Janet e Gan-chan sono due giovani creatori di giocattoli che all’occorrenza si infilano al volo una tutina e diventano gli Yattaman. Grazie al supporto di robot dalle sembianze di animali contrastano le malvagie operazioni del trio Drombo.
Il trio è composto dalla longilinea Miss Dronio (Fukada Kyoko), dall'inventore Boyachy e dall'uomo di fatica Tonzula, i tre si muovono agli ordini del dio dei ladri Dokrobei che vuole trovare e unire i pezzi di una pietra dotata di poteri speciali, la Dokrostone, in grado di far varcare lo spazio-tempo.
Il regista Miike l’ho conosciuto nei territori truculenti di Ichi the killer, ben lontani da questa operazione pop che trasforma in film una serie animata che molti bambini degli anni ottanta ricorderanno, per lo meno i maschietti, considerato che la biondina dei cattivi si ritrovava spesso mezza nuda dopo la consueta esplosione della puntata.
La strada scelta da Miike è quella del citazionismo puro, tutti gli aspetti caratteristici del cartone animato si trovano nel film. Fedelissimo nei particolari e anche nelle scenette tipiche con gli improvvisi balletti, i patetismi e le idiozie. In pratica è come se avesse convertito in film due episodi e la conclusione della serie (spoiler, vedi ultima puntata: parte1, parte2).
Questo espediente ha il vantaggio di evitare di scontentare i fan, sicuramente Miike avrà sentito la “responsabilità” del compito in patria, ma ha il difetto di non aggiungere praticamente nulla. Il risultato per chi non si fa prendere dal piacere nostalgico dei ricordi lascia molte perplessità, delude nelle interpretazioni, ad esclusione di Boyachy, infastidisce con effetti grafici approssimativi (magari voluti così per risultare "giocattoloso"?) e racconta una storia schematica e poco avvincente.
Se si guarda il film in attesa di qualcosa che abbia il tocco della mano perversa di Takashi Miike è meglio lasciar perdere, c'è solo una scena che ci ricorda la sua presenza dietro la macchina da presa: un amplesso simulato ed esplosivo fra Yattacan e Virgin Road, la robot popputa del trio Drombo.
Se invece si è interessati soprattutto alle rievocazioni del "yattaaa, yattaaa, yatta-man!" allora si troverà con piacere un'ottima corrispondenza e un discreto divertimento, lungaggine nel finale a parte.
Il trio è composto dalla longilinea Miss Dronio (Fukada Kyoko), dall'inventore Boyachy e dall'uomo di fatica Tonzula, i tre si muovono agli ordini del dio dei ladri Dokrobei che vuole trovare e unire i pezzi di una pietra dotata di poteri speciali, la Dokrostone, in grado di far varcare lo spazio-tempo.
Il regista Miike l’ho conosciuto nei territori truculenti di Ichi the killer, ben lontani da questa operazione pop che trasforma in film una serie animata che molti bambini degli anni ottanta ricorderanno, per lo meno i maschietti, considerato che la biondina dei cattivi si ritrovava spesso mezza nuda dopo la consueta esplosione della puntata.
La strada scelta da Miike è quella del citazionismo puro, tutti gli aspetti caratteristici del cartone animato si trovano nel film. Fedelissimo nei particolari e anche nelle scenette tipiche con gli improvvisi balletti, i patetismi e le idiozie. In pratica è come se avesse convertito in film due episodi e la conclusione della serie (spoiler, vedi ultima puntata: parte1, parte2).
Questo espediente ha il vantaggio di evitare di scontentare i fan, sicuramente Miike avrà sentito la “responsabilità” del compito in patria, ma ha il difetto di non aggiungere praticamente nulla. Il risultato per chi non si fa prendere dal piacere nostalgico dei ricordi lascia molte perplessità, delude nelle interpretazioni, ad esclusione di Boyachy, infastidisce con effetti grafici approssimativi (magari voluti così per risultare "giocattoloso"?) e racconta una storia schematica e poco avvincente.
Se si guarda il film in attesa di qualcosa che abbia il tocco della mano perversa di Takashi Miike è meglio lasciar perdere, c'è solo una scena che ci ricorda la sua presenza dietro la macchina da presa: un amplesso simulato ed esplosivo fra Yattacan e Virgin Road, la robot popputa del trio Drombo.
Se invece si è interessati soprattutto alle rievocazioni del "yattaaa, yattaaa, yatta-man!" allora si troverà con piacere un'ottima corrispondenza e un discreto divertimento, lungaggine nel finale a parte.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 4 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |
| Reg: 6 | Rec: 4 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |