Dal 2 al 12 settembre si terrà la settantasettesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia che non si ferma nonostante il Covid-19 potrebbe essere seduto nella poltroncina dietro la tua.
A presiedere la giuria della sezione principale c'è l'australiana Cate Blanchett, gli altri componenti sono Matt Dillon (che ha sostituito Christi Puiu), Veronika Franz, Joanna Hogg, Nicola Lagioia, Christian Petzold e Ludivine Sagnier.
Film in concorso a Venezia 77:
- Amants di Nicole Garcia
- The Disciple di Chaitanya Tamhane
- Dorogie tovarišči (Cari compagni) di Andrej Končalovskij
- Khōrshīd (Sole) di Majid Majidi
- Laila in Haifa di Amos Gitai
- Miss Marx di Susanna Nicchiarelli
- Nomadland di Chloé Zhao
- Notturno di Gianfranco Rosi
- Nuevo orden di Michel Franco
- Padrenostro di Claudio Noce
- Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó
- Quo vadis, Aida? di Jasmila Žbanić
- Səpələnmiş ölümlər arasında (Tra una morte e l'altra) di Hilal Baydarov
- Śniegu już nigdy nie będzie (Non ci sarà mai la neve) di M. Szumowska e M. Englert
- Le sorelle Macaluso di Emma Dante
- Supai no tsuma (Moglie di una spia) di Kiyoshi Kurosawa
- Und morgen die ganze Welt (E domani un altro mondo) di Julia von Heinz
- The World To Come di Mona Fastvold
In concorso ci sono ben 4 film italiani e ben 8 registe su 18 film, si potrebbe dire un festival più italiano e più femminile del solito, effetto virus forse.
Dopo la solita occhiata veloce alle sinossi dei film in concorso, quelli che mi hanno creato più curiosità sono:
- Tra una morte e l'altra di Hilal Baydarov, regista che non avevo mai sentito prima, ma ho letto che quando era studente, in Azerbaijan, ha vinto i campionati della matematica 2004 e 2005: questo già me lo rende interessante.
- Notturno di Gianfranco Rosi, il noto documentarista nostrano ha girato per tre anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano. Punto nevralgico della storia, vediamo quale sarà il punto di vista di Rosi.
- Nuevo orden di Michel Franco, regista anche questo a me sconosciuto, propone una visione distopica del Messico; a dire il vero io ho un'immagine del Messico come una distopia già realizzata dove governano i narcos, in ogni caso, finalmente un film su un futuro distopico.
- Non ci sarà mai la neve di M. Szumowska e M. Englert, pure questi registi sono a me sconosciuti, raccontano di un massaggiatore venuto dall'est per rilassare i ricchi; potrebbe rivelarsi una schifezza o dare qualche bella soddisfazione.
Grazie a tutta la mia ignoranza, mi accorgo quindi che sono solo due i registi in concorso che conosco: Amos Gitai e Gianfranco Rosi.
Passiamo dunque ai film fuori concorso.
Non ho dato nemmeno la classica rapida occhiata ai film fuori concorso... Insomma per me sarà quasi una Mostra a sorpresa.