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giovedì 31 dicembre 2009

I miei 10 album preferiti della prima decade degli anni duemila... collegati a 10 film

album migliori

Volevo evitare di fare classifiche di fine anno mentre le fanno tutti, poi mi è venuta l'idea di fare una Top10 promiscua ossia trovare dieci album musicali della decade che mi fossero piaciuti e allo stesso tempo fossero collegati ai film di questi anni.
Quella riportata qui sotto, quindi, non è propriamente la lista dei miei dieci album preferiti (anche se ne contiene molti elementi) e tanto meno quella dei miei dieci film preferiti, si tratta invece di una selezione di album che oltre ad essermi piaciuti hanno a che fare con il cinema dei primi dieci anni di questo terzo millennio.


Arcade Fire - Funeral
Film: Nel paese delle creature selvagge (di Spike Jonze) - 2009.
Collegamento: "Wake up" canzone dell'album usata per il trailer.



Yeah Yeah Yeahs - Fever to Tell
Film: Nel paese delle creature selvagge (di Spike Jonze) - 2009.
Collegamento: Karen O, cantante del gruppo, ha curato la colonna sonora del film, il video qui sotto è di "Y-Control" una canzone dell'album non presente nel film.




Metric - Old World Underground and Live It Out
Film: Clean (di Olivier Assayas) - 2004.
Collegamento: Il gruppo compare nel film mentre suona "Dead disco".



Muse - Black Hole and Revelations
Film: Watchman (di Zack Snyder) - 2009.
Collegamento: "Take a Bow" canzone dell'album usata per il trailer.



Pixies - Wave of Mutilations: Best of Pixies
Film: Southland tales (di Richard Kelly) - 2006.
Collegamento:“Wave Of Mutilation” canzone usata nel trailer e presente nella colonna sonora.



The Hives - Veni Vidi Vicious
Film: Jumper - Senza confini (di Doug Liman) - 2008.
Collegamento: La canzone "Tick Tick Boom" presente nel film è tratta da "Black and White Album" l'ultimo album della band, quella qui sotto è "Main Offender".



The National - Boxer
Film: Battle in Seattle (di Stuart Townsend) - 2007.
Collegamento: La canzone "Fake empire" è presente nelle scene conclusive del film.



The Strokes - Room on Fire
Film: Marie Antoinette (di Sofia Coppola) - 2006.
Collegamento: La canzone "What Ever Happened" fa parte della colonna sonora.



The Subways - Young for Ever
Film: Rocknrolla (di Guy Ritchie) - 2009.
Collegamento: La canzone "Rock'n'roll queen" fa da sfondo alla scena migliore del film.



We Are The Scientists - Brain Thrust Mastery
Film: Nick & Norah (di Peter Sollett) - 2008.
Collegamento: La canzone “After Hours” fa parte della colonna sonora.


martedì 29 dicembre 2009

Cosmonauta

cosmonauta1957, Luciana ha nove anni è vestita di bianco tiene un cero in mano e sta per fare la prima comunione, ma quando si avvicina all'altare scappa, corre fino a casa e si rinchiude in bagno. Non c'è verso di farla uscire, lei ha deciso: quella cerimonia non la farà, perché lei è comunista!
Passano sei anni e la ritroviamo militante nella sezione di partito del suo quartiere alle prese con gli amori e la difficoltà di crescere, sullo sfondo le prime imprese alla scoperta dello spazio e i sogni che si portano appresso.
Avevo visto il trailer e mi aspettavo un film più bello, con il senno di poi era meglio guardare solo quello che già contiene il buon inizio e le parti più divertenti del film. La partenza è come una promettente fumata di polvere da sparo che però si consuma senza accendere un fuoco d'artificio, lasciando la delusione del caso.
Siamo nei primi anni sessanta ed essere comunista non è ancora un'onta, le prime conquiste spaziali vengono proprio dalla madre Russia e si trasformano in propaganda politica favorevole: "La tecnologia comunista sconfigge la forza di gravità, vota e fai votare comunista".
La nostra protagonista segue le orme paterne, ex dirigente di partito, e si aggrappa alle aspettative comuniste come ad una rete, nella quale si intrappolano anche i sogni spaziali inculcati dal fratello epilettico ossessionato dai cosmonauti, e lei usa tutto ciò come sostegno per dare un "tragitto" alla sua vita accerchiata da persone che non le danno il giusto riguardo.
Luciana è impulsiva e ribelle, alla prova con le prime pulsioni e la difficoltà di promuovere le sue idee in un partito chiuso nel riconoscere pari dignità al pensiero femminile; sperimenterà la complessità delle relazione e degli effetti che le accompagnano.
Nel cast troviamo un Sergio Rubini minore e Claudia Pandolfi che sarebbe anche brava ma è veramente intrappolata, senza via d'uscita, in uno stile da fiction che le impedisce il salto di qualità.
La colonna sonora curata da Max Casacci dei Subsonica è la parte migliore del film e comunque gioca facile appoggiandosi ai classici come "Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli, "Cuore" di Rita Pavone e "Cuore matto" di Little Tony.
Il film finisce senza essere arrivato a niente di particolare, anzi con qualcosa lasciato indietro, lo spettatore ha assistito ad una storiella adolescenziale, come altre, con l'originalità d'essere collocata storicamente prima del più titolato sessantotto.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 5 | Sce: 5 | Fot: 5 | Son: 6 |

lunedì 28 dicembre 2009

I vent'anni dei Simpsons

Poco meno di una decina di giorni fa si sono celebrati i vent'anni dal debutto dei Simpson come serie animata e qua sopra possiamo gustare un'immagine con tutto il cast riunito.
Era il 19 dicembre 1989 quando iniziò la serie animata coi gialli personaggi del geniale Matt Groening diventata nel corso del tempo sicuramente una delle preferite di molti giovini.
I Simpson hanno avuto anche il loro riuscito lungometraggio e manifestato spesso un forte gusto per le citazioni cinefile di cui possiamo vedere qualche esempio nei link qui sotto:

martedì 22 dicembre 2009

Crank: High Voltage

crank 2 amy smart nudaSi inizia l'istante dopo la fine del primo capitolo e si prosegue con lo stesso atteggiamento in un mix di azione e montaggio dal ritmo frenetico, anzi elettrizzante, con la giusta dose di ironia e una sceneggiatura da videogioco.
Avevamo lasciato Chev Celios precipitato da un elicottero, rimbalzato violentemente sulla capotta di un auto e quindi steso sul grigio asfalto, ma ecco arrivare a tutta velocità un furgone nero con dei musi gialli a bordo che caricano di peso il corpo dell'indistruttibile killer e sgommano via: il suo cuore deve essere trapiantato ad un boss della triade.
L'operazione va bene e Chev si ritrova con un cuore artificiale in grado di tenerlo in vita per qualche altro giorno così da poterlo utilizzare come bancarella per il mercato nero degli organi. Ma Chelios, ovviamente, non ci sta e appena riprende i sensi vuole riprendersi anche ciò che gli è stato tolto.
Al fatidico confronto con il precedente Crank risulta ancora ai livelli, ma qualche spanna sotto per alcune scene forzate, prese da sole anche simpatiche, ma nel complesso evitabili. Inferiore anche perché ripropone la stessa formula, riveduta e scorretta, che appare schematicamente ripetitiva anche se potenziata. Infilare nel deretano di un ciccione un fucile a pompa per estorcergli delle informazioni è una delle prime azioni del "nuovo" Chelios e dà l'idea di cosa ci aspetta.
Da tenere in considerazione che fra i pregi c'è quello di conservare un atteggiamento onesto, non prendendosi sul serio e usando l'esagerazione per trasmettere un urto anche allo spettatore: adesso non basta più l'adrenalina, serve una vera scossa d'alto voltaggio, e si è disposti a tutto per averla.
La storia si intreccia continuamente agli avvenimenti del primo film ed è visivamente altrettanto accelerata. Chev nella sua condizione di "senza cuore" si allontana sensibilmente, ma non fisicamente, dalla sua Eve (una Amy Smart un po' sciupata); il rapporto fra i due e anche le loro personalità sono un po' diverse rispetto al primo film.
Dopo l'iperstimolo chimico-adrenalitico ora c'è quello fisico-elettrico, il corpo ancora si sostiene anche se appare un po' svuotato, troppo disinteressato, forse liberato da quasi tutto e quindi ancora più forte, pronto per affrontare ogni cosa.
Neanche da dire che la chiusura ha l'apertura per il probabile terzo episodio.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 6 | Fot: 7 | Sce: 6 | Son: 7 |

giovedì 17 dicembre 2009

Anno uno

anno uno[Recensione Flash - Trama film]
Ho già perso tempo nel vederlo, non ne sprecherò altro per scriverne qualcosa.
Mi dispiace pure per Jack Black e Micheal Cera: va bene che vi pagano ma un po' di dignità, non avevate di certo il problema di portare a casa il pane.
Nauseato
| Reg: 4 | Rec: 3 | Fot: 3 | Sce: 3 | Son: 4 |

martedì 15 dicembre 2009

Una notte da leoni

di notte leoni di giornoQuel che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas, una regola che fa di quella città piena di luci e perdizioni la meta perfetta per un addio al celibato.
Tre amici si risvegliano in una suite devastata, con una tigre nel bagno e un neonato nello sgabuzzino, all'appello manca il futuro sposo e non hanno la più pallida idea di dove sia finito. Ovviamente non ricordano nulla nemmeno della notte appena trascorsa.
Si parte per una rocambolesca ricostruzione degli eventi; domani il disperso deve sposarsi.
In principio fu Road Trip, il tempo del college, l'amicizia, gli amori, il viaggio e i suoi stravaganti ed esilaranti imprevisti che diventano “storia”, poi si cresce e Todd Phillips passa a Old School, si assapora con malinconia il tentativo di ritornare alla “fratellanza”. Eccoci quindi al terzo atto un “Hangover” (titolo originale) dove i postumi di uno sballo prima del matrimonio sanciscono la difficoltà di rimanere ancora “a tempo”, addirittura di fermarsi nella memoria.
Si può quindi trovare un'evoluzione nei film di Phillips dove si nota contemporaneamente un calando, tristemente “realistico”, dovuto ad un'attrazione magnetica verso la vita adulta e ad una riduzione di genuinità a livello di percezione delle storie.
L'aspetto riuscito del film è la costruzione temporale, la privazione anche per lo spettatore della fatidica notte di eccessi rende divertente la progressiva ricerca per comporre i pezzi, ma Mike Tyson cosa ci fa? E la banda di cinesi? Sono proprio i personaggi secondari a non appassionare gravando sul già basso livello del trio di protagonisti, ben assortito ma poco riuscito.
Apprezzabile la nobilitazione dei titoli di coda dove, finalmente, si riesce ad avere una fotografia di cos'è stata quella notte senza freni inibitori, ma il tempo del divertimento ha perso un po' troppa credibilità, è ormai una parentesi che lascia accesa solo una flebile fiammella.
Inesorabilmente si cresce. Purtroppo.
Gradito
| Reg: 7 | Rec: 5 | Fot: 6 | Sce: 7 | Son: 7 |

lunedì 14 dicembre 2009

Un famoso triangolo

triangolo di massimo tartagliaUn triangolo dotato di un notevole fascino matematico riesce inaspettatamente a liberare anche un obbrobrioso impeto compresso dentro più di una persona da troppo tempo, uno di quei sentimenti condannabili, ma che per mostrarsi veramente tale dovrebbe essere recintato e calmierato da una giustizia istituzionale in grado di rendere sensata la repressione, e condito con la fiducia che la razionalità conduca, prima o poi, tutti verso una direzione.
Ma purtroppo non è così e si sottovaluta, o sopravvaluta, quasi sempre la variabile "tempo".
Senza la pretesa che la ragione trovi uno spiraglio nella materia grigia ci si potrebbe aggrappare con speranza ad una sufficiente distribuzione di "buon senso". Sciaguratamente abbondano altre dosi.
Nella Società dell'Io, nella Società del divertimento, l'individualismo, l'egoismo, la delinquenza in giacca e cravatta, la mistificazione, la menzogna costante detta con il sorriso, si miscelano in una soluzione dove un "atto di pazzia" e tutto quello che lo circonda vanno visti sotto molteplici prospettive: la sola condanna è uno strumentale appiattimento.
  • La pazzia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli e nei tempi è la regola. (Friedrich Nietzsche)
  • Un pazzo! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione. (Gustave Flaubert)
  • Pazzi e buffoni hanno pari libertà... (Detto popolare)

AGGIORNAMENTO
- Ecco una presa di posizione che si adatta, in parte, allo spirito dei pensieri di qua sopra: I punti fermi del Fatto.

domenica 13 dicembre 2009

sabato 12 dicembre 2009

Totoro Splatter

totoro splatterNon è una nuova versione del magico film Il mio vicino Totoro dello Studio Ghibli, è solo una rivisitazione del celebre frame fatta da Sachsen. Carina.
Sempre un golosone il nostro paffutello ghiro!

venerdì 11 dicembre 2009

domenica 6 dicembre 2009

Moon

moon locandina[Attenzione spoiler totale: evitare la lettura se si vuole gustare la visione]
Il pianeta Terra ha finalmente risolto il problema di approvvigionamento energetico, per il settanta percento del fabbisogno si attinge dalla superficie della Luna estrapolando l'Helium-3: energia solare rinchiusa nelle rocce.
Nella base sul satellite grigio c'è un unico astronauta a gestire tutto il processo produttivo altamente automatizzato, è Sam Bell, felice che il suo contratto di tre anni stia per scadere e possa ritornare dalla famiglia. Ma accade un incidente.
È possibile girare oggi un film di fantascienza dove gli effetti speciali sono da anni settanta senza per questo turbare la visione? La risposta è sì, se è accompagnato da una buona atmosfera e sostanza.
Lo stile è veramente essenziale sia dal punto punto di vista tecnologico che in quello comunicativo, praticamente tutta la scena è in mano ad unico attore e il "detto" prende forma per accumulazione di piccole parti. Inizialmente si segue la strada di un viaggio sul “lato oscuro” dell'esistenza umana (the dark side of the moon) costretta alla solitudine, ma è quasi un vicolo cieco, una falsa pista, perché seguendo un nuovo percorso fra clonazione, dis-informazione ed esigenze economiche si arriva indirettamente a parlare di etica e lavoro, evidenziando ancora una volta la potenzialità della fantascienza come strumento critico della società.
La Lunar Industries è la proprietaria dello stabilimento lunare e non è certo interessata alle esigenze affettive ed esistenziali del suo dipendente, quello che vuole è ridurre i costi per massimizzare i profitti e si traduce in evitare viaggi spaziali, costi di selezione del personale e formazione. Cosa c'è di meglio di uno stock già pronto di esseri formati e rimpiazzabili a fine utilizzo che non devono nemmeno essere risarciti se, per caso, le condizioni lavorative arrecano danni fisici? Praticamente niente.
A rendere ancora più barbara questa esigenza di mercato c'è il “comportamento” del computer-robot Gerty che pur eseguendo delle procedure risulta essere più umano di un umano. D'altronde se una delle sue regole di funzionamento è assistere e favorire le attività di Sam Bell che esplicita con un «sono qui per aiutarti» è chiaro che il suo conseguente agire sarà più sensibile di chi viene mosso dalla regola “sono qui per guadagnare il più possibile”. In questa fredda contrapposizione logica “interpretabile” anche da un essere robotico si palesa l'atteggiamento anti-umano che sottende la politica liberista.
Se poi lo sfruttato e ingannato riuscirà a ritornare/andare in una T/terra per provare a riprendersi la dignità che qualche società interplanetaria/multinazionale gli ha rubato, deve preparasi ad essere preso per pazzo o immigrato clandestino.
Deliziato
| Reg: 7 | Rec: 7 | Fot: 7 | Sce: 7 | Son: 8 |

sabato 5 dicembre 2009

Serenity

serenityFilm di fantascienza di serie B che potrebbe sembrare una specie di mini avventura collaterale di Star Wars, ma l'universo è un altro, viene dal telefilm Firefly.
Il comandante della Serenity, un Millennium Falcon dei poveri, ricorda molto il personaggio di Yan Solo, e, fatalità, è disposto a fare qualsiasi trasporto purché sia ben pagato. Il nuovo carico è composto da due persone e una delle due è River, una diciassettenne dotata di qualche potere paranormale e un segreto. Ovviamente si trascina dietro anche qualche problema.
Situazioni che attingono a piene mani dai tòpoi del genere che vengono imbottiti con un po' di filosofia orientaleggiante spicciola che vi riassumo così: non importa in cosa credi, l'importante è credere e se non fai qualcosa di intelligente almeno fai qualcosa di giusto.
Nonostante la poca originalità il composto è divertente e con un buon ritmo, un bel esempio di film usa e getta, nel senso che adempie il suo compito d'intrattenimento ma difficilmente lascerà una traccia nella memoria.
Gradito
| Niente voti, non avevo preso nota |

giovedì 3 dicembre 2009

Il fratello più furbo di Sherlock Holmes

il fratello più furbo di sherlock holmes[Recensione Flash - Trama film]
Guardato con l'aspettativa di divertirmi come per il superclassico Frankenstein Junior sono rimasto parecchio deluso.
Gene Wilder oltre alla parte d'attore esordisce in quella alla regia, i risultati sono un po' insipidi. Le gag comiche pur susseguendosi con costanza non mi hanno particolarmente divertito a volte tediato.
Se qualcuno vuole dargli una possibilità, magari a voi farà ridere, una collocazione temporale potrebbe essere una domenica pomeriggio all'ora del tè.
Sgradito
| Reg: 5 | Rec: 6 | Fot: 5 | Sce: 5 | Son: 6 |