Se c'è un film che sarebbe bene vedessero i grillini e i loro sostenitori, è proprio questo. Magari potrebbero proiettarlo nel pulmino la prossima volta che vanno in gita a prendere le nuove direttive dal "facilitatore".
Il film è ambientato in un liceo della Germania. Un giovane professore dallo stile alternativo, che ascolta a tutto volume Rock 'n' Roll High School dei Ramones in auto mentre va a scuola, deve tenere per una settimana un corso sull'autocrazia.
Il primo giorno di lezione i ragazzi si domandano che senso abbia dedicare ancora tutto quel tempo su argomenti ormai risaputi, ritenendo che la storia abbia già testimoniato a sufficienza e che quindi una nuova dittatura non sia possibile perché se ne conoscono bene le conseguenze.
A questo punto il prof ha un'intuizione: fare una specie di simulazione per analizzare come nasce un'autocrazia e così fonda con gli alunni un movimento.
Riassumo i principali punti trattati nel film che diventano uno schema minimale quasi da manuale di scienza politica. Il lettore, per diletto, provi a fare un confronto con il Movimento 5 Stelle, magari spuntando idealmente le varie voci.
- Ogni autocrazia necessita di una figura predominante che dia il "la" al movimento.
- Il potere deve essere amministrato attraverso la disciplina. Se non ti va bene, allora sei fuori: va via.
- Quali sono le condizioni che favoriscono la nascita di una dittatura?
- alto tasso di disoccupazione
- ingiustizia sociale
- disillusione politica
- inflazione
- Il potere arriva tramite disciplina, la disciplina smuove nuove energie.
- La forza del gruppo viene dal creare un'unica oscillazione dalle singole forze; per il potere è necessaria l'unità.
- Il gruppo deve proporsi come l'unica soluzione possibile per uscire dalla crisi.
- Perché ci sia un gruppo bisogna che ci sia un'identità del gruppo. Ci deve essere un simbolo e un tipo di abbigliamento, ossia una divisa, un'uniforme, per riconoscersi e distinguersi. Questa può essere un semplice giubbotto di pelle, anche il comune "giacca e cravatta" è una divisa, o come scelgono i ragazzi può essere una camicia bianca.
Aggiungo io che se ci si autoproclama “i cittadini”, non una parte, ma tutti, per avere una divisa basta vestirsi come un qualsiasi cittadino.
A poco meno di metà film, il neo gruppo deve scegliere che nome darsi, fra le varie proposte c'è “l'onda” o “lo tsunami”, perché si propongono di spazzare via tutto. Ai voti vince il primo; curioso come il secondo ricordi il nome di una campagna elettorale che diventerà un film.
- Come bisogna comportarsi quando si passa all'azione?
Prima di tutto parlare del leader in modi entusiastici e ai detrattori, che rinfacciano le contraddizioni del movimento, dire: «state facendo la cosa più grande di quella che è». Per secondo, agire sempre come gruppo e non come singola individualità.
- Se nel gruppo si alza qualche voce in opposizione?
Tacciarlo d'essere un traditore, fare quadrato contro di lui, ricordare che "o con noi o contro di noi" se non ritratta metterlo alla gogna.
Nello sviluppo di queste regole, il gioco degli studenti diventa sempre più coinvolgente e reale. In poco tempo, quasi senza accorgersi, sono cambiate le loro relazioni e le loro personalità. Si arriva fino a un punto di alta tensione e si trova finalmente spazio per un'autocritica: «ci siamo sentiti esseri speciali, migliori degli altri, abbiamo escluso quelli che non la pensano come noi...». Ma non finisce così la storia, e rimando alla visione del film per conoscerla.
Il film può risultare troppo semplicistico nell'evoluzione della sua tesi, invece lo è meno di quanto si possa pensare, visto che gli eventi si ispirano a un esperimento effettuato nel 1967 dal professore Ron Jones e denominato “La terza onda”. Certamente è un film interessante dal punto di vista educativo e ottimo come ripasso su come sia facile insinuare nelle giovani menti, specie se deboli e disorientate, un atteggiamento e un credo di stampo fascista. Gradito
Il film può risultare troppo semplicistico nell'evoluzione della sua tesi, invece lo è meno di quanto si possa pensare, visto che gli eventi si ispirano a un esperimento effettuato nel 1967 dal professore Ron Jones e denominato “La terza onda”. Certamente è un film interessante dal punto di vista educativo e ottimo come ripasso su come sia facile insinuare nelle giovani menti, specie se deboli e disorientate, un atteggiamento e un credo di stampo fascista. Gradito