I vincitori degli Oscar 2014 sono:
- Miglior film: 12 anni schiavo di Steve McQueen
- Miglior regia: Alfonso Cuarón per Gravity
- Miglior sceneggiatura originale: Spike Jonze per Lei (Her)
- Miglior attore protagonista: Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club
- Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett per Blue Jasmine
- Miglior film straniero: La grande bellezza di Paolo Sorrentino
[Per l'elenco completo vedere tutti i Premi Oscar 2014 con i vincitori fra i nominati]
Questi Oscar sono andati proprio come mi aspettavo, tranne una cosa ma la tengo per ultima.
Il film Gravity è il grande mattatore con 7 statuette su 10 candidature. Quando l'ho visto, dopo i primi 15 minuti ero a bocca aperta, nella mia testa chiedevo il "making of": come avevano fatto a girare così? (un video per farsi un'idea). Poi il film prosegue e per me è nel complesso una mezza delusione, ma il premio come miglior regia era scontato. Per favore però tenete lontani paragoni con Kubrick e 2001 Odissea nello spazio, sono altre frontiere.
Il Miglior film si era capito che sarebbe andato a 12 anni schiavo, non l'ho visto, ma ne parlavano bene e il tema era ideale.
Il Miglior film di animazione a Frozen anche qui abbastanza scontato, ormai la Disney ha un piede in anticipo sulla statuetta ed è difficile scalzarglielo. Io non l'ho visto, della categoria ho visto solo Ernest & Celestine, film delicato ma non da Oscar, credo che l'altro competitor potesse essere solo il Si alza il vento del maestro Miyazaki.
Passiamo al premio che più ci tocca da vicino, quello al Miglior film straniero vinto da La grande bellezza di Sorrentino.
Alla fine del film tre pensieri mi erano balenati: il primo, mentre la barca scorre durante i titoli di coda, era la conferma che Sorrentino è il mio regista italiano preferito; il secondo, mentre guardavo all'in su, è che qualche difetto nel film c'è (eccesso di dolly e carrellate, citazionismo gratuito) è forse i suoi lavori precedenti erano migliori; il terzo pensiero, mentre non c'erano più immagini sullo schermo, era che però il film avrebbe potuto giocarsela agli Oscar perché c'era proprio quello che all'estero piace vedere dell'Italia.
Così è andata.
Ci tengo a fare un appunto all'ultimo arrivato fra i furbi e a tutti i compari assalitori del carro del vincitore che scrivono cose tipo "orgoglio italiano", ma quale orgoglio!? Ci deve essere felicità per Sorrentino, perchè è un bel film, ma non ci può essere "orgoglio italiano" in quello che è un film sulla decadenza dell'italianità capitolina, ma che potrebbe essere estesa a tutto il paese. Voi "orgogliosi" l'avete visto il film?
La grande bellezza di Sorrentino è "storica", è quella dell'arte, della città, del paesaggio, in mezzo si è sviluppato il marcio della vita sociale. È uno sguardo di compassione per persone grottesche che tentano di nascondersi con veli pietosi, salotti, feste, dove il vicino di casa non stupisce se è un mafioso. Lo sguardo è di rammarico: come? In mezzo a tutta questa bellezza!
Si può fare i complimenti a Sorrentino, ma se sei italiano c'è poco da essere orgogliosi.
Citazione per il grande sconfitto American Hustle - L'apparenza inganna, che nonostante le 10 candidature torna a casa a mani vuote. Io l'ho visto, film che si guarda molto volentieri, il suo "problema" è che l'impalcatura è la bravura del cast, sembrava veramente una sfida all'interpretazione migliore, eppure a bocca asciutta anche tutti loro.
Un appunto anche per i due premi su due, Miglior Scenografia e Miglior costumi, vinti dal Il grande Gatsby, sono premi di consolazione visto la fredda accoglienza che il film aveva avuto. A me era piaciuto.
Quello che invece mi aspettavo, ma non è accaduto, era l'Oscar a Di Caprio come Miglior protagonista per The Wolf of Wall Street, un film che mi ha fatto storcere il naso (non per sniffare), mi aspettavo altro da Scorsese, però l'attore ha dato l'ennesima prova della sua qualità e viene da una serie di interpretazioni eccelse, forse questa volta sarebbe stato giusto, non so se meritato, non avendo visto Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club, il vincitore del premio.