[+] È passato un bel po' di tempo da quando ho visto Paranoia Agent (2004), la Serie TV d'Animazione di Satoshi Kon; l'avevo guardata in giapponese sottotitolata in inglese, compito per me impegnativo perché il mio rapporto con le lingue straniere è e sempre sarà conflittuale, quindi indice che ci tenevo molto. Lo sforzo fu in gran parte appagato e siccome ho trovato di recente su YouTube la versione in italiano (link allo streaming delle puntate in fondo al post), mi è venuta voglia di proporla ai lettori con la speranza che i video non vengano cancellati.
Satoshi Kon è uno dei miei registi preferiti e le tematiche delle sue opere mi coinvolgono molto, quando nell'agosto del 2010 è mancato sono rimasto veramente male. Se n'è andato a soli 46 anni con un film in cantiere, The Dreaming Machine, che pare non vedrà compimento.
Paranoia Agent è uscita per la TV ed è composta da 13 episodi di 25 minuti, si ritrovano elementi dei temi trattati nei suoi film, praticamente si può considerare un compendio della sua opera.
Paranoia Agent è uscita per la TV ed è composta da 13 episodi di 25 minuti, si ritrovano elementi dei temi trattati nei suoi film, praticamente si può considerare un compendio della sua opera.
La serie non è semplice da seguire e gli episodi appaiono spesso sconnessi fra loro. A fornire la struttura, con qualche interruzione, c'è l'indagine per catturare Shonen Bat: un ragazzino con cappellino e mazza da baseball che si diverte ad aggredire le persone dileguandosi poi grazie a suoi rollerblade dorati.
La prima vittima è una giovane designer che sale alla ribalta grazie a Maromi, un pupazzetto rosa di sua invenzione. La polizia sospetta che lei si sia inventata l'aggressione per attirare l'attenzione e sfruttarla come operazione di autopromozione.
Da qui si aprono gli eventi che prendono pieghe inaspettate con l'entrata in scena di personaggi in altre faccende affaccendati che pare non abbiano molto in comune. Anche le "realtà" si stratificano, si passa dal thriller all'onirico, dal fantasy al metafilmico, dal comico al drammatico.
Il trait d'union, che progressivamente si svela, evidenzia che quanto selezionato è il materiale per un'analisi sociologica del Giappone, quindi una critica alla società nipponica ipercompetitiva nella quale le persone si trovano oppresse da aspettative elevate o afflitte dai sensi di colpa. Sono situazioni dalla quali le persone vorrebbero fuggire però la via battuta non va verso l'esterno, in un'evasione, bensì verso l'interno, nella psicosi e nella paranoia.
Shonen Bat a suon di mazzate diventa, paradossalmente, un liberatore per quelle vittime intrappolate nelle loro situazioni personali. Nel finale si uniscono i puntini e viene spiegato tutto, io l'ho trovato un pochino deludente perché le mie aspettative si erano gonfiate nella visione e mi aspettavo qualcosa in più.
La narrazione e la grafica di Kon partono dal tangibile per poi sublimare in realtà oniriche e surreali dove il mondo quotidiano viene centrifugato in un flusso psicoanalitico introspettivo e caotico, in questa nuova dimensione si può trovare uno sfogo, fantasticare e cercare un qualche nuovo ordine. Alla fine se ne fuoriesce con un'apparente calma, ma si intuisce essere solo un punto dell'eterno ritorno.
Consiglio: se avete un tablet salvate questa pagina nei preferiti, come un sommario, e poi guardate le puntate sul vostro dispositivo.
- Arriva Shonen Bat! [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Le scarpe d'oro [Parte 1 - Parte2 - Parte3]
- Double Lips [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Il cammino del vero uomo [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Il racconto del Sacro Guerriero [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Minacciata dalla furia degli elementi [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Mhz [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Happy family planning [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Etc. [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Maromi dolce-sonno [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Senso vietato [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Radarman [Parte1 - Parte2 - Parte3]
- Ultima puntata [Parte1 - Parte2 - Parte3]