Victor e Logan sono due fratelli dotati di poteri speciali che nel corso del tempo, e delle guerre mondiali, si allontanano: il primo sceglie il lato oscuro della forza mentre il secondo si rifiuta e decide di ritirarsi a coltivare l'amore della sua vita e disboscare foreste canadesi.
Logan viene scovato e coinvolto con uno stratagemma nell'elaborazione di una potentissima arma-X.
Il prequel degli X-Men ha come protagonista il celebre Wolverine. Ricordo come se fossi ieri quel pupazzetto con le lame di plastica che si attaccavano sulle braccia. Un regalo inaspettato che finì, per una disattenzione, dopo neanche un'ora dall'acquisto, dentro le grate di una gelateria di montagna. Avevo sette o otto anni e scelsi Wolverine, ma lui non volle star con me.
Tornando al film, la prima parte incuriosisce perché riesce a tracciare un profilo psicologico del protagonista, il conflitto fra fratelli regge bene e diverte il progressivo evolversi degli effetti stilistici del personaggio adamantiato. Quando si arriva alla parte finale il film si fa affrettato, approssimativo e si smonta anche il divertimento.
Hugh Jackman sembra sia nato proprio per per il ruolo, almeno fisicamente, espressivamente è abbastanza limitato, ma il film è sostenuto soprattutto dalla sua figura e dalla controparte, interpretata da Liev Schreiber, senza riuscire ad aggiungere molto di più.
Mi ha stupito vedere che alla regia c'era il Gavin Hood de "Il suo nome è Totsi", altro genere, ma anche altra qualità.
Logan viene scovato e coinvolto con uno stratagemma nell'elaborazione di una potentissima arma-X.
Il prequel degli X-Men ha come protagonista il celebre Wolverine. Ricordo come se fossi ieri quel pupazzetto con le lame di plastica che si attaccavano sulle braccia. Un regalo inaspettato che finì, per una disattenzione, dopo neanche un'ora dall'acquisto, dentro le grate di una gelateria di montagna. Avevo sette o otto anni e scelsi Wolverine, ma lui non volle star con me.
Tornando al film, la prima parte incuriosisce perché riesce a tracciare un profilo psicologico del protagonista, il conflitto fra fratelli regge bene e diverte il progressivo evolversi degli effetti stilistici del personaggio adamantiato. Quando si arriva alla parte finale il film si fa affrettato, approssimativo e si smonta anche il divertimento.
Hugh Jackman sembra sia nato proprio per per il ruolo, almeno fisicamente, espressivamente è abbastanza limitato, ma il film è sostenuto soprattutto dalla sua figura e dalla controparte, interpretata da Liev Schreiber, senza riuscire ad aggiungere molto di più.
Mi ha stupito vedere che alla regia c'era il Gavin Hood de "Il suo nome è Totsi", altro genere, ma anche altra qualità.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 6 |
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 6 |