesaggio definito da ammirare.
Mi spiego meglio. Anche in questo caso il libro è un "a cura di", per l'occasione Matteo Boscarol, e i saggi contenuti sono di diversi autori. Durante la lettura ho sentito la mancanza di un percorso fra i saggi proposti che invece si poteva creare, inoltre alcuni si sarebbero potuti eliminare senza togliere molto, per esempio gli ultimi due sui corti sono di scarsissimo interesse, più uno che pare scritto solo per il suo autore. Altri capitoli sono certamente interessanti però diventano ripetitivi fra di loro mentre in altri casi perdono il contatto con l'opera in questione. Più che alla filmografia complessiva di Hayao Miyazaki le analisi proposte interessano tre o quattro film, che sono, in un indicativo ordine decrescente per spazio dedicato: Si alza il vento, Nausicaa della Valle del vento, Principessa Mononoke e Porco Rosso.

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Su dieci contributi che compongono il libro, quelli che più mi sono piaciuti e ho trovato meglio centrati sono stati due:
- "La melancolia dell'ingegnere. Il sogno tecnoscentifico di Si alza il vento" di Alberto Brodesco;
- "Tempo, tecnica, esistenza nell'ultimo Miyazaki" di Marcello Ghilardi.
Altri due li ho apprezzati e trovati interessanti ma non pienamente riusciti perché uno si perde in se stesso e l'altro in quanto a legame con i film: il primo risulta un "mischiotto" di vari aspetti abbozzati; il secondo che accenna a storia, cultura e simbolismo giapponese, propone tenui collegamenti con il film pur essendo proprio uno dei possibili punti di partenza del percorso che mi sarebbe piaciuto trovare nella costruzione del libro. Questi altri due saggi sono rispettivamente:
- "Scienza, tecnologia e natura in Miyazaki" di Marco Casolino.
- "Il dio della foresta - una lettura di Mononoke-hime" di Roberto Torrisi.
 
I mondi di Miyazaki è quindi una lettura consigliata esclusivamente ai fan del regista o della cultura nipponica, una lettura che sfruttando la tipologia di raccolta di saggi brevi può essere fatta anche in un automezzo, fra uno spostamento e l'altro, se non si soffre di cinetosi ("La cinetosi del cinefilo" potrebbe essere un bel titolo per qualcosa); ovviamente va bene anche stesi sull'asciugamano col profumo di salsedine e nondimeno seduti in una fresca serata montana.

domenica 18 luglio 2021

Palma d'Oro 2021

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Ha vinto Titane.
Cannes, più di Venezia, è la mostra del cinema dove si straparla dei vestiti indossati dalle celebrità e nelle testate web dei maggiori giornali italiani è spesso più facile trovare un titolo che riporta alla gallery delle foto dei red carpet che quelli dedicati ai film, ma devo dire che quest'anno ho notato il tentativo di qualcuno di andare in coppia: un articolo sulle impressioni di un film e uno sulle passerelle. Io ho seguito quasi niente di entrambi.

Cannes era anche la competizione cinematografica che apriva idealmente quella che chiamavo "la stagione calda del cinema", in tempi di Covid sì è spostata in avanti, in piena estate, ma sono riusciti a consegnare le palme, lo scorso anno erano rimaste ferme sulla Croisette, e per tornare con il botto il presidente di giuria Spike Lee per sette premi ne ha consegnate nove, sfruttando gli ex aequo.

La Palma d'oro è stata vinta da:

  • Titane di Julia Ducournau

L'unico film italiano in concorso era Tre Piani del mitico Nanni Moretti, dopo la proiezione c'erano stati minuti di applausi, ma torna a mani vuote.
Marco Bellocchio invece riceve la Palma d'oro onoraria e con l'occasione ha presentato il suo documentario Marx può aspettare.

Alcuni film che mi hanno incuriosito e vorrei vedere sono:
A Hero di Asghar Farhadi
Annette di Leos Carax
Benedetta di Paul Verhoeven
Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi
France di Bruno Dumont
Memoria di Apichatpong Weerasethakul
The French Dispatch di Wes Anderson

 [Lista completa dei premi: Palmarès]

domenica 4 luglio 2021

Libri per le vacanze - Il buio in sala & Il buio colpisce ancora

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Avevo sentito spesso parlare di Leo Ortolani e l'idea che mi ero fatto era di un autore di fumetti con uno stile narrativo di sarcasmo e freddure che poteva ben incontrare i miei gusti, ma non avevo mai recuperato nulla.
Poi, dopo parecchi anni, avevo deciso di puntare sul "CineMAH presenta: Il buio in sala" e, anche se mi era bastato, pure su "CineMAH presenta: Il buio colpisce ancora" che ho faticato a finire.
Li ripropongo, a me vengono un po' su, perché potrebbero comunque essere una lettura adatta per qualche cinefilo sotto l'ombrellone, sono una raccolta di strisce-recensione su vari film visti al cinema da Ortolani, sicuramente un'alternativa più leggera alla precedente proposta di libro per le vacanze.
In passato avevo apprezzato lo stesso meccanismo eseguito da Zerocalcare per BestMovie mentre in queste tavole di Ortolani ho trovato troppe volte la ripetizione e la noia.
Credo che la mia delusione dipenda da più motivi: intanto partivo con un'aspettativa troppo alta su Ortolani, poi c'è il problema che a prescindere dall'autore queste strisce-recensione-commento perdono molto se il film in questione non l'hai visto di recente; altro aspetto più specifico che non mi ha entusiasmato è che nella maggior parte dei casi si replica una schema: un blockbuster che Ortolani va a vedere quasi per forza, già sapendo a cosa va incontro, ne segue la derisione sui difetti tipici del genere, tanto scontato che con il passare dei film e delle pagine diventa quasi più curioso vedere come riuscirà ad eseguire la variazione sul tema "mi sono rotto le scatole" che nuove battute inerenti al singolo film.

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La Disney acquisisce i diritti di Indiana Jones

A me i due volumi non sono piaciuti, direi buio in sala e poca luce sulle pagine, però ogni tanto qualche sorriso è riuscito a strapparmelo (qui sopra la vignetta che più ho trovato geniale) e ho pensato di proporli lo stesso perché ho visto che in generale sono molto apprezzati e ben valutati dal pubblico, quindi diffidate da me e prendeteli in considerazione (meglio in prestito) se siete alla ricerca di una lettura leggera, con qualche risata, spalmati sulla sdraio come se fosse la poltroncina del cinema.

domenica 27 giugno 2021

Libri per le vacanze - Come fare filosofia con i film

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In altre occasioni ho rimarcato come il mio interesse per il cinema sia soprattutto indirizzato al mezzo come forma di espressione del pensiero: quindi un fare filosofia con i film.

Voglio consigliare un libro perfetto per chi si ritrova nella mia visione del cinema ed è alla ricerca di un libro da portare in vacanza, si tratta di Come fare filosofia con i film a cura di Roberto Morducci.
Il libro è della Carocci editore inserito nella collana Studi Superiori, è di sole 143 pagine, ma è una scrittura di tipo universitario, densa, quindi non propriamente una lettura di svago. Non è un libro da leggere sotto l'ombrellone, questo Come fare filosofia con i film è una lettura più impegnativa, tecnica e asciutta, più adatto da portarsi in montagna e da leggere al fresco, seduti comodi con una matita in mano.

Il libro dopo l'introduzione è strutturato in due parti. Nell'introduzione si mettono in evidenza quattro metodi filosofici per leggere i film e sono collegati, a mio parere secondo un'esigenza più sensazionalistica che formale, ad altrettanti sensi. Abbiamo così:

  1. Vista - Filosofia dell'immagine: guardare il film per ciò che dice della realtà.
  2. Tatto - Filosofia filmica: guardare alle ragioni che sostengono l'immagine come se il film fosse un testo argomentativo.
  3. Udito - Filosofia con il cinema: dal linguaggio verbale del film a qualcosa che va oltre.
  4. Gusto - Storia e critica nei film: usare un metodo storico-filosofico per analizzare l'espressione di una storia con uno sguardo teorico ed ermeneutico. 

Lo scopo sarebbe quello di "sentire" i film con questi quattro sensi e quindi con il pensiero, per avere un'esperienza più consapevole e approfondita di quello che cinema può offrire. 

Come-fare-filosofia-con-i-film-sottolineature

Nella prima parte vengono forniti gli strumenti di indirizzo per compiere un'analisi riferita al rispettivo senso/metodo. Mentre nella seconda parte si passa alla pratica e questi strumenti interpretativi sono utilizzati per riflettere seguendo i quattro metodi su altrettanti film, che sono: 

  • 8 e ½ di F. Fellini
  • Adaptation di C. Kaufman
  • Il settimo sigillo di I. Bergman 
  • The Hateful Eight di Q. Tarantino

A me il libro è piaciuto molto nella prima parte, con qualche alto e basso nella seconda, ma nel complesso vorrei pure rileggerlo. È a cura di Roberto Mordacci, ma i diversi capitoli sono scritti anche da altri autori: Andrea Tagliapietra, Claudia Bianchi, Luca Pes, Maria Russo, Raffaele Ariano, Francesco Valagussa e Antonio Moretti.

lunedì 31 maggio 2021

Almeno uno screenshot

go-pi-greco-spirale

Aggiorno il post pubblicato ieri con una laconica frase. Mi ero preso all'ultimo, mi ricordavo di aver salvato un'immagine da un film che volevo usare, ma non la trovavo più e nemmeno ricordavo quale fosse. 
Rimandato ad oggi la ricerca ho rinunciato presto, devo averla spostata o cancellata, faccio finta che lo screenshot qui sopra sia quello che avevo pensato di condividere, tanto non è importante, per lo più era un pretesto per presentare FILMGRAB un sito che raccoglie oltre 160.000 immagini da più di 2500 film. È proprio da questo sito che ho preso l'immagine sopra.
Una volta scelto un film potete guardare i singoli fotogrammi oppure scaricare con un clic tutta la gallery degli screenshot in un archivio compresso. Unica nota dolente è che le immagini non sono ad alta definizione, ma la lista di film è di alto livello.

film-grab


martedì 27 aprile 2021

Oscar 2021

oscar-2021-zhao

I vincitori degli Oscar 2021 sono stati:
  • Miglior film: Nomadland di Chloe Zhao
  • Miglior regia: Chloe Zhao per Nomadland
  • Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell per Una donna promettente
  • Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins  per The Father
  • Miglior attrice protagonista: Frances McDormand per Nomadland
  • Miglior film internazionale: Un altro giro di Thomas Vinterberg
[Per l'elenco completo vedere Premi Oscar 2021 con i vincitori fra i nominati]

 A questi Oscar 2021 volevo provare ad arrivare almeno in parte preparato e quindi riuscire a vedere tutti i film candidati come miglior film. Ovviamente non ci sono riuscito, ma degli otto ben sei li avevo visti (mi mancavano Minari e The Father), e mi ero fatto alcune idee. 

 La prima idea era su Nomadland, il film grande vincitore dell’edizione, subito dopo la visione mi era venuto in mente Tre manifesti a Ebbing, Missouri, il precedente film con Frances McDormand che interpreta la parte della protagonista. Avevo avuto la stessa sensazione: molto brava lei, buon film, ma non è che mi abbia entusiasmato. La mia visione dei due film era avvenuta dopo che entrambi già avevano avuto premi e riconoscimenti, e finito di vedere Nomadland, l’ultimo dei sei candidati che ho visto, mi son detto “mi sa che vincerà anche l’Oscar, però io voterei qualcos’altro”. Per l’ennesima volta non mi ritrovavo nella maggioranza.

 La seconda idea che mi ero fatto riguardava gli altri film, sul come il sentire civile-movimentista-mediatico statunitense degli ultimi anni si rispecchiasse nella selezione degli altri papabili migliori: il “Me Too” e il “Black Lifes Matter” erano rappresentati dai film come Una donna promettente, Judas and the Black Messiah e Il processo ai Chicago 7. E qui si potrebbe parlare e scrivere di più, con derivazioni sul politicamente corretto, sull’opportunismo e sull’ipocrisia, ma il mio è un commento veloce e quindi le idee finiscono qui. 

 Però, rapido rapido, vorrei dare i miei premi, fra i film candidati che ho visto. Credo che avrei assegnato a Sound of Metal il miglior film, ho dovuto vederlo in due parti perché mi aveva fatto montare l'ansia, meritato il suo Oscar per il sonoro; a David Fincher avrei assegnato la miglior regia per Mank; avrei confermato come miglior sceneggiatura originale Una donna promettente, che avevo iniziato a guardare diffidente e poi avevo trovato ben eseguito; infine mi domando se avrei confermato, come miglior film straniero, Un altro giro, che avevo annotato fra i film che avrei voluto vedere nel post dei miei preferiti del 2020, ma non ho visto. 

 Non posso concludere senza un cenno alla mia cara categoria dei film d’animazione. Ho visto solo Soul che ha vinto l'Oscar, ma tifavo sulla fiducia su Wolfwolkers perché Tomm Moore lo seguo e promuovo dal suo esordio con The Secret of Kells. Ciò nonostante il film della Pixar mi è piaciuto, sanno creare veramente opere di altissimo livello, mi impressionano ogni volta per la qualità tecnica, e in questo caso mi hanno colpito anche perché strizza molto poco l’occhio al pubblico dei ragazzini, per il tema trattato si rivolge più ai young-adult, alla generazione che con i vari film Pixar ci è cresciuta.

Un'edizione degli Oscar non sorprendente, ma con una media discreta.

mercoledì 31 marzo 2021

Snack al cinema: Liquirizia ripiena alla menta Panda

Liquirizia ripiena alla menta Panda
Solitamente tra febbraio e marzo scrivevo il post dedicato agli Oscar, quest'anno, causa Covid, la cerimonia è stata spostata e si terrà il 25 aprile. In mancanza di quest'occasione stavo cercando un'altra idea per non far sfuggire il mese senza un contributo e mi sono messo a rovistare nell'archivio delle bozze di post, ne ho trovato uno abbastanza vecchio in cui volevo condividere le mie abbinate di birra+snack preferite per accompagnare la visione di un film. 
La maggior parte di quelle bozze forse potrei anche cestinarle; anche questa avrebbe potuto prendere benissimo quella strada. 
Sapere, per esempio, che un film di Star Wars per me si abbina con una Franziskaner e le patatine Amica, o che Delirio e paura a Las Vegas va visto bevendo due Moretti da 66, una nel primo tempo e una nel secondo, oppure che per un film drammatico trovo indicata una Du Demon in lattina con degli arachidi salati, credo sia poco interessante. 
Ho quindi deciso di lasciare stare l'elenco dei mie generi di conforto preferiti per la visione dei film, e sottolineare invece un unico alimento che mi ricorda un cinema (credo sia anche il primo in cui sono andato in assoluto) e la mia età dell'oro con il cinema. 
Sto parlando della barretta di liquirizia Panda farcita che si vede nell'immagine d'apertura del post, una liquirizia ripiena di zuccherosa sbobba alla menta che strappavo a piccole dentate per poi lasciarla sciogliere in bocca durante la visione del film. 
Un malinconico elogio a un dolciume che probabilmente avrò mangiato solo una manciata di volte, veniva venduta nel piccolo angolo bar interno al cinema e non era il cinema che più avevo frequentato. Non l’ho più potuta gustare e non mi è più capitato di rivederla: barrette di liquirizia Panda sì, ma farcite come quella no. Mi sembra così lontano quel gusto e quel tempo, insomma è per me un po' come la Madeleine di Proust senza però poterla riassaggiare oggi, mi rimane solo il ricordo.

domenica 28 febbraio 2021

Come scegliere un film da vedere in modo veloce, o forse no

un-buon-film-da-vedere

Ormai la disponibilità di film da vedere sono estese per molte persone, non è più un problema aver qualcosa da vedere, diventa più difficile scegliere cosa vedere.
Sarà capitato anche ad altri, a me spesso, di aver voglia di guardare un film e mettermi a spulciare le liste delle possibilità: questo potrebbe andare, ma forse è meglio in un altro momento... Quest'altro lo volevo vedere da tempo, ma è troppo lungo per adesso... Bello questo qui, ma è triste e mi servirebbe qualcosa di allegro... Il tempo passa e alla fine non si vede più niente.

film in base al genere
Non so perchè "The Secret of Kells" sia sotto Sci-Fi movies

A togliere ogni indugio, o forse no, c'è: A good movie to watch
Si può usare come una soluzione da taglio del nodo gordiano cliccando su "random" o "the very best" sulla home page del sito, verranno così segnalati i film che rispecchiano la relativa scelta rapida e dove è possibile vederli direttamente sul web. Fatto, ridotto il campo di scelta per noi.
Oppure, al posto di questa soluzione secca, si può sfruttare il sito per guidare la propria scelta tenendo in considerazione le piattaforme di streaming preferite, o avere qualche consiglio scegliendo il genere o lo stato emotivo desiderato oppure qualche altra categoria.

scheda-film-esempio

Semplice e funzionale anche la scheda del film che propone un voto ben evidente, trailer, sinossi, i link rapidi per accedere a IMDb, Rotten Tomatoes e Wikipedia (per avere maggiori informazioni), ci sono poi le opzioni per la visione in streaming e qualche altro film consigliato.
È possibile anche registrasi a pagamento per non visualizzare le pubblicità e attivare maggiori consigli e funzionalità. Un difetto è che il servizio è solo in inglese.
Se non ci si accontenta della soluzione rapida un po' drastica del "random" o "the very best", c'è il rischio di perdersi anche dentro a A good movie to watch scoprendo nuovi film e altre possibilità, trovandosi punto e a capo con il problema della scelta. In ogni caso è un servizio web piacevole che propongo ai cinefili, vedranno loro come utilizzarlo a proprio comodo.

domenica 31 gennaio 2021

Come recuperare le puntate di Audiogrammi di Radio24

audiogrammi-vecchie-puntate-radio-24-podcast

Mi piace ascoltare podcast da ormai tanti anni, ce ne sono di molto interessanti, sono versatili, fanno compagnia e ottimizzano i tempi. C'è stato un vero boom di nuove proposte negli ultimi anni, ma in questi giorni mi era balzato in mente un vecchio podcast che in passato avevo già citato da queste parti, era quello della trasmissione Audiogrammi, su Radio 24, che traduceva i film in linguaggio radiofonico.
Quando si parla di cinema alla radio, il riferimento è Il cinema alla radio di Hollywood party: storica trasmissione di Radio 3 Rai. Audiogrammi aveva seguito la stessa strada con la particolarità che il programma di Laura Faggin e Paolo Corleoni aveva una selezione di film ispirati da romanzi: una voce narrante univa i dialoghi estratti dai film.
Ricordo di aver ascoltato due puntate dedicate ad Alta fedeltà (film di Stephen Frears dal romanzo di Nick Hornby), e mi erano piaciute, ero curioso di recuperare le altre ma sul sito ufficiale della trasmissione su Radio24 non sono più disponibili, mi sono quindi messo alla ricerca per vedere se era possibile trovarle in qualche altro posto. Sono approdato allo storico Archive.org, sotto "Audiogrammi" si trovano solo alcune puntate ben segnalate con le informazioni del file audio, sono quelle dedicate a: Piccole donne, Vita di P, Arancia Meccanica e Zanna bianca e si possono trovare e scaricare qui.
Ma se si ha pazienza, si possono recuperare anche delle altre puntate, la scomodità è che non si riesce a capire dal nome del file a quale film-romanzo si riferiscono, perché mancano i titoli. Bisogna quindi ascoltare l'inizio per sapere di cosa trattano, per esempio "140706-audiogrammi" corrisponde a Into the Wild. Queste altre puntate in incognito le potete ascoltare e fare il download partendo da qui.
Quindi se il vostro gestore di podcast non trova le vecchie puntate di Audiogrammi potete passare per il web scaricarle manualmente (magari rinominare i file con il titoli del loro contenuto), per poi trasferirle e ascoltarle nel vostro dispositivo preferito.