
Un esempio di come anche con pochi soldi si può fare un film di fantascienza, di serie B, guardabile e per certi versi piacevole se si è disposti a mettere da parte pretese d'azione, effetti speciali e panorami fantastici.
Il film è prevalentemente parlato, ma la regia riesce a non rendere la cosa troppo pesante. La prima questione per i naufraghi è quantificare il loro livello di sopravvivenza sfruttando ogni risorsa disponibile per prolungarla. Dopo i calcoli è chiaro che le scorte non basteranno alla sopravvivenza di tutti nell'attesa dell'arrivo di un'ipotetica missione di salvataggio. Da questa condizione si apre un'interessante contrapposizione etico-esistenziale con la speranza nell'imprevedibile da una parte e i freddi calcoli della ragione dall'altra.
In un primo momento l'analisi scientifica per la massimizzazione dei "benefici" ha la meglio e il gruppo si divide in due: tre persone con il loro sacrificio documenteranno con una telecamera il paesaggio marziano e altre due, grazie alle provviste degli altri, attenderanno i soccorsi.
Due rivelazioni impreviste scombussoleranno le valutazioni con una virata aliena e un finale campeggio marziano non molto convincente.
| Reg: 7 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 5 | Son: 5 |