
Cast away è ben girato, per me un po' noioso, per la gran parte non è molto diverso da un'isola dei famosi con unico concorrente il bravo Tom Hanks che deve trovare un riparo, mangiare le noci di cocco, catturare i pesci, procurarsi il fuoco... ovviamente manca la prova leader.
A confezionare e valorizzare il film sono le due parti che precedono e seguono la vita da naufrago.
Il nostro protagonista che nella sua “immersione” lavorativa credeva di dominare il tempo si ritrova forzatamente “liberato”. Nella lotta alla sopravvivenza l'amore per la sua innamorata diventa la spinta per resistere e l'amico immaginario Wilson (un pallone da pallavolo) il compagno di sofferenza con cui condividere la sofferenza per ben quattro anni.
L'incredibile ritorno alla vita non sarà rose e fiori, anzi si insinuerà il dubbio che forse quell'isola maledetta non avrebbe dovuto lasciarla, ma il lieto fine pretende che la speranza sia ultima a morire e che una nuova felicità sia dietro l'angolo o dispersa fra le distese americane.
Insomma è una storia dell'uomo americano perfetto che raggiunge da solo il successo, che si ritrova senza niente ma riesce a rialzarsi, che si ritrova con i sogni infranti ma riesce a costruirne di nuovi. Uh, Bravo.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |