Si inizia l'istante dopo la fine del primo capitolo e si prosegue con lo stesso atteggiamento in un mix di azione e montaggio dal ritmo frenetico, anzi elettrizzante, con la giusta dose di ironia e una sceneggiatura da videogioco.
Avevamo lasciato Chev Celios precipitato da un elicottero, rimbalzato violentemente sulla capotta di un auto e quindi steso sul grigio asfalto, ma ecco arrivare a tutta velocità un furgone nero con dei musi gialli a bordo che caricano di peso il corpo dell'indistruttibile killer e sgommano via: il suo cuore deve essere trapiantato ad un boss della triade.
L'operazione va bene e Chev si ritrova con un cuore artificiale in grado di tenerlo in vita per qualche altro giorno così da poterlo utilizzare come bancarella per il mercato nero degli organi. Ma Chelios, ovviamente, non ci sta e appena riprende i sensi vuole riprendersi anche ciò che gli è stato tolto.
Al fatidico confronto con il precedente Crank risulta ancora ai livelli, ma qualche spanna sotto per alcune scene forzate, prese da sole anche simpatiche, ma nel complesso evitabili. Inferiore anche perché ripropone la stessa formula, riveduta e scorretta, che appare schematicamente ripetitiva anche se potenziata. Infilare nel deretano di un ciccione un fucile a pompa per estorcergli delle informazioni è una delle prime azioni del "nuovo" Chelios e dà l'idea di cosa ci aspetta.
Da tenere in considerazione che fra i pregi c'è quello di conservare un atteggiamento onesto, non prendendosi sul serio e usando l'esagerazione per trasmettere un urto anche allo spettatore: adesso non basta più l'adrenalina, serve una vera scossa d'alto voltaggio, e si è disposti a tutto per averla.
La storia si intreccia continuamente agli avvenimenti del primo film ed è visivamente altrettanto accelerata. Chev nella sua condizione di "senza cuore" si allontana sensibilmente, ma non fisicamente, dalla sua Eve (una Amy Smart un po' sciupata); il rapporto fra i due e anche le loro personalità sono un po' diverse rispetto al primo film.
Dopo l'iperstimolo chimico-adrenalitico ora c'è quello fisico-elettrico, il corpo ancora si sostiene anche se appare un po' svuotato, troppo disinteressato, forse liberato da quasi tutto e quindi ancora più forte, pronto per affrontare ogni cosa.
Neanche da dire che la chiusura ha l'apertura per il probabile terzo episodio.
Avevamo lasciato Chev Celios precipitato da un elicottero, rimbalzato violentemente sulla capotta di un auto e quindi steso sul grigio asfalto, ma ecco arrivare a tutta velocità un furgone nero con dei musi gialli a bordo che caricano di peso il corpo dell'indistruttibile killer e sgommano via: il suo cuore deve essere trapiantato ad un boss della triade.
L'operazione va bene e Chev si ritrova con un cuore artificiale in grado di tenerlo in vita per qualche altro giorno così da poterlo utilizzare come bancarella per il mercato nero degli organi. Ma Chelios, ovviamente, non ci sta e appena riprende i sensi vuole riprendersi anche ciò che gli è stato tolto.
Al fatidico confronto con il precedente Crank risulta ancora ai livelli, ma qualche spanna sotto per alcune scene forzate, prese da sole anche simpatiche, ma nel complesso evitabili. Inferiore anche perché ripropone la stessa formula, riveduta e scorretta, che appare schematicamente ripetitiva anche se potenziata. Infilare nel deretano di un ciccione un fucile a pompa per estorcergli delle informazioni è una delle prime azioni del "nuovo" Chelios e dà l'idea di cosa ci aspetta.
Da tenere in considerazione che fra i pregi c'è quello di conservare un atteggiamento onesto, non prendendosi sul serio e usando l'esagerazione per trasmettere un urto anche allo spettatore: adesso non basta più l'adrenalina, serve una vera scossa d'alto voltaggio, e si è disposti a tutto per averla.
La storia si intreccia continuamente agli avvenimenti del primo film ed è visivamente altrettanto accelerata. Chev nella sua condizione di "senza cuore" si allontana sensibilmente, ma non fisicamente, dalla sua Eve (una Amy Smart un po' sciupata); il rapporto fra i due e anche le loro personalità sono un po' diverse rispetto al primo film.
Dopo l'iperstimolo chimico-adrenalitico ora c'è quello fisico-elettrico, il corpo ancora si sostiene anche se appare un po' svuotato, troppo disinteressato, forse liberato da quasi tutto e quindi ancora più forte, pronto per affrontare ogni cosa.
Neanche da dire che la chiusura ha l'apertura per il probabile terzo episodio.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |