sabato 24 dicembre 2011
sabato 5 novembre 2011
Marc'Aurelio d'oro 2011
- Marco Aurelio d'oro: Un cuento chino di Sebastián Borensztein [Trailer]
- Premio del pubblico: Un cuento chino di Sebastián Borensztein.
- Miglior attore: Guillaume Canet per Une vie milleure di Cédric Kahn.
- Miglior attrice: Noomi Rapace per Babycall di Pål Sletaune.
[Premi collaterali]
Etichette: Festival Roma
sabato 29 ottobre 2011
Film per Halloween: una ricetta trash
- Ricetta per un Halloween Soft
- Ricetta per un Halloween Hard
- Ricetta per un Halloween Super-Hard
- Ricetta anomala per Halloween
» Ricetta per un Halloween trash!
- Attack the block (2011, trailer) - È il film più normale della lista e potrebbe starne fuori, relegato semplicemente al genere "serie B". In un sobborgo londinese precipita un alieno che viene malmenato ed ucciso da un gruppetto di teppisti in erba. Segue ondata dei "parenti" sotto forma di voraci pelosoni con denti fosforescenti. I giovani proveranno a sopravvivere. Fantascienza un po' grezza con un sottile filo di critica sociale.
- Blood on the highway (2008, trailer) - Per ora ho visto solo il trailer, si presenta come parodia-omaggio al genere horror. Un trio di ventenni parte per un road trip che dovrebbe condurli al Mr. Fire, un festival simile al Burning Man, ma si ritrovano in un paesino dove la popolazione è stata infettata e gli abitanti sono diventati vampiri. Potrebbe essere divertente, o solo trash.
- Evil Aliens (2005, trailer) - Un rapimento alieno in un'isoletta del Galles, Michelle Fox presentatrice del programma "Weird World" parte con la troupe per scoprire se si tratta di verità o burla. Horror fantascientifico demente con qualche risvolto hot e molto trash. Confesso che mi son divertito per due terzi della visione.
- Hobo with a shotgun (2011, trailer) - Da fake-trailer di Grindhouse a lungometraggio. Splatter, tanto; trash pure. Per sapere dell'altro leggere qui.
- Society (1989, trailer) - Trasuda anni '80 e sembra di essere dalle parti di Beverly Hills. In un crescendo da psicosi si arriva ad un disgustoso finale orgiastico dove la società dei ricchi rivela la sua essenza.
mercoledì 26 ottobre 2011
Festival del Film di Roma [VI edizione]
- Babycall di Pål Sletaune
- La kryptonite nella borsa (Kryptonite in Her Bag) di Ivan Cotroneo
- Un cuento chino (Chinese Take-Away) di Sebastián Borensztein
- Il cuore grande delle ragazze (The Big Heart of Girls) di Pupi Avati
- The Eye of the Storm di Fred Schepisi
- La Femme du cinquième (The Woman in the Fifth) di Pawel Pawlikowski
- Hotel Lux di Leander Haussmann
- Hysteria di Tanya Wexler
- Magic Valley di Jaffe Zinn
- Il mio domani (My Tomorrow) di Marina Spada
- Il paese delle spose infelici (Annalisa) di Pippo Mezzapesa
- Poongsan di Juhn Jaihong
- Une vie meilleure (A Better Life) di Cédric Kahn
- Voyez comme ils dansent (See How They Dance) di Claude Miller
- Zui Ai (Love for Life) di Gu Changwei
Etichette: Festival Roma
sabato 22 ottobre 2011
Synapse - Pericolo in Rete [Linux Day 2011]
Etichette: 2001, Gradito, Linux Day, Peter Howitt, Thriller
sabato 8 ottobre 2011
Movie Watch Time
Etichette: Varie
sabato 17 settembre 2011
The Necktie
Etichette: Video
domenica 11 settembre 2011
Leone d'oro 68^ Mostra del cinema di Venezia
- LEONE D'ORO: Faust di Aleksandr Sokurov
- Leone d'argento miglior regia: Cai Shangjun per Ren shan ren hai
- Premio speciale della giuria: Terraferma di Emanuele Crialese
- Coppa Volpi migliore attrice: Deanie Yip per A Simple Life
- Coppa Volpi miglior attore: Michael Fassbender per Shame
Etichette: Mostra cinema Venezia
domenica 4 settembre 2011
Verifica incerta
«Il campo della cinepresa è solo una piccola finestra sul mondo, l’amore è solo una piccola finestra sulla vita. Bisogna pensarci due volte prima di iniziare a riprendere».
Ho aperto il mio scatolone di VHS e dopo averne spostate un paio è comparsa una EMETEC e con uno sbuffo di polvere ha scoperchiato una malinconia da tempo che passa, inesorabile, sfuggevole nell'istante e pesante nell'accumulo.
C'era poi un'altra cosa che mi affascinava: dietro alle immagini raccolte dalla macchina da presa c'era una persona che dava un "significato" alla sua creazione, c'era un atto espressivo, e il tentativo di riconoscerlo e comprenderlo provocava in me un'attrazione intellettuale. Il sapere che quel domandarsi e riflettere doveva portare ad un qualche concezione definibile mi dava il piacere che fosse possibile raggiungere "un senso"; la sommatoria di quei sensi mi permetteva di affinare la capacità di capire e cogliere maggior essenza in ogni altra cosa.
Poi il tempo passa, l'euforia svanisce, dall'innamoramento si passa all'amore per il Cinema, un sentimento ridimensionato, perché in fondo - il Cinema - è solo una piccola finestra dalla quale alle volte ti stanchi pure di guardare il paesaggio.
Etichette: Enrico Ghezzi, Varie
lunedì 29 agosto 2011
68^ Mostra di Venezia - I film in concorso
Film in concorso:
- Quando la notte di Cristina Comencini (Italia)
- Terraferma di Emanuele Crialese (Italia)
- L'ultimo terrestre di Gian Alfonso Pacinotti (Italia)
- The Ides of March di George Clooney (Stati Uniti)
- Wuthering Heights di Andrea Arnold (Gran Bretagna)
- Tinker, Taylor, Soldier, Spy di Tomas Alfredson (Gran Bretagna)
- Texas Killing Fields di Ami Canaan Mann (Stati Uniti)
- A Dangerous Method di David Cronenberg (Germania/Canada)
- 4:44: The Last Day on Earth di Abel Ferrara (Stati Uniti)
- Killer Joe di William Friedkin (Stati Uniti)
- Un été brûlant di Philippe Garrel (Francia/Italia/Svizzera)
- Taojie (A Simple Life) di Ann Hui (Cina-Hong Kong)
- Hahithalfut (The Exhange) di Eran Kolirin (Israele/Germania)
- Alpis (Alps) di Yorgos Lanthimos (Grecia)
- Shame di Steve McQueen (Gran Bretagna)
- Carnage di Roman Polanski (Francia/Germania/Spagna/Polonia)
- Poulet aux prunes di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (Francia/Belgio/Germania)
- Faust di Aleksandr Sokurov (Russia)
- Dark Horse di Todd Solondz (Stati Uniti)
- Himizu di Sion Sono (Giappone)
- Seediq Bale di Wei Te-Sheng (Cina/Taiwan)
- Life Without Principle di Johnnie To (Hong Kong
Sono poi incuriosito dall'esordio alla regia del fumettista Gipi che ci propone L'Ultimo Extraterrestre (trailer), una commedia fantascientifica con qualche risvolto esistenziale.
Credo, infine, che regalerà qualche pungente sorriso Carnage (trailer), la caotica commedia di Polanski, tratta da una pièce teatrale e tutta girata in un appartamento, e io ho un debole per i film con location circoscritte.
Vedremo che festival sarà, per il momento è stato lanciato dai media come l'ennesima svilente "parata di scene hot" e come madrina delle disinibite la nostrana Monica Bellucci promette, o premette, o rimette, il nudo integrale.
Etichette: Mostra cinema Venezia
martedì 9 agosto 2011
Uccidete il regista, please.
[...]
If this is a rom-com
Kill the director
If this is a rom-com
Kill the director
If this is a rom-com
Kill the director please
This is no Bridget Jones
This is no Bridget Bridget
This is no Bridget Jones
This is no Bridget Bridget
This is no Bridget Jones
This is no Bridget Bridget
This is no Bridget Jones
This is no Bridget Bridget
This is no Bridget Jones
This is no Bridget Bridget
This is no Bridget Jones
This is no Bridget
Bridget Jones
Etichette: Video
martedì 5 luglio 2011
Cinema alla Radio

Difficile pensare che rimuovendo la parte visiva, ossia l'elemento essenziale del film, quella che più lo rappresenta, si possa riuscire ad assaporare quello che rimane: un concentrato ridotto al solo fattore acustico. Eppure l'operazione può avere il suo fascino.
A me è capitato una manciata di volte di ascoltare solo i film, dopo averli visti però, e devo dire che è stata una bella esperienza, ovviamente non tutte le pellicole si prestano al giochino, Trasformers 3, per dire, non credo sia un titolo adatto.
Quelli di Hollywood Party, la trasmissione quotidiana di Radio Rai 3 dedicata a notizie, interviste e approfondimenti sul cinema, hanno raccolto alcuni titoli classici e li hanno trasportati nell'etere.
In realtà non è un novità, il programma lo conoscevo da tempo e qualche volta avevo pure ascoltato degli spezzoni in podcast, ma ho scoperto solo l'altro giorno che alla domenica la trasmissione prendeva la forma di Il Cinema alla Radio.
Nel sito potete scaricare gli episodi andati in onda, io ho ascoltato Psyco e l'ho trovato ben fatto, si viene accompagnati con la descrizione degli eventi dal conduttore a cui seguono spezzoni audio del film. Il bello è contornare il tutto con la propria immaginazione, un gioco piacevole per chi i film li ha già visti e ancora più avventuroso e originale per chi sceglie questo sistema per recuperare qualche film fondamentale non visto.
- PSYCHO di Alfred Hitchcock
- M IL MOSTRO DI DUSSELDORF di Fritz Lang
- I TRE VOLTI DELLA PAURA di Mario Bava
- C'ERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola
- TEMPI NOSTRI di Alessandro Blasetti
- 1997 FUGA DA NEW YORK di John Carpenter
- RIFF RAFF di Ken Loach
- GUARDIE E LADRI di Steno e Mario Monicelli
- IL POSTO DELLE FRAGOLE di Ingmar Bergman
- BELLISSIMA di Luchino Visconti
- LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Richard Brooks
- LA FINESTRA SUL CORTILE di Alfred Hitchcock
- ROCCO E I SUOI FRATELLI di Luchino Visconti
- LA FEBBRE DEL SABATO SERA di John Badham
- FURORE di John Ford
- LA BATTAGLIA DI ALGERI di Gillo Pontecorvo
- UN UOMO TRANQUILLO di John Ford
Etichette: Varie
giovedì 2 giugno 2011
La saga di Alien
Per l'occasione sperimento una nuova forma iper-ridotta per le visioni: i finti haiku.
Alien

scopri quello che non dovresti scoprire.
Ne rimarrà uno solo.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |
Aliens - Scontro finale

Movimenti limitati e soffocati,
rincorri la scia del suc-cesso.
Nauseato
| Reg: 5 | Rec: 5 | Fot: 5 | Sce: 4 | Son: 6 |
Alien³

Fincher fa le prove per Seven.
Pessimismo al cubo senza fuga.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 6 |
Alien: La clonazione
Etichette: 1979, 1986, 1992, 1997, David Fincher, Fantascienza, Gradito, Horror, James Cameron, Jean-Pierre Jeunet, Nauseato, Ridley Scott, Sgradito, Splatter
giovedì 26 maggio 2011
Potreste lavarvi la bocca con la candeggina?

Grazie.
- Assolutamente sì.
- Adoro.
- È ufficiale.
- Concludere affermazioni con "punto".
- Uso di intercalari banali e ripetuti pensando faccia figo, come "fidati", "tipo", "sbavoso"... variano in base alla moda giovane del momento.
- "Non xxxxxxx, di più" (es. Non onesto, di più; Non bello, di più...)
P.S.
Dall'inserimento del trecentesimo film non è che faccio fatica a postare, di più. Ho controllato negli appunti e ho raggiunto settanta film di arretrato. Per avere qualche soddisfazione nel tenere un blog di cinema devi essere professionale o pagliaccio, alle volte tutte e due insieme, così ti garantisci un pubblico.
Cosa dite? Sono inacidito e ho scritto quanto sopra per frustrazione!?
Assolutamente sì. Ma non rompete, è quello che penso. Punto.
Etichette: Varie
domenica 22 maggio 2011
Palma d'oro 2011
- The Tree of Life di Terrence Malick
La mia opinione è che Lars abbia un modo ironico e cinico di esprimersi, sicuramente lontano dal politicamente corretto, ma mi pare abbastanza chiaro cosa intendeva dire.
Il tono "artistico" del regista viene confermato anche nel video della specie di scusa che si conclude con: «Ok, posso essere un comunista adesso!».
[Lista completi premi]
P.S.
Quello nella foto con la Palma d'Oro non è Malick bensì il produttore del film, il regista non ama apparire ed evita come la peste conferenze stampa e premiazioni. Si dice, però, che fosse presente in sala alla proiezione del film e sia riuscito a passare inosservato proprio grazie alla sua consueta riservatezza.
Etichette: Festival Cannes
mercoledì 18 maggio 2011
Harry Potter e i Doni della Morte: Parte I

L’inizio del film è molto cupo e l'aria tetra permane per tutta la visione, con la minaccia ora allontanata e poi improvvisamente di nuovo vicina, in un tira e molla che ben ritma la fuga-ricerca di Harry Potter. Già si era visto un progressivo virare al dark nei film precedenti, ma qui siamo giunti a un vero fantasy noir, possiamo dire che la saga del maghetto è “cresciuta” con il suo target iniziale.
Harry e compagni in questo episodio si spostano molto grazie al teletrasporto, le destinazioni sono luoghi non-luoghi, per non farsi trovare e allo stesso tempo costruire e rintracciare una via di salvezza. I ragazzi sono rimasti quasi soli, non ci sono più i grandi a dargli una mano per indirizzarli e proteggerli, Hogwards sembra molto lontana e loro vagano "on the road" faticando a trovare la strada da seguire.
Un po’ sfrontato è l'attingere dal Signore degli anelli in significativi elementi: c'è un certo Kreachet emule del Gollum, il medaglione (il primo Horcrux) che si portano appresso ha l'effetto del celebre Anello e, per finire, Dobi che «non ha padrone, è libero» ricorda molto il «padron Frodo».
Ma se mettiamo da parte queste scopiazzature e la prendiamo come “citazioni”, la storia appare nel complesso matura, tristemente adulta forse: la magia perde il suo lato gioviale e diventa vera e propria arma. Rimane spazio per qualche risatina sulla gelosia da triangolo amoroso Harry-Hermione-Ron però all’interno della storia aggiunge diffidenza e tristezza mentre è l’amicizia sincera a presentarsi come il legame su cui poter contare.
Interessante anche il generale precipitare degli eventi con il golpe al ministero della magia e il razzismo verso i babbani della nuova oligarchia delle forze oscure. Insomma “I doni della morte” hanno sostanza, si respira l’avvicinarsi della resa dei conti e Voldemort sembra il leggero vantaggio.
Piccolo appunto da “pignolarum” ho notato che nella notte di Natale, con neve ovunque, manca il fiato dalle bocche dei personaggi, ma magari c'è un motivo "magico".
In attesa della seconda parte, che uscirà nei cinema il 15 luglio 2011, buona pozione polisucco a tutti voi!
Ah, per chi non conosce la bibita, dicono sappia di «piscio di folletto».
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |
Etichette: 2010, Avventura, David Yates, Fantastico, Gradito
domenica 15 maggio 2011
Into Eternity

Questa durata è un’enormità se consideriamo il fatto che i primi disegni dell’uomo rinvenuti nelle caverne sono datati 30.000 anni e se vogliamo riferirci a delle costruzioni come le Piramidi egiziane la loro esistenza è di circa 4.500 anni.
Questo documentario, dopo aver presentato l’impianto, si interroga sul come sarà possibile tenere lontano l’uomo del futuro da questa tana micidiale.
In un lasso di tempo così ampio quello che potrà accadere sulla Terra non è prevedibile, diventa difficile avere la certezza che rimarrà sempre chiaro cosa si cela là sotto e comunicare in modo universale e abbastanza convincente perché il sito non venga “profanato” e si riveli, magari, un’invitante curiosità per gli archeologi del futuro.
Il film sceglie un’atmosfera quasi poetica, ci si perde nel tempo arginato di questo luogo apocalittico, sembra di respirare già aria radioattiva, mentre si seguono lentamente le domande poste ai dirigenti dello stabile.
Nel mondo si stimano fra le 200.000 e le 300.000 tonnellate di scorie nucleari, l’energia nucleare che avvantaggia oggi, salvo disastrosi problemi alle centrali con nocivi spargimenti radioattivi (Kyshtym, Chernobyl, Fukushima), crea un debito insaldabile con le generazioni future.
L’energia, si sa, è denaro e la crisi delle fonti energetiche tradizionali crea guerre. La vera frontiera per l'abbisogno energetico deve diventare quella delle rinnovabili e del risparmio perché lo scenario del nucleare è desolante e altamente pericoloso, oltre ad ipotecare sui figli, sui figli dei figli, sui figli dei figli dei figli, e così via per tanto, tanto, tantissimo tempo, le sue scorie.
| Reg: 7 | Rec: - | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |
Etichette: 2009, Documentario, Gradito, Michael Madsen
martedì 10 maggio 2011
The Fountain - L'Albero della vita

Nel passato si cerca l’Albero della vita eterna che però nasconde in sé non tanto il prolungamento della vita individuale, ma quella della “specie”, quindi ha il potere di perpetrare il comune ciclo della vita, non della singola esistenza.
Nel presente l’illusione non è più mitologica e si tramuta in una corsa scientifica nella ricerca di battere con la conoscenza la malattia che porta alla morte.
Nel futuro, in uno stato mistico, sembra che si sia in parte abbandonata la sfida e ci si limiti a cercare di comprendere vita e morte come un tutt’uno.
Avevo sentito parlare solo male di quest'opera di Aronofsky, sicuramente è la meno riuscita della sua filmografia, ma ha il suo valore artistico e riflessivo. È un film pretenzioso e cedevole, proprio per questo ben riassume l'inettitudine dell'uomo nel tentativo di ragionare e rappresentare il senso ultimo della fine della vita. Perché è questo quello che tratta il film cercando di abbattere i tempi contorcendoli in un unico agglomerato fanta-narrativo per riportare le tematiche esistenziali di vita, amore e morte dalla loro contingenza individuale-storica ad un grande discorso universale.
Un discorso che non può evitare di confrontarsi con il tempo finito e confondersi con quello infinito, entrambi elementi dell'esistere, al quale si aggiunge ovviamente la cultura (biblica, maya, scientifica, new age) che cerca di rendere trattabili argomenti che non si riesce a confinare.
Si crea così una condizione troppo carica che comporta, per forza, un'aspettativa maggiore di quanto si possa effettivamente offrire, considerato che un "viaggio" di questo tipo può solo essere un'odissea: l'uomo che si cimenta nel percorrere sentieri così indefiniti è destinato al fallimento. O alla morte, che qualcuno può vedere come l'ultimo stadio della vita verso l'assoluto.
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |
Etichette: 2006, Darren Aronofsky, Drammatico, Fantastico, Gradito, Romantico
domenica 8 maggio 2011
Fallen Art

Il regista polacco Tomasz Bagiński giocando metaforicamente sui soldati "caduti" riesce a creare un corto che è una piccola perla.
Un generale dopo una pacca sulla spalla e la spilla d'onorificenza, manda con un calcio nel sedere il soldato in prima linea. Il milite diventerà una tessera, un fotogramma per una macabra danza in stop motion.
In sei minuti c'è posto per l'essenza della guerra: l'ingiustizia di uomini che decidono la morte di altri uomini-pedina. Poi c'è un "cinema" senza spettatori mentre, noi, guardiamo tutto con un sorriso desolato.
| Reg: 8 | Ani: 7 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |
Etichette: 2005, Animazione, Deliziato, Tomasz Bagiński, Video
sabato 7 maggio 2011
La storia di Star Wars più veloce e divertente mai raccontata (Parte Seconda, il prequel)
domenica 1 maggio 2011
Dov'è stato girato...
I film sono diventati 2001 perché poi hanno aggiunto quello che aveva scatenato l'iniziativa: trovare dov'è stato girato The Fall.
La mappa la si può trovare qui.
Etichette: Varie
venerdì 29 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
Happy Birthday Mammina!

Etichette: Jessica Alba
mercoledì 27 aprile 2011
Film ridotti ad un codice a barre colorato: MovieBarCode
Non che siano particolarmente belli e sicuramente non sono nemmeno utili, ma può essere simpatico utilizzarli come sfondi per il proprio desktop.
Su Moviebarcode potete trovare e scaricare altre "strisciate".

Etichette: Varie
martedì 26 aprile 2011
Perché un cinefilo deve odiare Caparezza
I primi a far vacillare la mia repulsione per il genere furono i Uochi Toki, l'incisività colta dei loro testi mi catturò, la musicalità un po' meno... Però fu il momento in cui mi accorsi che il rap, nonostante lo ritenessi inconciliabile con le mie preferenze musicali, poteva trovare posto dentro le mie orecchie per merito dell'uso evocativo e tagliente che fa delle parole.
In seguito arrivarono Fabri Fibra e Caparezza. Il primo mi sta un po' antipatico, ma per me è la voce diffusa più caustica, ironica e intelligente del panorama musicale italiano. Tralasciamo tutti i possibili argomenti di discussione che ne potrebbero scaturire e passiamo al secondo nome ossia all'autore della canzone in allegato al post, anche lui un sagace interprete della realtà sociale contemporanea.
In questa Kavin Spacey dell'album "Il sogno eretico", Caparezza, che mi sta molto simpatico, svela finali di vari film; il protagonista più citato è ovviamente l'omonimo attore.
In realtà se siete autentici cinefili sopra i vent'anni è difficile che non abbiate già visto i film menzionati (il più recente nominato è Shutter Island), quindi potreste gustarvi la canzone senza rovinare nulla.
lunedì 25 aprile 2011
Storie dalle tendopoli
In occasione del secondo anniversario del terremoto sono stati raccolti i 25 migliori episodi in un DVD, "un piccolo diario di un lungo e difficile periodo che racconta la storia di un’intera popolazione in tenda".
Di ogni copia venduta saranno destinati 3€ al supporto delle attività del BIBLIOBUS: un piccolo autobus adibito a biblioteca utilizzato per distribuire nelle tendopoli i libri donati dagli italiani ai terremotati.
Se volete appoggiare l'iniziativa potete acquistare il DVD, se c'è qualche professore che legge potrebbe ritenerlo del materiale interessante per qualche progetto scolastico, coniugando informazione e solidarietà.
Etichette: Varie
venerdì 8 aprile 2011
Hobo with a shotgun

Il nullatenente Hobo sogna di comperare una falciatrice e riscattarsi facendo il giardiniere. Quando riesce ad ottenere i soldi, prestandosi ad una specie di tortura retribuita, il negozio in cui sta acquistando il desiderato oggetto subisce una rapina. Hobo esasperato lascia dov’è il tagliaerbe e impugna uno shotgun: è giunta l’ora di mettere a tacere i teppisti e ripulire la città.
A dargli un po’ di supporto ci sarà Abby, la prostituta dal cuore d’oro, ma mentre i giornali titolano «Barbone amministra la giustizia una pallottola alla volta» il boss andrà su tutte le furie e inizierà la caccia al barbone.
Dopo Machete ecco un altro dei fake-trailer di Grindhouse, trasmesso solo in alcuni cinema di Stati Uniti e Canada, che si trasforma in vero film.
La ricetta è la stessa: splatter, trash con un’ironia rancida e una appiglio di critica sociale. La realizzazione lascia a desiderare. A dir il vero si parte bene con una scena madre di tutto “rispetto”, ma il proseguo del film piacerà solo ai fan del genere “sgradevole”.
A colpire, oltre alla volgarità e alla violenza, è il colore acceso delle immagini con un rosso vivido ad inondare l’oscurità del caos urbano senza identità. Il problema principale viene dalla sceneggiatura che attacca le situazioni con il nastro adesivo e si fa sempre più assurda e stupida.
Secondo me era meglio se Hobo rimaneva solo un finto trailer.
| Reg: 6 | Rec: 5 | Fot: 7 | Sce: 3 | Son: 5 |
Etichette: 2011, Commedia nera, Jason Eisener, Sgradito, Splatter
domenica 3 aprile 2011
Uzumaki

Che strano miscuglio in questo Uzumaki ("vertigine" in giapponese), un horror con situazioni trash e dementi che portano al sorriso, un paio di trovate sono stucchevoli nella loro assurda stupidità. Dopo pochi minuti risulta chiara una trama da fumetto, dopo la visione scopro infatti che è tratto da un manga di Junji Ito.
Si inizia con un invasato ossessionato dalle spirali che ammira un vasaio perché nella sua arte si nasconde l’essenza della spirale. D’altra parte come non essere affascinati da quella figura che dà le vertigini e sembra condurre ad un mistero ultimo e infinito?
Trascorsa una ventina di minuti c’è il primo “colpo” che toglie ogni dubbio su quali guanti si debbano usare per maneggiare il film. Nel secondo capitolo tocchiamo le sconvenienze della spirofobia che porta a eliminare ogni cosa possa richiamare una spirale, come impronte digitali, capelli, e attenzione alla coclea, sta dentro le vostre orecchie.
Nel terzo capitolo ci viene detto che una volta lumache umane erano gli abitanti del villaggio, ma la cosa non viene approfondita nonostante un paio di studenti stiano diventando proprio grosse chiocciole. Non c’è tempo perché la maledizione ha ormai raggiunto il suo apice.
Nel quarto capitolo c'è l’epilogo, ci si sofferma sul lago che sembrava nascondere la spiegazione di tutto, ma che a noi non è dato sapere, nell’assurdo l’unica cosa chiara è che la spirale ha vinto.
Da segnalare positivamente la scelta cromatica della fotografia che vira tutto alle gradazioni di un verde smorto e ammuffito. Alla visione ero stato portato dall’attrazione per le spirali, post-visione mi stanno un po’ sullo stomaco e il film lo possiamo tranquillamente dare al gatto...
| Reg: 4 | Rec: 4 | Fot: 7 | Sce: 4 | Son: 4 |
Etichette: 2000, Commedia nera, Higuchinsky, Horror, Sgradito
venerdì 1 aprile 2011
domenica 27 marzo 2011
Vedere film gratis, anche su iPad
Segnalo PopcornTV un'interessante web-tv on demand gratuita e multi-piattaforma (iPad, Playstation3 e Android) permette di vedere una selezione di film, contenuti musicali, video sportivi e altro.
Ho già dedicato due post alle migliori applicazioni gratis per iPad [1] [2] che toccano il mondo del cinema, questa entra sicuramente fra le top e si merita un post dedicato. La selezione di film sembra attingere da B movie con qualche titolo "rispettabile", per esempio io ho trovato con piacere The Edukators, film che era da tempo nella mia wishlist.
L'applicazione per iPad è un po' lenta nella navigazione del menù e potrebbe sicuramente essere migliorata, ma a colpirmi è stata l'ottima qualità delle immagini e con una buona connessione ADSL non ho riscontrato alcun delay nella visione. Da provare.

venerdì 25 marzo 2011
The Movie Math Quiz

Questo è un esempio di una serie di quiz proposti su SpikedMath.com nei quali si rappresenta con simboli della matematica i titoli di alcuni film.
Nel sito, che raccoglie immagini a fumetto divertenti per i geek, potete trovare gli altri quiz, qualcuno carino, qualcun altro bruttino (es. quello di Star Wars), nel complesso è comunque da premiare l'idea.
Vi linko il primo post dal quale potete accedere alle 3 parti finora inserite.
Etichette: Varie
giovedì 24 marzo 2011
Firefox 4
Le statistiche de Il Recidivo danno questa classifica sul browser utilizzato dai visitatori:

Se siete dentro quel 31.89 % che usa Internet Explorer dovreste cogliere questa occasione per farvi il favore di metterlo nel dimenticatoio e installare Firefox 4 che è più veloce, più sicuro, più personalizzabile e più aperto.
Come diceva il saggio cinese Markoncin: «Non importa se sei leone o gazzella, l'importante è che dentro di te ti senta ogni giorno una volpe di fuoco».
Etichette: Varie
domenica 20 marzo 2011
Il mondo dei replicanti

Dopo 14 anni dall'avvento dei surrogati si può considerare attuata una vera è propria evoluzione. I vantaggi che ne sono derivati sono molteplici, in primis ci si può presentare fisicamente proprio come si desidera e poi si surrogano anche eventuali incidenti al proprio alter ego robotico che basterà riparare o rimpiazzare.
Da non trascurare le implicazioni sociali e sull'ordine pubblico: non ci sono più stati omicidi e i reati sono ridotti al minimo. Almeno fino ad oggi, quando l'uccisione di un replicante si è trasferita al suo proprietario liquefacendogli il cervello.
Un poliziotto indaga sull'inaspettato evento e complice la sua situazione familiare inizia a dubitare che il mondo patinato e plasticoso dei surrogati sia la manna dell'umanità. I fatti lo guideranno all'evidenza del rischio che comporta affidare la vita ai surrogati, e quindi ai loro produttori.
Il mondo dei replicanti, o dei surrogati, com'era nel titolo originale che rende meglio l'idea di come siano da intendere questi androidi dalle sembianze umane, potrebbe sembrare un racconto di Philip K. Dick, scrittore di fantascienza che ha offerto ottimi spunti soventemente sprecati dal cinema. Invece questo film è tratto da una graphic novel scritta da Robert Venditti e disegnata da Brett Wendele, ma anche in questo caso la realizzazione non è stata degna ed ha lasciato in secondo piano, svilendolo, il sotto-testo morale e sociologico.
Tanti sono i possibili spunti di riflessione e sviluppo che la trama offrirebbe e a dire il vero vengono toccati anche nel film, ma per schiacciarli o ridurli a sterili ridondanze. Occasione sprecata.
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce:4 | Son: 6 |
Etichette: 2009, Fantascienza, Jonathan Mostow, Sgradito
giovedì 17 marzo 2011
È tornato Garibaldi - Statuto
Eroe dei due mondi io adesso torno giù
La gente non vuol più politici usurai
E i falsi progressisti san fare solo guai
Un ladrone si è permesso
Di dire che ero un simbolo per lui
Chi ruba non ha certo il mio ideale
E presto quel maiale sparirà
E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà
Borghesi, bottegai e figli di papà
Usando l'egoismo calpestan libertà
ma Patria è per me tutta l'umanità
Italia cosmopolita senza confini mai
Alberto da Giussano attento
chi puzza di razzismo affonderà
Il tuo carroccio corre così forte
Ma chi lo spinge ancora non si sa
E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà
Ancora sbarcherò nella Sicilia che
Per cancellar la mafia combatterà con me
per gli assassini e i boss futuro non ce n'è
adesso il gobbo infame non li protegge più
E la gente dell'Irpinia
Ricostruzione finalmente avrà
Da Roma caccerò via i corrotti
E ancora fino all'Alpe arriverò
E' tornato Garibaldi, sono in festa le città
E' tornato Garibaldi, lo stivale allaccerà
Orgogliosi di essere italiani?
Etichette: Video
martedì 15 marzo 2011
Le migliori applicazioni iPad gratis per il cinefilo (2° tempo)

Seconda puntata per consigli su applicazioni gratuite per iPad che possono piacere ai cinefili. Inizialmente avevo pensato di aggiornare il post originale, ma preferisco scriverne uno nuovo considerato che ne ho una manciata da segnalare.

The Cinema Show - Link App Store - Rivista mensile di Cinema

Best Movie Magazine - Link App Store - Magazine di Cinema


iVid

domenica 13 marzo 2011
sabato 12 marzo 2011
Lo Zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

È duretta guardare lo Zio Boonmee, un po' per il mischiarsi come fosse normalità di vivi e morti, un po' perché la storia salta improvvisamente in altri tempi intervallando fiaba e realtà, ma soprattutto e difficile rimanere svegli, perché fa dei suoni della natura un'armonia fin troppo rilassante che porta un corpo stanco ad addormentarsi, magari sognando di reincarnarsi in qualche animale o cenare coi cari defunti, proprio come accade a Boonmee.
Se si rimane desti si può intuire che lui forse è la reincarnazione di un bisonte o quella di un pesce-gatto parlante che aveva incontrato una principessa in un laghetto sotto una cascata; suo figlio invece si presenta con le sembianze di uno scimmione dagli occhi rossi.
L'ultimo tratto della vita di Boonmee mischia spazio e tempo, reale e irreale, e fa della fisicità della natura un teatro mistico e spirituale dove più che "tutto è un ciclo" sembra che tutto il ciclo sia contenibile in un frammento. È un fase finale serena che addensa in sé un eccesso di vita, anche quella che non c'è più e addirittura quella fantastica.
D'altra parte «il paradiso è sopravvalutato, non c'è niente là», come confida il fantasma della moglie dello Zio, meglio rimanere degli spettri o reincarnarsi in nuove forme di vita.
Il viaggio finisce, una vita ha trasmigrato, inizia/continua una storia che ci rinnova delle domande rincarando la dose: qual è la vita? Quali sono le vite? E la vita nella natura è la stessa della vita in città?
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |
Etichette: 2010, Apichatpong Weerasethakul, Drammatico, Fantastico, Gradito
martedì 8 marzo 2011
Somewhere

A vedere una giornata tipo di Johnny Marco, attore nel bel mezzo della promozione del nuovo film, sembra non molto. Ha tutto e anche il superfluo a sua disposizione, tuttavia si sente annoiato, vuoto e si stordisce con alcol e farmaci.
Poi arriva Clio, 11 anni, è la figlia di Johnny e solitamente vive con la ex-moglie, ma lei sarà impegnata per un paio di settimane e quindi la ragazzina rimarrà con lui fino alla partenza per un campo estivo.
Clio donerà un senso alle giornate dell’attore, portando “gusto” alla sua quotidianità.
All’inizio del film la telecamera è ferma, un’auto sportiva entra ed esce dal campo visivo, segue un percorso circolare e monotono, una sequenza che mi fa venire in mente i film iraniani e il tenore della regia rimane tale anche nel proseguo del film.
La Coppola sceglie un cinema essenziale, pochi dialoghi, luci e suoni naturali, usa rari movimenti della macchina da presa che diventano ancora più significativi. Una tecnica che palesa il tentativo di ripulirsi dal mondo patinato e dagli ornamenti lezioni del mondo dello spettacolo, proprio quello che sembra servire anche al nostro protagonista.
È una storia di solitudine, un’altra storia di solitudine dopo Lost in Translation, ma questa volta il rapporto che spezza il grigiore è quello fra un padre, che forse si è dimenticato di esserlo, e una figlia piccola però autonoma praticamente in tutto, tranne per il bisogno della sicura presenza di un genitore.
L’incontro fra i due segue dei gradi: prima lei irrompe nella vita del padre e cattura la sua attenzione (ballando sul ghiaccio), poi provano ad allacciare un rapporto sfruttando quello mediato dal gioco (partite alla consolle), lei continua ad apportare un nuovo “sapore” alle giornate cucinando per lui, finalmente riescono ad avere una relazione e a stabilire un contatto (piscina dell’albergo). Proprio allora la macchina da presa allontana il suo sguardo, adesso si può distaccare senza il rischio di abbandonare Johnny, ora che quel piccolo nucleo ritrovato sembra dotato di forza sufficiente, di un'autonoma calda e delicata spinta vitale.
Ma Clio deve partire per il campo estivo e senza di lei Johnny ricade, non si sente nemmeno una persona. Non gli resta che prendere la sua bella auto e partire anche lui, la meta non è chiara, ma la regia ci suggerisce qualcosa.
Il finale è un contrasto, spezza la ciclicità iniziale, il circolo vizioso viene interrotto, ora la strada è una retta lunga e dritta, c'è una direzione che porta "da qualche parte": Johnny esce dal loop.
Mi è piaciuto questo film, ma mi ha confermato le sensazioni che avevo nella probabile partigianeria della vittoria del Leone d'oro a Venezia e la cosa fa un po' ridere perché l'immagine del mondo dello spettacolo italiano che rappresenta è desolante, tra lusso e trash, nel mezzo i finti sorrisi. La Coppola comunque è molto brava e paradossalmente viene premiata proprio dalla cerchia sociale che aliena il protagonista del suo film.
| Reg: 8 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 7 |
Etichette: 2010, Deliziato, Drammatico, Sofia Coppola