Nel 1994 una ragazzo scompare a San Antonio, Texas. Dopo tre anni, in un paesino spagnolo, viene ritrovato un giovane, parla poco, dice d’essere stato rapito, abusato, torturato e di essere americano. È lui?
Se volete vedere il film, consiglio di non leggere oltre queste righe, per gustarvi l'atmosfera che riesce a creare.
Si tratta di un documentario con sfumature da giallo e thriller, seguiamo ricostruzione e indagini di un caso realmente accaduto. Lo spettatore viene coinvolto dalla curiosità di capire come sono andate effettivamente le cose e soprattutto di come siano state possibili.
Il regista ci sa fare, dosa gli elementi della storia seguendo il percorso lineare degli eventi reso avvincente con piccole diramazioni. Qualcuna si rivela falsa, qualcuna vera, qualcuna finisce in un vicolo cieco eppure potrebbe nascondere qualche verità che non conosceremo mai.
Si tratta di un documentario con sfumature da giallo e thriller, seguiamo ricostruzione e indagini di un caso realmente accaduto. Lo spettatore viene coinvolto dalla curiosità di capire come sono andate effettivamente le cose e soprattutto di come siano state possibili.
Il regista ci sa fare, dosa gli elementi della storia seguendo il percorso lineare degli eventi reso avvincente con piccole diramazioni. Qualcuna si rivela falsa, qualcuna vera, qualcuna finisce in un vicolo cieco eppure potrebbe nascondere qualche verità che non conosceremo mai.
Quello che di certo si staglia è la personalità manipolatrice di Frédéric Bourdin, dotato di un’intelligenza psicotica, disinteressato a cosa provino gli altri, pronto a fare qualsiasi cosa per darsi una possibilità, come quella di assumere un'identità falsa e reggere la parte fino all'impensabile: la prova del riconoscimento di una madre.
Poi ci sono gli altri, quelli che interagiscono con questa persona, in particolare la famiglia che lo “ri-accoglie”. Ci si domanda se sia possibile desiderare così tanto qualcosa da crederci ad ogni costo anche contro l'evidenza. Oppure se quel voler credere sia invece una necessità, forse per nascondere dell’altro, qualcosa di tremendo che si vorrebbe sepolto.
Infine ci siamo noi: possibile che le bugie diventino talmente grandi da mangiarsi anche la verità? Sembra sempre che serva tempo perché questa sia appurata e condivisa, troppo tempo perché si palesi; intanto il tempo passa e qualche verità si perde. Gradito