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venerdì 24 dicembre 2010

A Very Zombie Holiday



Buone Feste.

martedì 14 dicembre 2010

Lego Black Ops


Mi ha colpito (battutone...) questo video con i pupazzetti LEGO che si ispira al videogame Call of Duty: Black Ops.
Io non possiedo nessuna console per videogiochi come Playstation, Xbox 360 e nemmeno un computer con la potenza necessaria, ma è il tipo di gioco dove passerei le ore. E quante ne ho passate coi LEGO.

lunedì 13 dicembre 2010

Se i web browser fossero celebrità del cinema...

browser star
[Fonte]

Simpatici questi abbinamenti.
La frecciatina a Firefox la condivido, da tempo gli ho affiancato Chromium (prendi Chrome e togli Google), ma in verità vorrei essere Keanu Reeves.

domenica 12 dicembre 2010

Noir in Festival... Tributo Jessica Alba

locandina noir festival cuormayeurAl Courmayeur Noir in festival è stato assegnato il Leone Nero per il miglior film a Carancho di Pablo Trapero (Argentina).

Durante il festival è stato dedicato anche un evento speciale per riproporre al cinema Psyco di Alfred Hitchcock in versione rimasterizzata...
La notizia è un buon pretesto per condividere le foto che Jessica Alba aveva fatto per il magazine Latina, nelle quali la nostra cara attricetta reinterpretava alcune icone del cinema della paura, tra cui proprio un celeberrimo fotogramma di Psyco.


jessica alba psyco
jessica alba uccelli
jessica alba scream
jessica alba rosemary

sabato 11 dicembre 2010

Resident Evil: Afterlife

Quarto capitolo, o sarebbe meglio chiamarlo quarto livello, della saga ispirata all'omonimo videogioco.
Si riprende da dove avevamo lasciato, Alice coi suoi cloni, come promesso, attenta allo stabile sotterraneo dove si rifugia il capoccia della Umbrella Corporation che ovviamente riesce a scappare ma... Dopo un quarto d'ora dall'inizio del film Alice dovrebbe essere morta e pure il cattivone, è uno di quei "colpi di scena" farlocchi. In realtà dopo l'esplosione del caso Alice è viva e parte in biplano verso Arcadia ossia il leggendario territorio in Alaska che si dice non sia stato raggiunto dal virus.
Le cose si rivelano diverse da come sperava, dovrà riprendere nuove rotte ed entro la fine incontrerà anche chi credeva (ma dai, veramente?!) morto.
Visivamente stupefacente, certe scene sono proprio belle da bloccare i fotogrammi, ogni volta mi trovo a ripetere che la computer grafica è veramente potente. Ma la potenza è nulla senza il controllo, si diceva, e tanto sfoggio diventa patetico se, non solo non si ha nulla di interessante da dire, ma pure quel poco è imbarazzante.
L'unica trovata "originale" è l'autoironia nella scelta dei personaggi secondari presi del panorama tipico hollywoodiano: il divo muscoloso, la ragazza che voleva fare l'attrice ma lavora come cameriera, il produttore che ordina e il suo servile assistente. Peccato che sia una trovata mal usata che appare fuori luogo peggiorando ancor più la tenuta del film.
Si finisce in modo rozzo e con uno spropositato cliffhanger per il prossimo, quinto, episodio. Ops, livello.
Sgradito
| Reg: 6 | Rec: 4 | Fot: 8 | Sce: 3 | Son: 7 |

Resident Evil: Extinction

Terzo capitolo, o sarebbe meglio chiamarlo terzo livello, della saga ispirata all'omonimo videogioco.
Dopo lo sterminio della maggior parte degli esseri viventi, provocato dal virus zombizzante, l'eroina Alice vaga per l'America prestando aiuto alle poche voci che lo reclamano via radio.
Le prime onde portano ad un tranello, le seconde a ritrovare vecchie conoscenze.
Nel frattempo l'Umbrella Corporation sta cercando di riprodurre cloni dotati delle capacità di Alice... ma disporre di un campioncino del suo sangue farebbe molto comodo.
Ci sono due idee buone che "sfuggono" ad un film che punta tutto su estetica e azione: la prima è il nomadismo come unico modo per rimanere vivi in un mondo in cui la minaccia è costante; la seconda è l'addomesticamento come forma di controllo più vantaggiosa rispetto al potere della soppressione.
A me l'ambientazione piace e Milla così agghindata pure, e anche se riconosco la pochezza del racconto, devo dire che ho trovato la visione piacevole.
Gradito
| Reg: 6 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 4 | Son: 7 |

giovedì 9 dicembre 2010

Che fine ha fatto il gatto?

il gatto di schrodinger
Ho messo il mio gatto immaginario dentro una scatola e da allora non so più che fine ha fatto. C'è chi mi dice che è vivo, c'è chi mi dice che è morto.

martedì 7 dicembre 2010

The Killer inside me

killer inside me locandinaAll’apparenza giovane poliziotto modello, Lou Ford è sempre pacato e cordiale agli occhi della gente, ma nasconde dentro di sé una perversione violenta. È pronto a diventare uno psicopatico assassino per mettere in atto il suo progetto di fredda e calcolata vendetta.
Sono deluso dal film di Winterbottom, è girato molto composto, come il protagonista, non appassiona e presenta delle cadute nelle brutte scene morbose e nel pestaggio di Jessica Alba a suon di pugni in faccia, che a me è sembrato addirittura comico.
Nella vasta libreria del protagonista ci si sofferma qualche istante su due libri, una bibbia e un saggio di Freud, che praticamente racchiudono la "spiegazione intellettuale" del soggetto: traumi sessuali subiti da bambino hanno influenzato drasticamente la personalità di Lou tenuto in riga, o meglio incubato, dall'ambiente conservatore, perbenista ed ipocrita della provincia texana.
Il libro di Jim Thompson da cui il film è tratto, uscito nel 1952, poteva godere di un effetto imputativo più coinvolgente per quel tempo, si rivelava un attacco alla famiglia e alla società americana fordista come elementi subdoli e corrosivi per l'individuo. Winterbottom tiene il discorso "sociologico" sullo sfondo e punta invece sulla imperturbabilità del male, su una violenza fredda e razionale che nel suo compiersi, e nascondersi, trae forza dell'assenza di moralità.
Casey Affleck nel ruolo del protagonista, riesce ad esprimere bene le intenzioni, ed è uno dei pochi aspetti convincenti del film. Un piccolo complimento va anche alla cara Jessica che ha osato qualcosa in più del solito, anche se non è molto credibile nella parte della prostituta; lo era di più come ballerina di lap-dance in Sin City.
Un ultimo commento sul finale: com'è possibile che quando entrano nella casa cosparsa da cima a fondo di alcol e benzina non sentano nessun odore? E per quale motivo la casa invece di incendiarsi esplode all'istante? Bah, si poteva fare meglio.
Sgradito
| Reg: 6 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 7 |

giovedì 2 dicembre 2010

Fuoco cammina con me - Twin Peaks

locandina fuoco cammina con meHo visto questo film in estate, nel periodo dei brutti mondiali della nazionale italiana di calcio. Poche settimane prima mi ero sparato un’overdose di Twin Peaks, la serie tv di cui il film è il prequel, e catapultato in quel mondo recuperando pure i due albi di Dylan Dog che omaggiavano il telefilm di Lynch (per gli interessati sono i numeri 64 e 65) che nel frattempo hanno arricchito le loro pagine di acqua e fango, grazie all’alluvione.
Il succo della storia, della serie, è più o meno nota a tutti i nati intorno agli anni ottanta anche senza averne mai visto una puntata, se non altro per il tormentone: “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. Una domanda che indirizza sul territorio del giallo, ma che Lynch fertilizza con un composto ironico, onirico e orrorifico.
Il film, invece, racconta i giorni precedenti l'uccisione di Laura Palmer ed è decisamente meglio guardarlo dopo la serie considerato che mostra esplicitamente la risposta alla celebre domanda, oltre ad essere opportuno distinguere per bene i risultati ottenuti nei due formati.
Nel telefilm c'è attesa per la ricostruzione di cosa è accaduto a Laura Palmer, ad ogni episodio aggiungiamo un qualche indizio (ho un brivido al ricordo della visione anche adesso). Lì gli eventi non sono sempre chiari, alle volte la storia segue strade sospese (forse "perdute"), ma c’è una direzione portante. Nel film, invece, si gioca più coi simboli e la narrazione risulta scombussolata, sembra ci sia l’intento di far intuire spiegazioni definitive, ma invece si sta solo approfondendo alcuni aspetti, come gli antefatti sul versante spiritico e la vera (?) personalità della protagonista.
Laura compare solo dopo ben 25 minuti di film, la sua amica Donna è passata a prenderla per andare a scuola e prima delle lezioni si fa un giretto alla toilette per una sniffatina di coca.
Ebbene sì, conosceremo la signorina Palmer come non ce l’aspettavamo, o almeno io non mi aspettavo. Nel telefilm si era portati a provare una certa attrazione verso Laura (anche se a me piaceva Donna Hayward, grazie alla voce della doppiatrice italiana) che appariva contrastata da una duplice personalità, amorevole d’indole e dannata dalle circostanze, per colpa di un “spirito custode” poco efficiente. Mentre nel film appare solo dedita a spadroneggiare, con molta consapevolezza, lungo la strada della perdizione.
Tra l’altro viene il sospetto che il motivo per cui era la reginetta della scuola non fosse dovuto allo spirito gentile o alla bellezza, a mio parere ben nascosta, quanto ad altre sue qualità, come una ben distribuita “disponibilità”.
La sensazione ambigua del personaggio nel telefilm viene quindi spazzata via, il nuovo ritratto la dipinge in tinta unita come una cocainomane precoce appassionata di festini orgiastici; insomma una ragazzetta ideale per qualche premier.
Ho trovato Fuoco cammina con me un film non necessario: controproducente se si è visto la serie e incomprensibile se non la si è vista. Sono presenti incongruenze con il telefilm, si sente la mancanza di aspetti non toccati e quanto proposto è mal bilanciato, anche se la direzione di David Lynch nobilita un pochino il pasticcio e accompagna verso la conclusione.
In una cittadina montana una bella ragazza viene trovata sulla sponda di un laghetto avvolta in un telo trasparente, il filmetto è finito, incomincia il telefilm cult.
Sgradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 5 | Son: 8 |

Voto a Twin Peaks:
Estasiato
| Reg: 8 | Rec: 7 | Fot: 8 | Sce: 8 | Son: 9 |