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domenica 29 novembre 2009

The wishlist - I film che vorrei vedere

My wishlist
Come ho già avuto modo di raccontare mi sono sempre piaciute le liste, a tal proposito ricordo con piacere quando lessi (torna a casa) Alta fedeltà proprio all'apice di quella perversione e vi trovai ben descritta la passione per questo culto difficile, forse insensato, in quel caso erano TopFive.
Questa volta il compito era molto più semplice, non si trattava di scegliere chi far comparire e chi no in un elenco sentito soggettivamente come importante, si allontana dal vero "spirito delle liste" perché mi serviva solo un posto dove tenere un promemoria dei film che vorrei vedere.
MyWishlist può essere il sito ideale per compilare e aggiornare una propria lista.
Il sistema per costruire la propria pagina è molto pratico e veloce, si può aggiungere anche un bookmark sulla barra dei segnalibri per rendere l'aggiunta di una nuova item ancora più semplice.
Potete usarla per raccogliere le cose che vi piacciono, per organizzarle e condividerle, potrebbe diventare una moderna e asettica letterina per Babbo Natale dalla quale attingere per i regali, o visto la crisi economica, per "il" regalo.
Se volete tenere in un unico posto più liste MyWishlist si rivela però inadeguato e bisogna andare in cerca di alternative, ad esempio si può saltare dalle parti di Listography, praticamente un social network per i fan delle liste.
Buona listmania!

giovedì 26 novembre 2009

Matrix con i Lego



Making of:


mercoledì 25 novembre 2009

Alibi e sospetti

Pierre Collier è uno psichiatra con il vizietto delle donne, nel corso di un fine settimana fra amici, nella villa del senatore Henri Pages, viene assassinato mentre esce dalla piscina. Chi è stato?
A me piacciono i gialli che hanno questo schema, villa borghese occupata da invitati legati fra loro, ci scappa il morto, insomma un classico, e in questo caso il film è pure tratto dalla scrittrice classica del genere, Agata Christie. Ma il film non riesce a acchiappare lo spettatore per colpa di personaggi troppo “moderni” e neanche a invogliare la risoluzione di un caso impantanato più nel capire la fine dell'arma del delitto che lo scontato assassino.
Si sceglie di non utilizzare un investigatore come accompagnatore per l'indagine e si rimanda il compito ad uno scrittore in crisi d'ispirazione e con problemi di alcool che fra impacci e impicci riuscirà a “recuperare” materiale, e finale, per il suo prossimo libro.
In questi tipi di film si tocca la borghesia nell'intimo, nascosta e protetta socialmente dal velo che la ricchezza permette celando meschinità, doppi giochi e rancori che vengono però smascherati evidenziando una povertà morale poco invidiabile.
Nel cast c'è anche Caterina Murino che fa la sua passeggiatina nuda e sembra fin troppo convinta della parte, afflitta dalla sindrome della Bellucci ancora più evidente quando apre bocca.
Gradito
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 5 |

martedì 24 novembre 2009

Religiolus - Vedere per credere

vedere per credereBill Maher ci accompagna in un viaggio con tappe negli Stati Uniti, al Vaticano, ad Amsterdam e a Gerusalemme per promuovere l'arte del dubbio che ritene essere il suo vangelo e che vuole contrapporre a quello della cieca fede.
Il ghigno che Bill ci offre fin dall'inizio denota che l'andazzo è quello di un comico non di uno documentarista e lo sguardo del film è un puzzle di interviste con il quale la nostra “guida” può dileggiare i suoi credenti interlocutori e far leva sulle contraddizioni e le assurdità che le religioni offrono.
Spesso il risultato è divertente, ma la questione è che lo schema e il percorso adottato è un totale fallimento considerata la tesi iniziale.
Maher dialoga con camionisti che si ritrovano in una cappella lungo la strada, con il capo della chiesa della cannabis, con quello di una chiesa che "risana" i gay e non si lascia scappare un furbo predicatore ben vestito che sfrutta i suoi fedeli creduloni convinti che sia la reincarnazione di Gesù Cristo; insomma la selezione di Maher non bada molto alla qualità e allo spessore.
Anche quando compare l'unico credente che potrebbe offrire contenuti, un frate davanti al Vaticano, sfrutta la sua criticità verso la sfarzosa istituzione cattolica per dare man forte alle proprie ironie e non coglie l'occasione per domandargli come mai sia un credente nonostante quella polemica.
Nel finale si corona il tracollo dell'intenzione perché l'invettiva contro le religioni ancora una volta non predica, né diffonde, il dubbio, bensì spara i classici anatemi della condanna tout court ignorando gli aspetti benefici, sociali e individuali, che le religioni hanno prodotto. In questo modo appare con i "paraocchi" e non si colloca poi molto lontano da chi è accecato dalla fede.
Il film pertanto fallisce nell'intento logico ed è sbilanciato sul tono ironico: provoca senza centrare, tocca alcuni punti ma non approfondisce e seleziona il tipico materiale comodo per partorire delle caustiche battute e favorire le proprie posizioni sfruttando semplificazioni e trucchetti dialettici.
Forse senza la premessa delle intenzioni si sarebbe potuto guardare solo come una commedia dal taglio d'inchiesta e quindi aspettarsi gag e freddure accantonando l'attesa di una qualche analisi culturale, sociale, politica, psicologica che il (problematico) tema delle religioni investe.
Io un po' mi sono divertito, prendendo il film come “satirico”.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: - | Fot: 6 | Sce: 4 | Son: 6 |

domenica 22 novembre 2009

Comunicazione di servizio


comunicazione di servizio

Come qualcuno avrà notato sono passati dieci giorni senza post, da un po' non ho nessuna voglia di scrivere, in più ho scoperto che Google ha deciso di penalizzarmi, non so perché, riducendo il PageRank de Il Recidivo da 3 a 2; la cosa infierisce sulla mia già bassa iniziativa dato che ha ridotto di colpo le visite al blog di un terzo.
Vedrò se riesco a sforzarmi e dare un minimo di produzione o se è la crisi del secondo anno che chiama chiusura.

giovedì 12 novembre 2009

The Champions of Screenshot

campioni di screenshot

Con la settimana scorsa si è chiuso l'appuntamento dello ScreensHot che per il momento non ha in programma una ripresa. Quell'immagine settimanale aveva una triplice intenzione, ma è stato soprattutto l'aspetto ludico quello che ha appassionato i nostri amici lettori.
Marko e Spino sono riusciti ad indovinare la provenienza di quei frammenti filmici più di tutti gli altri e per rendergli le meritate lodi ecco 10 domande che svelano cosa si nasconde nell'intimo di un primatista di ScreensHot.

  1. Qual è stata la tua tecnica per indovinare più ScreensHot degli altri?
    Marko: a. memoria visiva, b. aiuti del titolo, c. lista dei film visti dal recidivo, d. google
    Spino: A volte semplice tempismo, altre volte intuizione, la maggior parte è stata una gran botta di c... :D
  2. Qual è stato il tuo ScreensHot preferito?
    M: mah, quelli dove ho indovinato? a mio avviso c'è stata un'evoluzione nel corso dei vari sh: all'inizio si puntava più all'immagine di una singola persona (generalmente donna), mentre verso la fine la scena la faceva da padrone.

    S: Senza dubbio Old Boy
  3. Quanti film vedi in un anno, circa?
    M: +/- 40

    S: 150 circa (3 alla settimana)
  4. Qual è il tuo genere di film preferito?
    M: fantascienza / attualità / drammatico / storico

    S: Thriller
  5. Perché guardi film?
    M: perchè non dovrei farlo?

    S: perché il cinema è un viaggio continuo mentale, temporale e fisico e se c’è una cosa di cui ho bisogno è di evadere, in continuazione.
  6. Star wars o Star trek?
    M: Star wars

    S: Star Wars tutta la vita!
  7. Jessica Alba o Eva Green?
    M: Eva Green

    S: Eva... Francese... Mia coetanea... Non scherziamo.
  8. Leonardo di Caprio o Matt Demon?
    M: Matt Demon

    S: Leo
  9. Pixar o Studio Ghibli?
    M: pixar (l'altro non so nemmeno cosa sia)

    S: Durissima... ma Pixar
  10. Quale link di blog o sito che ti piace consiglieresti?
    M: Internazionale

    S: Uno di passaggio Genio. Punto.

Qualcosa in più dei due vincitori ora lo conosciamo, Marko per indovinare è stato metodico e indagatore mentre Spino più istintivo, a spingerli nella visione dei film c'è per il primo strafottenza ;-), per il secondo la possibilità d'evadere e viaggiare a 360 gradi, ma ingredienti essenziali se si vuole diventare dei campioni come loro è preferire gli amici di Ciubecca a quelli di Spock e, chissà se è perché qualcuna adesso ama essere sculacciata con violenza, preferire Eva Green a Jessica Alba.
In fatto di uomini, invece, sono divisi, ma Spino sembra un passo avanti dimostrando intimità con Di Caprio che chiama affettuosamente Leo.
Scherzi a parte, ringrazio entrambi per il tempo dedicato a rispondere e complimenti vivissimi per aver primeggiato!

martedì 10 novembre 2009

Invidia ed epica per una rivolta

the revolution is face lessCapita di conoscere persone di cui invidi certe qualità, non intendo quel tipo di invidia che vuole il male dell'altro ma quella che riconosce nell'altro un qualcosa in più che si desidererebbe avere anche noi. Fra le persone che invidio un po' c'è Wu Ming.
A dire il vero Wu Ming è un collettivo di scrittori, quindi non una persona, ma se vogliamo essere pignoli e precisi, e io lo sono, c'è uno dei componenti che apprezzo di più: Wu Ming 4, al secolo Federico Guglielmi.
Quello che però mi attira e mi fa apprezzare particolarmente il collettivo è la filosofia che accompagna le loro opere: tutto quello che producono è liberamente accessibile dal loro sito e intorno ai loro progetti cercano di sviluppare diramazioni credendo molto nella possibilità di confronto che il mondo della rete offre. Seguendo quest'ultimo approccio è interessante lo sviluppo del concetto del New Italian Epic che si è evoluto proprio dall'incontro di riflessioni cumulate e collettive della rete.
Io ho conosciuto il Wu Ming leggendo il loro primo libro Q, al tempo lo pseudonimo che usavano non era Wu Ming, ma Luther Blissett, poi ho proseguito attraverso il loro podcast.
In questo periodo stanno “festeggiando” i dieci anni dalla pubblicazione del loro primo romanzo con l'uscita del nuovo libro Altai che riprende anche un vecchio protagonista e prosegue storicamente gli eventi di Q.
Con questo post oltre a consigliarli a chi non li conosce, vorrei proporvi di scaricare dal relativo sito Pontiac, niente di speciale, possono offrire di meglio, ma è un piacevole assaggio.
Pontiac è un audiolibro, un opera “collaterale” di Manituana, che parla del tempo degli indiani pre-rivoluzione americana e l'ho usato come le vecchie storielle prima di andare a dormire, desideroso di sprofondare nei sogni, magari condizionati dalle atmosfere che i brevi racconti riescono ad evocare.
Per finire torniamo nel mondo cinema, infatti, il Wu Ming ha contribuito anche alla settima arte lavorando alla sceneggiatura di Lavorare con lentezza che però io devo ancora vedere.

AGGIORNAMENTO
Poi ci discuti direttamente e scopri che almeno uno di loro è un pochino borioso e la stima cala a picco.

domenica 8 novembre 2009

Cinefilia moderna

Stavo mettendo a posto un po' di file, ringrazio l'abitudine di fare backup di tanto in tanto che mi ha salvato un bel pezzo di archivio, e ho trovato l'immagine qui sopra. Non ricordo dove l'avevo presa, forse da flickr, e non so a chi assegnarne la "paternità".
Mi è sembrata simpatica l'idea di immaginare (ma magari l'hanno anche fatto da qualche parte) l'ultima fila della sala del cinema per chi vuole usare il cellulare per aggiornare la rete in tempo diretto, ad esempio su twitter, della propria visione. In questo modo si evita di disturbare gli altri.
Sicuramente sarà capitato a tutti di trovarsi con l'individuo o la signorina dipendente da messaggini che non riesce ad interrompere il vizio nemmeno per un paio d'ore controllando ossessivamente il piccolo schermo e catturando lo sguardo dei vicini attirati da quel lampo di luce invasivo che espropria l'attenzione dal grande schermo.

sabato 7 novembre 2009

Ataque de Pánico! (Panic Attack!)


Guardando questo video virale, un cortometraggio diretto da Federico Alvarez, con robottoni che assaltano una città, mi sono reso conto di come ci sia una comune percezione di minaccia che sta diventando uno stereotipo globale, e non più solo americano.
L'invasione degli ultracorpi è da sempre un classico del cinema e il nemico cala sopra una grande città anche in questo filmato che ricorda abbastanza District 9, dove la città era Johannesburg (Sudafrica), mentre ora è il turno dell'uruguaiana Montevideo.
Che stia diventando un po' banale come "situazione iniziale"? In questo corto pure la musica di sottofondo è già sentita in altri film.
Ulteriori conferme che è sempre più difficile aggiungere ingredienti nuovi e non rimane che decontestualizzare, scomporre, ricomporre.

giovedì 5 novembre 2009

Sh050 - Una fine... e vissero tutti infelici e scontenti

vissero tutti infelici e scontentiScreensHot: ammira solo, usa come sfondo del desktop o indovina il film.

mercoledì 4 novembre 2009

Pellicole per non dormire [Baby's room - To let - Xmas tale]

Peliculas para no dormir è la risposta spagnola alla serie americana Masters of horror. Sei registi guidati da Narciso Ibanez Serrador, che nel passato conta già la serie televisiva Historias para no dormir, si cimentano in un'ora di paura celebrandosi come esponenti del genere horror di scuola iberica.
Io ho visto tre film della serie, eccoli:


La habitación del niño (Baby's room)
di Alex de la Iglesia
babys roomGiovane coppia fresca di pargolo va a vivere in una nuova, vecchia casa, ma dal monitor di sorveglianza della stanza del bambino si vedono strane figure. Il padre comincia ad esserne ossessionato, scoprirà che quello schermo permette di vedere una dimensione parallela di un passato che si ripete.
Non male questo salto di De la Iglesia nel paradosso del gatto di Schrödinger, nel potere dell'osservatore e della sua ri-collocazione spazio-temporale. C'è un po' di confusione, ma l'atmosfera da disturbo mentale cresce costantemente fino al delirio finale.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 6 |


Para entrar a vivir (To let)
di Jaume Balagueró
par entrar a vivirAltra giovane coppia alla ricerca di un appartamento si trova sotto la pioggia davanti a un maltenuto stabile in zona periferica. Pensano alla bufala, ma quando trovano la presunta agente immobiliare non riescono a non concederle almeno una possibilità.
La signora è in realtà molto turbata mentalmente e in preda alla pazzia costringe le sue prede in pose obbligate, per non perdere il sapore di quotidianità che gli inquilini offrivano prima che il palazzo venisse abbandonato.
Carino, soprattutto tecnicamente ed esteticamente, anche la storia, di un orrore che si genera dalla privazione della rassicurante immobilità delle consuetudini, non è male come spunto.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |


Cuento de Navidad (Xmas tale)
di Paco Plaza
xmas taleUn gruppetto di ragazzini trova in fondo a una buca nel bosco una donna vestita da babbo natale. Scoprono che ha da poco rapinato una banca e decidono di liberarla solo se gli dirà dove ha nascosto la refurtiva... ma un rito voodoo crea qualche problema.
Qualcuno ha visto Invasione Zombie? Purtroppo no, mia madre ci ha registrato sopra Dynasty. Almeno avete sentito di quel bambino di Valencia che ha mangiato un topo perché l'ha visto fare in Visitor? Faceva schifo! Un vero sballo!
Ecco un'idea della sceneggiatura di questo racconto che si rifà agli anni ottanta con tanto di ragazzi che prendono i loro nomi in codice dall'A-Team e si parlano attraverso i walkie-tolkie. Che ricordi!
Questo “sfondo” iniziale è la parte più bella, quando arriva lo zombie e si passa alla presunta zona di paura nel luna park c'è poca sostanza, ma almeno il finale viene rinforzato.
Metti la cera, togli la cera.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 5 |

domenica 1 novembre 2009

Amenábar a spasso nell'agorà con Ipazia è assediato dai cristiani?


Alejandro Amenábar, il regista già noto per The Others e Mare dentro, aveva presentato al Festival di Cannes 2009 il film Agorà che racconta la storia di Ipazia (una filosofa, matematica e astronoma greca), l'uscita della pellicola nei cinema spagnoli è stata un enorme successo tanto che risulta essere la migliore dell'anno con un milione di spettatori in una manciata di giorni.
Ebbene, nonostante questo consenso di pubblico, il film forse non arriverà nelle sale italiane perché da noi nessuno ne ha ancora acquistato i diritti.
La motivazione potrebbe essere dovuta al fatto che il film è stato reputato non meritevole, oppure, considerato che Ipazia è nota soprattutto per la sua battaglia fra scienza e fede, tanto d'essere stata assassinata per mano dei cristiani, si potrebbe pensare anche al boicottaggio.
C'è anche una terza possibilità, purtroppo, ossia che sia una furba operazione di marketing per attirare l'attenzione e alla quale starei contribuendo proprio in questo momento.
Nella rete si trova anche una petizione per chiedere che il film sia proiettato nel nostro paese. Magari, proprio perché sono cosciente che potrebbe trattarsi di un escamotage, avrei potuto evitare questo post e vedere prima il film per valutare se promuoverlo o meno, comunque è un occasione per ricordare una martire della ragione contro le contraddizioni e i fondamentalismi delle religioni e di come il passato sia sempre troppo attuale.