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mercoledì 17 settembre 2014

Pubblicità d'auto-re • Locke

locke-auto-bmw
Per fare un buon film è indispensabile una buona sceneggiatura, poi basta un bravo attore, luci sapientemente usate, un buon montaggio e una macchina affidabile, non da ripresa, un'automobile.
Non ce l'ho fatta a non farmi condizionare da pochi attimi in apertura e chiusura del film che lasciano vedere – con quel tipo di discrezione che diventa sottolineatura – il marchio automobilistico del mezzo che permette al protagonista, oberato da un'ora di telefonate che segnano la vita, di affidarsi almeno sulla sua auto.
È sera, Ivan Locke lascia il cantiere e sale sulla sua BMW, all'indomani ci deve essere una delle più grandi gettate di cemento, una di quelle opere mastodontiche che segnano la carriera e di cui lui è il coordinatore, ma questa notte deve andare da un'altra parte e al mattino non sarà presente.
Il film ha una caratteristica che mi piace molto, quello della location unica, al chiuso, e qui siamo proprio strettini (anche se Buried si è spinto oltre) infatti passeremo in tempo reale nell'abitacolo dell'auto di Locke, o pochi metri al di fuori, per tutto il viaggio notturno.
State pensando male, non c'è da annoiarsi, Locke grazie al cellulare deve sistemare figli, moglie, lavoro e rassicurare quello che lo spinge a mettere a rischio tutta la sua vita, la tensione è costante tutto crolla ma allo stesso tempo è il momento per mostrare la struttura... E poi domani ci sono delle fondamenta da costruire e tutto andrà per il meglio. Insomma la metafora è chiara.
Locke è l'uomo che fa della responsabilità sulle proprie azioni una questione d'onore, dovrebbe essere la condotta comune, ma scopriremo che nello specifico le sue motivazioni psicologiche sono dovute al non volersi comportare come il padre, passeggero immaginario (secondo me una nota stonata) a cui rinfacciare quello che deve fare un vero uomo.
Tom Hardy che interpreta Locke è protagonista assoluto, gli altri li sentiamo solo come voci, la sua è una prova di recitazione di tutto rispetto che riesce ad esprimere sofferenza e determinazione, e una calma zen al limite del credibile.
Se luci, storia e montaggio ci rimescolano lo stomaco alimentando l'ansia c'è invece, a contrasto, quest'auto che scorre, macina i chilometri e ci porta a destinazione senza una sbandata: hai già tanti problemi, almeno su qualcosa puoi trovare un po' di sicurezza.
Un esercizio perfettamente riuscito, veramente la pubblicità più lunga, bella ed efficace che abbia mai visto. Gradito

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