Semiserio commento ai film in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che si svolge al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre.
- Darren Aronofsky, “The Wrestler”: Pi greco mi fulminò, c'era tanto di me in quel film, lo vidi anche con cari amici; ora il regista si dà al wrestling che sopporto a malapena, peccato.
- Guillermo Arriaga, “The Burning Plain”: Arriaga? mai sentito.
- Pupi Avati, “Il papà di Giovanna”: mah, Avati è un pezzettino di storia del cinema italiano, io fra i suoi film ho visto solo “Quando arrivano le ragazze” e mi domandavo “quando arriva la fine?”.
- Marco Bechis, “BirdWatchers”: il classico gemellaggio Italia-Argentina di Bechis si allarga al Brasile per temi impegnati e di solito drammatici.
- Patrick Mario Bernard, Pierre Trividic “L'autre”: i film francesi si guardano comunque.
- Kathryn Bigelow, “Hurt Locker”: me lo ricordo per “Strange days”, ma qui siamo in Iraq.
- Pappi Corsicato, “Il seme della discordia”: non so.
- Jonatham Demme, “Rachel getting Married”: una modella ex-tossicodipendente al matrimonio della sorella; potrebbe essere una bella acida commedia o una schifezza.
- Haile Gerima, “Teza”: studiare per poi tornare in Etiopia e far del bene al proprio paese in 140 minuti circa. Pesantino?
- Aleksey German Jr., “Paper Soldier”: arrivano i russi e nel contemporaneo fanno paura.
- Semih Kaplanoglu, “Sut”: oh mamma, arrivano anche li turchi!
- Takeshi Kitano, “Achille e la tartaruga”: grande Kitano per un certo periodo del mio primo tempo cinefilo mi ero un po' fissato sul suo cinema.
- Hayao Miyazaki, “Ponyi on Cliff by the Sea”: tutti i film di Miyazaki che ho visto mi sono piaciuti, volete che deluda proprio questa volta?
- Amir Naderi, “Vrgas: based on a True Story”: il problema è solo nel “una storia vera”?
- Oshii Mamoru “The Sky Crawlers”: tra guerra e immaginazione potrebbe non essere male.
- Ferzan Ozpetek, “Un giorno perfetto”: a me non invoglia molto il suo cinema, ma dicono sia bravo.
- Christian Petzold, “Jerichow”: boh
- Narbet Schroeder, “Inju, la Bête dans l'Ombre”: i film francesi si guardano comunque.
- Werner Schroeter, “Nuit de chien”: il regista è cugino del precedente?
- Tariq Teguia “Gabbla”: altri 140 minuti e in mano ad un fotografo potrebbero essere pallosissimi.
- Yu Lik-wai “Plastic City”: gangster orientali in Brasile e c'è uno che si chiama Tetsuo, direi carino.