Questo attacco dei cyborg è strettamente collegato al precedente Ghost in the shell e per capire bene la parte filosofico-sentimentale della storia è imprescindibile aver visto anche quest'ultimo.
Nel 2032 gli umani fatti esclusivamente di carne e ossa scarseggiano, è il tempo del meticciato meccanico e del terrorismo cibernetico.
La sezione speciale 9 sta indagando su alcuni casi nei quali androidi di nuova generazione hanno ucciso i loro proprietari e poi si sono autodistrutti, o forse è meglio dire suicidati. Il detective Bateau scopre che si tratta di una versione sperimentale di ginoidi: robot con sembianze femminili progettati per funzioni di compagnia sessuale.
Per Bateau è un'ulteriore occasione per riflettere sulla propria condizione di cyborg e per rincontrare l'ex compagna di lavoro dispersa in azione (primo film): il maggiore Motoko.
L'animazione barocca di questo film alterna uno stile grafico tradizionale con quello 3D moderno, interni dettagliati con scenari ampi e sfumati, macchine dal design retrò con parabrezza digitali. L'effetto è straniante, malinconico e surreale.
Ghost in the shell è un'anima nel guscio, la parte umana della macchina, quella di Bateau nel suo “corpo” da cyborg. La con-fusione uomo-macchina del primo capitolo, dovuta alla crisi d'identità che scaturisce dalla constatazione che il corpo ha parti “altre”, si trascina anche qui è trova nel finale di questo secondo capitolo una tesi che può urtare ed è sintetizzata nella “figura” del Maggiore: l'anima viene equiparata ad un software che vaga nell'immensa matrice e crea una nuova entità, superiore (?), incapace di definirsi felice, ma priva delle tristezze e delle depressioni tipiche dell'uomo.
Nel 2032 gli umani fatti esclusivamente di carne e ossa scarseggiano, è il tempo del meticciato meccanico e del terrorismo cibernetico.
La sezione speciale 9 sta indagando su alcuni casi nei quali androidi di nuova generazione hanno ucciso i loro proprietari e poi si sono autodistrutti, o forse è meglio dire suicidati. Il detective Bateau scopre che si tratta di una versione sperimentale di ginoidi: robot con sembianze femminili progettati per funzioni di compagnia sessuale.
Per Bateau è un'ulteriore occasione per riflettere sulla propria condizione di cyborg e per rincontrare l'ex compagna di lavoro dispersa in azione (primo film): il maggiore Motoko.
L'animazione barocca di questo film alterna uno stile grafico tradizionale con quello 3D moderno, interni dettagliati con scenari ampi e sfumati, macchine dal design retrò con parabrezza digitali. L'effetto è straniante, malinconico e surreale.
Ghost in the shell è un'anima nel guscio, la parte umana della macchina, quella di Bateau nel suo “corpo” da cyborg. La con-fusione uomo-macchina del primo capitolo, dovuta alla crisi d'identità che scaturisce dalla constatazione che il corpo ha parti “altre”, si trascina anche qui è trova nel finale di questo secondo capitolo una tesi che può urtare ed è sintetizzata nella “figura” del Maggiore: l'anima viene equiparata ad un software che vaga nell'immensa matrice e crea una nuova entità, superiore (?), incapace di definirsi felice, ma priva delle tristezze e delle depressioni tipiche dell'uomo.
Deliziato
| Reg: 7 | Ani: 8 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |
| Reg: 7 | Ani: 8 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 8 |