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lunedì 31 dicembre 2018

Film preferiti del 2018, facciamo 5

film-preferiti-2018
L'anno 2018 dell'era volgare si sta per concludere, poche nuove visioni rispetto ai ritmi di un tempo, sono arrivato a 1954 film visti e sono un po' stanco: nonostante aumenti l'elenco in cui annoto film che vorrei vedere mi accorgo che non ho così tanta voglia di dedicargli il tempo necessario e magari cedo al meno impegnativo richiamo di una puntata di qualche serie.
Malgrado ciò di materiale filmico dato in pasto ai miei occhi e alla mente ce n'è stato anche quest'anno, ho scelto cinque film di cui uno solo è anche divertente, gli altri sono truci e/o disperati, qualcuno potrebbe non prenderli proprio come film consigliati, ad ogni modo ecco i miei film preferiti del 2018:

Annientamento
Annihilation (Annientamento) di A. Garland, trailer


Avicii-true-stories
Avicii: True Stories di L. Tsikurishvili, trailer


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The death of Stalin (Morto Stalin, se ne fa un altro) di A. Iannucci, trailer


Upgrade di L. Whannell, trailer


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You were never really here (A beautiful day) di L. Ramsay, trailer


Lo scorso anno avevo scritto anche una breve lista promemoria di film che avrei voluto vedere, qualcuno poi l'ho anche recuperato.
Riunisco quindi i film che mi "puzzavano di buono" e avevo appuntato nei post di Venezia 75 e Cannes 71 più qualche altro titolo che potrebbe soddisfare i miei gusti, fino ad arrivare a 20 film del 2018 che vorrei aver visto:
  • Shoplifters (Un affare di famiglia)
  • Roma
  • The Favourite   (recuperato: Gradito)
  • Killing
  • First Man   (recuperato: Deliziato)
  • The House That Jack Built   (recuperato: Deliziato)
  • The Man Who Killed Don Quixote
  • Burning
  • Climax   (recuperato: Deliziato)
  • En Guerre
  • Leto - Summer  (recuperato: Gradito)
  • Mandy   (recuperato: Nauseato)
  • Jeannette: The Childhood of Joan of Arc
  • Loro 1 e 2
  • Have a Nice Day
  • Lazzaro Felice
  • Santiago Italia
  • Sulla Mia Pelle
  • La Strada dei Samouni
  • Tre Volti

venerdì 30 novembre 2018

10 registi 10 anni dopo

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In occasione della data esatta in cui erano passati dieci anni dal post I miei 10 registi avevo pensato di riproporlo aggiornato, ma mi ero reso conto che non mi veniva così semplice stilare i miei 10 registi preferiti in quel momento. In parte era dovuto al fatto che, bene o male, ero affezionato a quelli del passato e per un'altra parte perché i nuovi papabili non mi convincevano pienamente. Allora lasciai stare.
Rispetto alla ricorrenza ormai sono in ritardo però ho deciso di provare a selezionare nuovamente i miei 10 registi preferiti (ordine alfabetico) dando maggiore peso a quelli che sento più vicini e non coincidono per forza con quelli che ritengo più bravi.
  • Aleksandr Sokurov
  • Álex de la Iglesia
  • Darren Aronofsky
  • Jafar Panahi
  • Kim Ki-Duk
  • Lars Von Trier
  • Luis Buñuel
  • Paolo Sorrentino
  • Satoshi Kon
  • Terry Gilliam

Siccome ho faticato a decidermi sugli elementi della prima decina sento il bisogno di fornire anche i dieci registi successivi (ordine alfabetico), sono quelli che potrebbero aggiudicarsi un posto nella prima decina in un altro momento, ad esempio se la lista la dovessi scrivere dopodomani.

altri-10-registi-preferiti-il-recidivo
  • Christopher Nolan
  • Ethan & Joel Coen
  • François Ozon
  • Michel Gondry
  • Nanni Moretti
  • Shin'ya Tsukamoto
  • Stanley Kubrick
  • Sylvan Chomet
  • Terrence Malick
  • Xavier Dolan

martedì 30 ottobre 2018

Film per Halloween - Una ricetta a base di strega

film-halloween-streghe
Tremate tremate le streghe sono tornate, si vogliono vendicare, and me too con il consueto post dedicato alla giornata di Halloween, questa volta seguendo un tema forse un po' banale se lo si confronta con le ricette degli anni passati:

Lo spunto per l'ennesima lista di film consigliati per passare un Halloween da paura mi è venuto dall'attualità e da un improvviso ricordo di un libro letto ai tempi universitari. Per un esame di Sociologia Politica, frai i testi su cui prepararsi, ce n'era uno che trattava il fenomeno della Caccia alle streghe. D'altra parte con argomenti come modernizzazione, Marx, capitalismo e debito nel Terzo Mondo, una monografia sulle streghe ci stava a pennello. Forse non occorre specificare che il corso era tenuto da una professoressa femminista: evidentemente ci teneva a far pesare, ehm, pensare su questo specifico fenomeno storico in chiave socio-politica.
Di film con le streghe ce ne sono veramente tanti dalle sfumature più diverse che vanno dal comico al sexy, dallo storico all'horror. In rete si trovano ampi elenchi di film e trattazioni argomentate sul genere, io ho scelto sei titoli per sette film da consigliare e consigliarmi.

» Ricetta per un Halloween pieno di Streghe

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Dies Irae
(1943, Carl Theodor Dreyer, trailer)
Nella Danimarca del 1623 una piccola comunità affronta accuse e autoaccuse di stregoneria nell'ambiguità dell'atteggiamento del pastore.

La stagione della strega
(1972, George A. Romero, trailer)
Casalinga insoddisfatta vuole iniziarsi all'occulto per dare una "svolta" al marito, tra sogno e realtà troverà qualche difficoltà.

Le streghe di Salem
(2012, Rob Zombie, trailer)
Una deejay riceve in regalo un scatola in  legno con un disco dei "The Lords" pensa sia una trovata pubblicitaria, ma dopo l'ascolto cade in trance.

Le streghe son tornate
(2013, Alex de la Iglesia, trailer)
Due mariti disperati vestiti da Gesù e da soldatino di plastica rapinano un  "Compro Oro", quando escono non trovano più l'auto quindi sequestrano un taxi. La fuga li porterà a una sosta forzata a Zugarramurdi.

The Witch
(2015, Robert Eggers, trailer)
Un contadino inglese per le sue interpretazioni religiose viene costretto a lasciare la comunità puritana in cui vive e traferirsi con la famiglia in una casetta ai margini di una foresta con una brutta nomea.

Suspiria
(1977, Dario Argento, trailer)
(2018, Luca Guadagnino, trailer)
Una nuova ballerina arriva in un'Accademia di danza la cui direttrice non si vede mai. Accadono fatti strani e omicidi... Dario Argento gira l'originale poi Luca Guadagnino il remake.

sabato 27 ottobre 2018

Film gone wild - [Linux Day 2018]

Linux-Day-2018

Oggi il Linux Day (informazioni)  diventa maggiorenne. Ricordo con nostalgia i miei esordi nel mondo Linux, fu una bellissima scoperta: quante curiosità da soddisfare, quante distribuzioni da provare, quante imprecazioni da tirare quando qualcosa non funzionava comunque allietato da quello spirito di libertà.
Oramai grossi passi in avanti sono stati fatti e Linux è entrato, in qualche modo, nelle tasche di tantissime persone grazie alla sua versione Android, sarebbe bello trovasse la stessa diffusione nelle scrivanie, purtroppo è adottato da poco più del 2% (fonte Net Marketshare) degli utenti.
Di distribuzioni Linux ce ne sono tante: Ubuntu è stata una delle prime a cercare di semplificare le cose guardando anche ai non esperti ed è quella che ho nominato più spesso in questo blog (la sua variante Ubuntu Studio, dedicata alla produzione multimediale, l'avevo presentata in un'edizione passata); Linux Mint ha cercato di fare ancora qualche passo in più verso gli utilizzatori meno pratici; Elementary OS ha invece strizzato l'occhio ai più attenti all'estetica, alla pulizia grafica, elaborando anche una personale linea di sviluppo per quanto riguarda alcune applicazioni.

internet-in-paradiso-e-in-inferno

Nel "selvaggio" mondo delle tante distribuzioni Linux (per un'idea della quantità basta fare un giro su distrowatch) le tre che ho nominato sono quelle che ho installato nei miei computer e sono quelle che consiglierei a chi vuole provare un sistema operativo Linux.
L'originale paesaggio oscuro e impervio di Linux si è schiarito e fatto più accessibile mentre il web, il suo principale mezzo di diffusione, è diventato sempre più un territorio selvaggio. A dir la verità il web era selvaggio anche prima, per forza di cose, ma prima prevaleva il "buon selvaggio" ora è uno spazio preso d'assalto, sfruttato e depredato, praticamente un Far West.
In estrema sintesi questa è la lettura che voglio dare al "world wild web" ossia il tema scelto per questo 18° Linux day. Invece, per cercare di coniugare il motto con il blog ho deciso di proporre un lista di cinque film che contengono la parola "wild" (selvaggio) nel titolo inglese; sconsigliando subito quello che per un gioco di parole, sul già gioco di parole, verrebbe in mente per primo: il brutto Wild wild west.


5 Film Selvaggi


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Wild at heart - (Cuore selvaggio) 
(1990, David Lynch, trailer)
Una coppia di amanti dannati cerca di fuggire da chi non vorrebbe lasciarli uniti. Sembrerebbe un classico on-the-road americano, ma è una caricatura grottesca, con momenti bizzarri e violenti, rapine e incidenti, ma c'è anche spazio per un'illuminante fatina buona. Ricordo che al tempo della visione non mi aveva proprio convinto.

Into the wild
(2007, Sean Penn, trailer)
Giovane verso terre selvagge alla ricerca di sè. Ne avevo scritto qui.

The wild bunch - (Il mucchio selvaggio)
(1969, Sam Peckinpah, trailer)
Confesso di aver conosciuto prima l'omonima rivista di musica (che ha chiuso proprio quest'anno) del film e avevo recuperato la visione perchè compariva in qualche lista di 100 migliori film. È un western con l'assalto al treno, il tradimento sul bottino e una carneficina finale esagerata. A me non era piaciuto per niente.

Where the wild things are - (Nel paese delle creature selvagge) 
(2009, Spike Jonze, trailer)
Un bambino crea un mondo fantastico dove rifugiarsi e fa dei mostri gli amici per affrontare le sofferenze psicologiche della vita familiare. Inizialmente emozionante poi arranca un pochino, ma a me era piaciuto e anche la "portante" colonna sonora di Karen O and the Kid.

Wild strawberries - (Il posto delle fragole)
(1957, Ingmar Bergman, trailer)
Un anziano professore deve andare a ritirare un premio, quindi c'è un viaggio, ma anche un sogno, i ricordi e le riflessioni sulla vita, il tempo andato... Esistenzialismo cinematografico. È uno dei miei film preferiti. 

domenica 9 settembre 2018

Leone d'oro 75^ Mostra del cinema di Venezia

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(Photo by Filippo Monteforte/AFP/Getty Images)

Un'edizione molto promettente sulla carta considerato i pregiati registi in concorso, ma non mi pare si sia sentito parlare di tanti capolavori. O forse sono io che sono stato più distratto del solito: le altre volte leggendo o ascoltando qua e là durante la Mostra, mi capitava di aggiungere qualche titolo di film alla colossale lista di film da recuperare, questa volta invece "zero tituli". Nell'ultimo Cannes mi ero annotato vari film che avrei voluto vedere, ma al contrario di Cannes, a vincere il premio maggiore a Venezia è stato un film prodotto da Netflix, cosa non accettata dai francesi.
Come al solito si attende la visione, ma senza fretta, senza farsi aspettative, tanto, come ha detto il sommo Ghezzi: «il cinema è morto prima di nascere».

  • LEONE D'ORO:  ROMA di Alfonso Cuarón 
  • Leone d'argento miglior regia: Jacques Audiard per The Sisters Brothers
  • Premio speciale della giuria: The Nightingale di Jennifer Kent
  • Coppa Volpi migliore attrice: Olivia Coleman per The Favourite
  • Coppa Volpi miglior attore: Willem Dafoe per At Eternity’s Gate

Trailer di ROMA:

mercoledì 29 agosto 2018

Mostra di Venezia 75 - I film in concorso

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Ecco arrivata la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia numero 75, partirà oggi 29 Agosto alle 19:00 con la Cerimonia di apertura e la consegna del Leone d'Oro alla Carriera a Vanessa Redgrave e terminerà l'8 settembre con la consegna degli altri premi maggiori.
A presiedere la giuria che assegnerà il Leone d'Oro c'è il regista Guillermo Del Toro che l'aveva vinto lo scorso anno con La forma dell'acqua, forse lo riporta indietro. Anche quest'anno niente madrina, si punta sul padrino Michele Riondino, quello che ha votato Movimento 5 Stelle ma non l'avrebbe fatto se avesse saputo che si sarebbe alleato con la Lega... Ma poveri questi grillini sprovveduti, povera Italia.

Film in concorso a Venezia 75:

  • The Mountain di Rick Alverson
  • Double Vies di Olivier Assayas
  • The Sister Brothers di Jacques Audiard
  • First Man di Damien Chazelle
  • The Ballad of Buster Scruggs di Joel & Ethan Coen
  • Vox Lux di Brady Corbet
  • Roma di Alfondo Cuaron
  • 22 July di Paul Greengrass
  • Suspiria di Luca Guadagnino
  • Werk Ohne Autor di Florian Henckel von Donnersmarck
  • The Nightingale di Jennifer Kent
  • The Favourite di Yorgos Lanthimos
  • Peterloo di Mike Leigh
  • Capri-Revolution di Mario Martone
  • What You Gonna Do When the World’s On Fire? di R. Minervini
  • Sunset di Laszlo Nemes
  • Freres Ennemis di David Oelhoffen
  • Nuestro Tiempo di Carlos Reygadas
  • At Eternity’s Gate di Julian Schnabel
  • Acusada di Gonzalo Tobal
  • Killing di Shinya Tsukamoto
Bisogna dire che le premesse sono buone, i grossi nomi ci sono, vedremo se ci saranno anche film validi. Per farmi un'idea di questi ero andato sul solito sito della Biennale, ma è appunto il solito e quindi non si trova una paginetta chiara e semplice con la lista dei film e una breve sinossi, bisogna mettersi ad aprire pagina per pagina di ogni singolo film. Neanche nella cartella stampa si trova quello che a mio parere sarebbe la cosa primaria, però è ricca di PDF degli sponsor.
Tra i film in concorso quelli che mi incuriosiscono di più sono:
- Killing di Shinya Tsukamoto, sono legato al regista, mi ricorda i miei esordi da finto cinefilo e una mitica VHS con Tetsuo, il suo primo film. Questa volta parla di samurai, ronin, americani e banditi.
- The Favourite di Yorgos Lanthimos, abile regista che si crogiola nel torbido delle relazioni umane, attirandomi ma non convincendomi. Questa volta come scenario c'è l'Inghilterra d'inizio 1700 dove due cortigiane, Rachel Weisz ed Emma Stone, rivaleggiano per le grazie della regina e le ambizioni personali.
- The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen, sono al Lido anche quest'anno e come al solito il loro film lo metto fra quelli che attendo, sono quasi garanzia di una visione gradevole. Questa volta propongono un'antologia di sei storie western.
- First Man di Damien Chazelle, è il film d'apertura della Mostra e racconta la storia della missione NASA per portare un uomo, americano, sulla Luna. Fu un piccolo passo per Neil Armstrong, speriamo sia un gran film per Chazelle.
- Suspiria di Luca Guadagnino, confesso di non aver visto l'originale di Argento, mi pare sia il film di cui si è più parlato prima dell'inizio della Mostra, speriamo che regga le aspettative. Balla balla ballerina, balla e non aver paura se la notte è fredda e scura.

martedì 31 luglio 2018

Film per l'estate dalla piscina

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In estate le uscite di film importanti diminuiscono drasticamente, tanti cinema chiudono, e diventa un periodo adatto a recuperare i film persi dell'anno trascorso, grazie anche alle offerte che mettono in programma i cinema all'aperto o ai servizi di streaming che si rivelano una prima scelta di fronte al palinsesto televisivo in vacanza.
Oltre a dividere idealmente l'anno in due, come già scritto in questo blog, con la parentesi estiva aperta dal Festival di Cannes e chiusa dalla Mostra del cinema di Venezia, sento il periodo caldo come più indicato per vedere certi film rispetto all'altra grande stagione cinematografica. Per esempio apprezzo di più i B-movies horror e di fantascienza, specie se guardati in seconda serata con una birra fresca.
Quello che propongo per le umide serate estive è però un trittico di film che hanno in comune "la piscina": quella grande vasca piena d'acqua che si condivide per stemperare il caldo, ma intorno alla quale si generano spesso altri tipi di bollori.
Allora buona piscina³! 
Detto da uno che non sa nuotare.


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La piscina (1969)
di Jacques Deray.
Con Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet.



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Swimming Pool (2003)
di François Ozon
Con Ludivine Sagnier e Charlotte Rampling.



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A Bigger Splash (2015)
di Luca Guadagnino.
Con Tilda Swinton, Dakota Johnson e Ralph Fiennes.

sabato 30 giugno 2018

Dietro ai Mondiali di Russia c'è un regista

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Oggi riprendono le partite dei Mondiali di calcio in Russia con la fase ad eliminazione diretta, sono i Mondiali senza la nostra nazionale che non si è aggiudicata la partecipazione, ma non è questo che deve far storcere il naso. Ad ospitare le partite è per l'appunto la Russia, un paese governato da un sistema che con i valori cari al mondo dello sport ha poco con cui spartire, ma con lo specifico sport del calcio, sempre più una questione economica e funzionale alla distrazione di massa, risulta essere in una corrispondenza adatta.
Uno dei principi della cultura sportiva sarebbe il fair play (un'etica comportamentale improntata sul rispetto delle regole e dell'avversario) ma non ne vedo di fair play sul trattamento riservato al regista ucraino Oleg Sentov, condannato a 20 anni di prigione.

Oleg-Sentsov

Oleg Sentsov è un regista ucraino che si opponeva all’annessione forzata della Crimea alla Russia, nel 2014 fu arrestato insieme ad altri, processato e ritentuto colpevole di terrorismo. La questione è che il processo non è avvenuto secondo le regole, al Festival di Berlino del 2017 era stato presentato anche il film documentario The Trial: The State of Russia vs Oleg Sentsov di Askold Kurov che ne ripercorreva la vicenda. In una scena si vede il regista Aleksandr Sokurov chiedere al presidente russo di riaprire il caso Sentsov, ma Putin è impassibile ritiene Sentsov un attentatore contro la nazione e quindi da punire.

Amnesty International considera invece Sentsov un prigioniero politico e proprio all’inizio dei Mondiali di Calcio in Russia anche il Parlamento Europeo aveva votato una risoluzione che ribadiva sanzioni contro il paese di Putin ed esortava alla liberazione del regista.
Non c’è da stupirsi che fra gli europarlamentari a dare voto contrario ci siano stati leghisti come Borghezio, che non desiderano dispiacere allo Zar, invece a dispiacere i sostenitori dei diritti umani c’è il fatto che in quella lista di contrari ci siano anche i deputati di L’altra Europa con Tsipras: Barbara Spinelli, Curzio Maltese ed Eleonora Forenza.
Questi hanno poi motivato la scelta ritenendo la risoluzione un uso strumentale dei diritti umani e dichiarato di non condividere le sanzioni economiche contro la Russia, sentendo invece necessari il dialogo e la diplomazia. Inoltre la risoluzione non prendeva in considerazioni altri attivisti e giornalisti imprigionati. Posizioni a mio parere molto discutibili e  non valide per giustificare un voto contrario.

L'unico film concluso da Oleg Sentsov si intitola Gamer e parla di un ragazzo dipendente dai videogiochi, se conoscete il russo potete vederlo qui sotto.


domenica 20 maggio 2018

Palma d'oro 2018

palma-d'-oro-2018-Manbiki-Kazoku-di-Kore-Eda-Hirokazu
Concluso il Festival di Cannes nº71 che si è reso baluardo difensore del cinema inteso come arte, almeno secondo le intenzioni del suo delegato generale Thierry Frémaux, che ritiene le serie TV soprattutto industria e non inserisce nel concorso per la Palma film di Netflix perché in Francia le leggi prevedono che i film devono andare prima in sala cinema e dopo tre anni sulle altre piattaforme.
A presiedere la giuria principale c'era l’attrice Cate Blanchett in compagnia di Robert Guédiguian, Léa Seydoux, Kristen-piedinisclazi-Stewart, Denis Villeneuve, Andreï Zviaguintsev, Khadja Nin, Chang Chen e Ava DuVernay.

La Palma d'Oro è stata vinta da:
  • Shoplifter di Kore-Eda Hirokazu


Quest'anno c'erano anche due film italiani in concorso e, incredibile rispetto la tendenza, hanno portato a casa anche un premio per uno.
Si tratta di Dogman di Matteo Garrone che ha vinto il premio per il miglior attore assegnato a Marcello Fonte e Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher che incassa il premio per la sceneggiatura ex aequo con Three Faces di Jafar Panahi.
Oltre ai film finora nominati entrano nella lunghissima lista di quelli che vorrei recuperare anche tre film fuori concorso:
Solo: A Star Wars Story di Ron Howard, nonostante questo giovane Han visto nel trailer proprio non mi sia piaciuto, ma come scalzare l'icona di Harrison Ford dalla mente?
The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam che è riuscito a portare a termine un film che desiderava tanto, ma sembrava non si potesse fare, tanto che nel lontano 2002 si era documentato il suo fallimento in Lost in La Mancha.
The House That Jack Built  di Lars von Trier persona non gradita a Cannes per le sue esternazioni comprensive nei confronti di Hitler durante una conferenza stampa sul bel Melancholia nel 2011, ma è stato riaccolto alla Croisette e sono curioso di sapere com'è il suo film più brutale di sempre in cui celebra l'idea che la vita sia malvagia e senz'anima, un'idea confermata dall'ascesa del homo-trumpus.

Altri film che mi hanno incuriosito e vorrei vedere:
Burning di Lee Chang-Dong,
Climax di Gaspar Noè
En Guerre di Stéphane Brizé
Leto di Kirill Serebrennikov
Mandy di Panos Cosmatos

[Lista completa dei premi: Palmarès]

lunedì 30 aprile 2018

E se i film finissero quando qualcuno dice il titolo?

screen of the end movies
Perché aspettare che la storia giunga a una qualche conclusione? 
Quando viene nominato il titolo del film, dentro al film, non è quello un buon momento per farlo finire immediatamente?
L'utente di youtube Chris Huebs ha infatti pensato che quando qualche personaggio del film cita il titolo sia il momento buono per far partire i titoli di coda, con una canzone scelta da lui; il risultato è simpatico, si può vedere nei video qui sotto.






lunedì 5 marzo 2018

Oscar 2018

Guillermo-del-Toro-Oscar-2018
I vincitori degli Oscar 2018 sono stati:
  • Miglior film: La forma dell'acqua di Guillermo del Toro
  • Miglior regia: Guillermo del Toro per La forma dell'acqua
  • Miglior sceneggiatura originale: Jordan Peele per Scappa - Get Out
  • Miglior attore protagonista: Gary Oldman per L'ora più buia
  • Miglior attrice protagonista: Frances McDormand per Tre manifesti a Ebbing, Missouri
  • Miglior film straniero: Una donna fantastica di Sebastián Lelio
[Per l'elenco completo vedere Premi Oscar 2018 con i vincitori fra i nominati]

Edizione dei premi Oscar avvolta dallo strascico del caso Harvey Weinstein che ha portato alla ribalta un fenomeno risaputo, spesso ignorato, per certi versi anche accettato dalle parti in causa. Vincitore senza strafare è stato il film di Guillermo del Toro, che dopo il successo a Venezia con il Leone d'Oro, ha preso i premi più ambiti anche dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
La forma dell'acqua non l'ho visto, spero di recuperare considerato che in pratica è stato censito come miglior film dell'annata, del regista avevo apprezzato Il labirinto del Fauno che faceva parte dei miei 100 film preferiti, ma poi avevo perso i suoi film successivi.
Ho invece visto Dunkirk di Christopher Nolan, che al tabellino è arrivato secondo con tre statuette guadagnate per montaggio, montaggio sonoro e sonoro. Reputo siano state ben meritate dato che i pensieri che avevo fatto durante la visione erano andati proprio al suo efficace lato sonoro, ma anche alla fotografia (forse troppo "patinata" considerato il genere), un premio vinto invece da Blade Runner 2049, film che attendevo con buone aspettative purtroppo un po' deluse dalla visione.
Altra statuetta che si allinea con i miei apprezzamenti è quella andata alla sceneggiatura di Scappa - Get Out che avevo inserito nella mia lista molto ridotta di film che più mi sono piaciuti nel 2017, forse ha qualche tiratina nel finale, ma l'ho trovato funzionale e "liberatorio". 
Cito anche il premio per la sceneggiatura non originale dove troviamo un pochino di Italia, dato che a vincerlo è il film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome.
Una categoria a cui presto sempre attenzione è quella dedicata ai film d'animazione, ma non ho visto nessuno dei film in lizza per il premio poi vinto da Coco, fra loro quello che più mi interessa recuperare è The Breadwinner di Nora Twomey e del suo studio d'animazione Carton Saloon che seguo da molto tempo, avendo molto apprezzato The Secret of Kells e Song of the Sea: due piccole poesie per gli occhi che consiglio di recuperare a tutti gli amanti del genere.

mercoledì 28 febbraio 2018

Philip K. Dick's Electric Dreams

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[+] Electric Dreams è una serie antologica, ossia le puntate hanno storie autonome, una tipologia che apprezzo perchè elimina l’ansia del non sapere come andrà a finire, ogni puntata ha una sua conclusione e quello che hanno in comune è un genere o un tema, in questo caso si prendono alcuni racconti del celebre scrittore di fantascienza Philip K. Dick per cavalcare l’onda rialzata da Black Mirror sul genere fantascienza.
Dick è già stato sfruttato, spesso saccheggiato, dal mondo del cinema era quindi giunto il momento di passare al "nuovo" formato ed ecco sbocciare le serie ispirate alle sue opere come The Man in the High Castle, Minority Report, Total Recall 2070 e per l'appunto questa Electric Dreams
Confrontando la serie con la citata Black Mirror bisogna dire che ne esce un pochino bastonata: la realizzazione di questi sogni elettrici non l'ho trovata sempre equilibrata, ovviamente ha il vantaggio di poggiare sulle intuizioni di Dick, ma anche in questo caso lo "spirito" viene talvolta tradito e solo in qualche puntata si riesce a creare una sostanza abbastanza convincente, mai pienamente.
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Gli episodi sono 10 da circa 60 minuti l'uno, sono stati trasmessi con due scalette diverse, prima sono usciti nel Regno Unito su Channel 4 con un ordine, poi sono stati resi disponibili anche in streaming su Amazon Video con un altro ordine.
L'episodio che più mi è piaciuto è "Safe and Sound", dove gli Stati Uniti sono divisi fra chi ha abbracciato la tecnologia in modo totalizzante, indossando braccialetti multifunzionali e multitraccianti, abbracciandone i vantaggi e la maggior sicurezza, dall'altra parte piccole bolle di non integrati che vedono in tutto ciò una rinuncia alla libertà. Peccato per lo spiegone finale con flashback sul non visto, per esplicitare la lettura dei fatti, si poteva evitare per lasciare un po' di dubbio e avvalorare la sensazione di paranoia, nota tipica dello scrittore che diceva: «Il punto non è chiederci se siamo paranoici, ma se siamo abbastanza paranoici».
I temi trattati negli episodi sono vari, se si vuole trovare una macro area è quella del rapporto fra quello che è reale, quello che è virtuale, la perdita dei rispettivi confini e le sue conseguenze.
Se dovete scegliere cosa vedere fra Black Mirror e Electric Dreams, consiglio di andare sul primo, è un caso in cui l'allievo ha superato il maestro, e risulta anche più pungente e coinvolgente, ma se vi piacciono le tematiche la visione di Electric Dream non è tempo buttato.
Gli androidi sognano pecore elettriche? Era la domanda dello scrittore, scelta come titolo del suo romanzo, reso famoso dal film Blade Runner. Adesso i sogni elettrici li facciamo noi, quei temi che erano fantascienza sembrano sempre più vicini e ci potremmo anche folgorare.

mercoledì 31 gennaio 2018

Film simili tipo... Ma anche musica, libri, giochi e programmi TV

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Già in passato ho consigliato dei siti che dato un titolo di film in entrata restituivano film simili che quindi potevano soddisfare il palato del ricercatore. Era accaduto prima con Come trovare film simili a... che però non è più disponibile come servizio web gratuito, poi con Trovare film simile a... che non mi aveva convinto molto.
Questa volta propongo due nuovi siti in cui mi sono imbattuto:  
Similarkind e Tastedive
Entrambi hanno la particolarità di non suggerire solo film, offrono infatti anche la possibilità di trovare musica, libri, videogame, programmi TV affini a quello che abbiamo scelto. Piccolo-grande inconveniente è che sono in inglese, quindi le ricerche vanno fatte con i titoli in inglese.

film-tipo-tastedive
Fra i due preferisco Similarkind, che ha una grafica più pulita e semplice, a ogni film collega la rispettiva pagina IMDb, youtube e wikipedia. Anche se come consigli mi sembra un po' stretto di vedute e il database poco ampio.
Tastedive vuole essere anche un social network, ci si può iscrivere e condividere i propri gusti. Non mi piace granché, ma rispetto a Similarkind ha già in archivio titoli recenti: se cerchiamo film usciti da poco come Dunkirk, o Good Time, in Similarkind non ci sono proprio mentre su Tastedive sì; le corrispondenze proposte da quest'ultimo però non mi sembrano così pertinenti.
Insomma nessuno dei due siti spicca per qualità, ma un giro su Similarkind e Tastedive potete farlo e poi valutare se aggiungerli ai segnalibri o lasciarli scorrere via nell'oceano del web.