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domenica 16 gennaio 2011

Watchmen

waychmen locandinaSono passati alcuni mesi da quando ho visto Watchmen, dopo la visione ero un po’ disorientato, non riuscivo a dare un giudizio complessivo al film. Dal punto di vista visivo era molto efficace, Snyder difficilmente delude sotto questo aspetto, quello che mi lasciava perplesso era il mondo alternativo dei guardiani.
La versione dei supereroi proposta è nettamente diversa da quella standard e non conoscendo nulla della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons ero completamente impreparato. Sicuramente mi aveva suggestionato, la lunghezza del film (oltre le due ore e quaranta) e la continua sensazione che mi mancasse qualcosa per capire veramente la rappresentazione, mi avevano portato alla sua conclusione in uno strano torpore; tentavo di ragionare ma le sinapsi giravano a vuoto, come ovattate da quelle immagini dai colori saturi e contrastati.
Lo spazio temporale del racconto è un passato alternativo con una situazione politica che vede Richard Nixon eletto per la quinta volta Presidente degli Stati Uniti in un clima da Guerra Fredda, sull’orlo del disastro nucleare.
I supereroi sono persone “normali” che hanno deciso di mascherarsi e combattere il crimine, tranne Dr.Manatthan che dopo un incidente in laboratorio è dotato di immensi poteri ma lo stanno progressivamente allontanato dal sentirsi parte della condizione umana, portandolo ad un nuovo stato di coscienza e ad una costante malinconia.
Il gruppo ha avuto un ruolo importante nei trascorsi, ora hanno praticamente appeso la maschera al chiodo, senonché uno di loro viene assassinato.
Chi si sta muovendo contro la vecchia squadra?
Rorschach, l'ultimo guardiano ancora in attività, si mette ad indagare.
L'atmosfera noir viene intramezzata da momenti d'azione e dalla ricostruzione delle singole storie di vita dei guardiani. Un percorso che porterà però alla riflessione etica e politica sul genere umano.
La natura selvaggia dell'uomo spinge la sua specie verso l'autodistruzione. L'uomo più intelligente del mondo e quello più potente come si dovrebbero comportare nel momento in cui il passo di non ritorno fosse imminente? Dovrebbero intervenire? E se intervenissero cosa dovrebbero fare? Con quali compromessi? Si potrebbe basare la pace sociale sulla menzogna?
Il film dà la sua risposta, a me la visione ha lasciato una sensazione insolita: fra l'annoiato e l'affascinato.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 8 |

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