[+] The Killing si promuove citando sfacciatamente Twin Peaks e adattando il celebre motto della serie in: «Chi ha ucciso Rosie Larsen?».
Anche il ritrovamento del cadavere sulle rive di un lago è uguale a quello della serie cult di David Lynch, ma per il resto si differenzia molto per la tendenza al realismo.
Anche il ritrovamento del cadavere sulle rive di un lago è uguale a quello della serie cult di David Lynch, ma per il resto si differenzia molto per la tendenza al realismo.
Il The Killing in questione è il remake di Forbrydelsen, serie televisiva svedese del 2007, ed è appena finita la seconda stagione, rivelando tutti gli altarini ma aprendo, come il mercato vuole, una porticina ad un nuovo caso e quindi un’eventuale terza serie.
[Mireille Enos - Michelle Forbes - Kristin Lehman]
L’aspetto caratteristico della serie, come dicevo, è la ricerca di realismo al quale si aggiunge l'ottima qualità della recitazione per i personaggi principali. Ogni puntata corrisponde ad un giorno d’indagini che sono sentite in modo viscerale dall’agente Sarah Linden.
A dare corpo alle investigazioni c’è il dramma dei vari sospettati, quello dei segreti familiari che non si vorrebbero far emergere, ma ancora più forte è l'accompagnamento degli intrighi politici: l'omicidio avviene proprio allo scadere di una campagna elettorale che deciderà il prossimo sindaco di Seattle.
[Mireille Enos - Jamie Anne Allman - Kristin Lehman]
La prima stagione segue, come accadeva in Twin Peeks, la strada della ricerca della vera personalità della diciassettenne uccisa che sembra avere un lato oscuro e farebbe rientrare i tragici avvenimenti nella classica brutta fine di una giovane che "gioca col fuoco".
Nella seconda stagione scopriremo come stanno veramente le cose, nel mezzo i sospettati saranno molteplici e la suspance una costante. Ci sarà il tempo per conoscere meglio i retroscena della coppia di agenti che segue il caso, i trascorsi dei familiari di Rosie ed avere la conferma che per politici conservatori e democratici il sale della competizione elettorale non è il programma bensì il colpo basso.
Mi aspettavo un finale un po' più rigoroso, c’è un salto ambientale poco credibile nella ricostruzione delle ultime ore di Rosie ed è difficile concepire che l’esecutore ultimo possa aver retto tutto quel tempo, ma è nell'atmosfera creata che il telefilm vince e convince.
Asso nella manica la fotografia cupa di una città dove la pioggia non sorprende e le gocce scendono come lacrime legittime sopra abitanti che covano i propri dolori e dove giovani sognatori, desiderosi di aprire le ali al mondo, vengono affogati prima che possano spiccare il volo.
Asso nella manica la fotografia cupa di una città dove la pioggia non sorprende e le gocce scendono come lacrime legittime sopra abitanti che covano i propri dolori e dove giovani sognatori, desiderosi di aprire le ali al mondo, vengono affogati prima che possano spiccare il volo.