All’apparenza giovane poliziotto modello, Lou Ford è sempre pacato e cordiale agli occhi della gente, ma nasconde dentro di sé una perversione violenta. È pronto a diventare uno psicopatico assassino per mettere in atto il suo progetto di fredda e calcolata vendetta.
Sono deluso dal film di Winterbottom, è girato molto composto, come il protagonista, non appassiona e presenta delle cadute nelle brutte scene morbose e nel pestaggio di Jessica Alba a suon di pugni in faccia, che a me è sembrato addirittura comico.
Nella vasta libreria del protagonista ci si sofferma qualche istante su due libri, una bibbia e un saggio di Freud, che praticamente racchiudono la "spiegazione intellettuale" del soggetto: traumi sessuali subiti da bambino hanno influenzato drasticamente la personalità di Lou tenuto in riga, o meglio incubato, dall'ambiente conservatore, perbenista ed ipocrita della provincia texana.
Il libro di Jim Thompson da cui il film è tratto, uscito nel 1952, poteva godere di un effetto imputativo più coinvolgente per quel tempo, si rivelava un attacco alla famiglia e alla società americana fordista come elementi subdoli e corrosivi per l'individuo. Winterbottom tiene il discorso "sociologico" sullo sfondo e punta invece sulla imperturbabilità del male, su una violenza fredda e razionale che nel suo compiersi, e nascondersi, trae forza dell'assenza di moralità.
Casey Affleck nel ruolo del protagonista, riesce ad esprimere bene le intenzioni, ed è uno dei pochi aspetti convincenti del film. Un piccolo complimento va anche alla cara Jessica che ha osato qualcosa in più del solito, anche se non è molto credibile nella parte della prostituta; lo era di più come ballerina di lap-dance in Sin City.
Un ultimo commento sul finale: com'è possibile che quando entrano nella casa cosparsa da cima a fondo di alcol e benzina non sentano nessun odore? E per quale motivo la casa invece di incendiarsi esplode all'istante? Bah, si poteva fare meglio.
Sono deluso dal film di Winterbottom, è girato molto composto, come il protagonista, non appassiona e presenta delle cadute nelle brutte scene morbose e nel pestaggio di Jessica Alba a suon di pugni in faccia, che a me è sembrato addirittura comico.
Nella vasta libreria del protagonista ci si sofferma qualche istante su due libri, una bibbia e un saggio di Freud, che praticamente racchiudono la "spiegazione intellettuale" del soggetto: traumi sessuali subiti da bambino hanno influenzato drasticamente la personalità di Lou tenuto in riga, o meglio incubato, dall'ambiente conservatore, perbenista ed ipocrita della provincia texana.
Il libro di Jim Thompson da cui il film è tratto, uscito nel 1952, poteva godere di un effetto imputativo più coinvolgente per quel tempo, si rivelava un attacco alla famiglia e alla società americana fordista come elementi subdoli e corrosivi per l'individuo. Winterbottom tiene il discorso "sociologico" sullo sfondo e punta invece sulla imperturbabilità del male, su una violenza fredda e razionale che nel suo compiersi, e nascondersi, trae forza dell'assenza di moralità.
Casey Affleck nel ruolo del protagonista, riesce ad esprimere bene le intenzioni, ed è uno dei pochi aspetti convincenti del film. Un piccolo complimento va anche alla cara Jessica che ha osato qualcosa in più del solito, anche se non è molto credibile nella parte della prostituta; lo era di più come ballerina di lap-dance in Sin City.
Un ultimo commento sul finale: com'è possibile che quando entrano nella casa cosparsa da cima a fondo di alcol e benzina non sentano nessun odore? E per quale motivo la casa invece di incendiarsi esplode all'istante? Bah, si poteva fare meglio.
Sgradito
| Reg: 6 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |
| Reg: 6 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |