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lunedì 15 febbraio 2010

Quo vadis, baby?

A Giorgia viene recapitato uno scatolone zeppo di videocassette, contengono le “confessioni" della sorella Ada suicidatasi misteriosamente sedici anni prima.

Non rimane che spolverare un passato che si voleva dimenticare, ma che diventa indispensabile per capire e poter tornare a vivere.
E' possibile capire? Si sta meglio sapendo la verità?

Salvatores ci offre un cinema che indaga sulla vita e su se stesso, un cinema che guarda videocassette di filmati amatoriali, di frammenti esistenziali.

Tre sono i personaggi principali: Ada, che rincorre un sogno, Giorgia che rincorre il passato, e il loro padre, che da quel passato non riesce a sfuggire, vivendo un pesante senso di colpa.

Con il tempo le persone cambiano, il tempo è uno dei fattori mutanti per eccellenza, quindi districarsi in quello che è stato diventa più complicato: “ora siamo diversi, siamo fisicamente diversi”.
 Giorgia continua comunque a cercare, ma “Quo vadis baby?”. Sai a cosa vai incontro?
Per quanto uno viva fianco a fianco con una persona non può mai dire di conoscerla completamente, come pensare di conoscere e capire meglio qualcuno che addirittura non c’è più?
 Forse non c’è neppure così tanto da indagare, l’ultimo errore, non certo la causa di tutto, è proprio quella considerazione: “me ne sono andato, l’ho lasciata sola”.
L'investigatrice Giorgia riesce a recuperare delle versioni dei fatti, si crea una “visione” di come sono andate le cose, ma è incompleta, fattori importanti sono ancora celati. Siamo noi spettatori a “vedere”, a diventare testimoni, di come le cose sono andate, proprio grazie al loro imprimersi sulla memoria della "pellicola" (il film è girato in digitale).

Pensare che il Cinema già diceva tutto, Lang ci ammoniva: “continuate le ricerche… troverete quel che cercate”. Se solo Giorgia avesse amato un po’ più il cinema l’avrebbe saputo anche lei, e anche quello che Lang aggiungeva: “bisogna vigilare meglio sui nostri bambini!”. Seguendo il consiglio forse qualcosa sarebbe stato evitato.

Il cinema può essere maestro di vita e Salvatores ce lo ricorda in questa trasposizione dell'omonimo romanzo di Grazia Verasani, un bel noir con qualche problema in sceneggiatura ma dalla colonna sonora azzeccatissima come la scelta di Angela Baraldi nel ruolo della protagonista.

Estasiato
| reVisione dal passato |

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